Archivi tag: Antonio Greco

S.E. Mons. Agostino D'Arco

L’Apostolo di Castellammare

articolo1 di Antonio Greco

L’Apostolo di Castellammare

S.E. Mons. AGOSTINO D’ARCO 

(Ischia 5 marzo 1899 – Castellammare di Stabia 21 settembre 1966)

S.E. Mons. Agostino D'Arco

S.E. Mons. Agostino D’Arco

Se Hugo fosse vissuto nei nostri giorni ed avesse avuto la ventura di conoscere l’ultimo vescovo di Castellammare, non avrebbe potuto descriverlo diversamente da monsignor Myriel.
Anzi, sono sicuro che avrebbe aggiunto dell’altro; e parlando di lui avrebbe rivelato che, in un ambiente ecclesiastico, dove fatte poche e lodevoli eccezioni, si nutre verso il nostro Movimento un’inesplicabile indifferenza.
Egli fu il solo a valutarne le finalità altamente spirituali, fu il solo a comprenderne valore pedagogico, forza morale, concordia e unione che porta nelle famiglie.
E divenne un continuo, affettuoso mecenate, di ogni fermento presepistico locale; appoggio e protesse, con ogni mezzo, l’attività della locale Sezione Amici del Presepio.
Non declinò mai un invito a partecipare alle nostre manifestazioni; e fu il solo – bisogna pur dirlo fra tante autorità ecclesiastiche e civili a renderle possibili, colmando del proprio i deficit. Continua a leggere

  1.  tratto da: Il Presepio – Bollettino della Associazione Italiana Amici del Presepio, nr. 48 anno XIV Dicembre 1966.

Don Giacinto ‘O Presebbio

Don Giacinto ‘O Presebbio

di Antonio Greco

( articolo del compianto M° presepista stabiese, Antonio Greco,
pubblicato sulla rivista “il Presepe” numero 66 di giugno 1971 )

presebbio

Presepe napoletano: particolare della “Natività” (opera del M° Opera del M° Antonio Greco)

Don Giacinto “o presebbio” (scherzoso nomignolo affibbiatogli dagli amici intimi), era un modesto funzionario della R. Dogana, conduceva una modesta esistenza tra casa e ufficio. Un sigaro lo fumava volentieri, ma quando glielo offrivano, altrimenti non c’era verso che varcasse la soglia del tabaccaio.
Si imponeva un itinerario fisso tra casa e lavoro senza l’uso del tram, ma, se usciva dal suo abituale, faceva volentieri una passeggiata a fine mese verso S. Biagio dei Librai a curiosare sulle soglie dei fondachi di S. Gregorio Armeno: là spendeva tutti i risparmi di un mese 2.50 o al massimo 4 lire acquistando qualche figurina eccezionale o alcuni accessori o qualche animale finemente trattato.
Fatto l’acquisto si avviava felice verso casa e a chi bene lo conosceva, passando diceva: sono andato a comprare la mia razione di “toscani” e l’altro ammiccando al pacchetto maliziosamente di rimando diceva: “Don Giacì sempre ‘o presebbio!..”.

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Natale in casa Greco

nei ricordi di Paola Greco

“Guagliune, mancano quatte mise a Natale!”. Con questa frase papà metteva irrimediabilmente fine alle vacanze estive facendoci passare, in maniera brusca e definitiva, dal 15 agosto al 25 dicembre.

La famiglia Greco

La famiglia Greco

Non che i mesi precedenti fossero, come dire, liberi dal condizionamento presepiale/natalizio ma da quel momento, diventava tutto un insieme convulso di impegni da onorare, di consegne da effettuare, di visite da fare e, ovviamente, di preparazione alla festa più importante dell’anno.
Il Natale in casa Greco non rappresentava solo una festività da calendario o una ricorrenza religiosa come per tutto il resto dell’umanità cattolica; Natale in casa nostra era una filosofia di vita. Continua a leggere

Il Diavoletto di San Gregorio Armeno

Il Diavoletto di San Gregorio Armeno

Il Diavoletto di San Gregorio Armeno

articolo di Pasquale Cirillo

Il Diavoletto di San Gregorio Armeno

Il Diavoletto di San Gregorio Armeno

La sera della Vigilia di un Natale di diversi anni fa, sui biglietti di accompagnamento dei regali, i miei preziosi  figli alla madre scrissero: “Alla Colonna della famiglia”, mentre a me: “Al Bambino dai capelli grigi”.

Ricordo che me la presi, ma poi mi passò subito. Un po’ perché credo di non essermi  mai sottratto ai miei doveri di padre e poi perché mi ricordai che quella dedica è il titolo di un racconto apparso sul CORRIERE DEI PICCOLI degli anni sessanta che avevo fatto leggere a mia figlia, la quale da lì aveva preso spunto.

E poi sì, non me ne vergogno, forse sono proprio un bambino coi capelli grigi (ora quasi bianchi) ed appartengo ad una tribù a rischio di estinzione come gli indios della Foresta Amazzonica. Noi di questa etnia minacciata ci perdiamo appresso a visioni di presepi, di pastori, ma non solo: alcuni di noi collezionano santini, scatole di latta, vecchi fumetti e tanto altro e, cosa più grave, senza farci un euro.  Il disagio è inevitabile quando incontriamo persone “pratiche”, soprattutto quelle impegnate a fare soldi e carriera. La gioia, invece, è grande quando incontriamo un nostro simile. Come è successo quando ho conosciuto, tanti anni fa, Antonio Greco. Continua a leggere

Personaggi stabiesi

Personaggi stabiesi

Brevi monografie, dedicate ai figli illustri di Stabia e a tutti coloro
che hanno dato lustro alla città di Castellammare di Stabia

Personaggi stabiesi

Personaggi stabiesi

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