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Il Cantiere e la Città

Il Cantiere e la Città

Rubrica curata da Antonio Cimmino – 12 dicembre 2023

Il Cantiere e la Città

Storie di uomini, navi e naviganti. …Raccolta di notizie minute sparse e immagini, con il semplice scopo di lasciare viva la memoria storica del nostro mondo culturale, quello strettamente legato alle vicende del mare.

Le immagini qui pubblicate, si innestano nel tessuto storico, economico e sociale della nostra comunità. Le vicende di migliaia di uomini, che nell’arco dei secoli si sono avvicendati nella costruzione di navi che fino dall’antichità più remota hanno solcato i sette mari.

Immagini evocative, che attraverso il loro scarno ma efficace linguaggio desteranno emozioni, reminiscenze, tracce.

Via, via la narrazione per immagini comporrà un testo aperto e condivisibile (si abbia cura di citare sempre la fonte condivisa) nel quale ciascuno dei lettori rivedrà parenti, amici e compagni di avventura.

Racconteremo la passione, l’amore, i sacrifici, le sofferenze, di generazioni intere di metalmeccanici navali. Uomini, navi e naviganti rappresenteranno l’affascinante mosaico compositivo della storia vera del nostro territorio.

NAVALMECCANICA – Anziani premiati febbraio 1958. Da destra in alto: Francesco Doriano, Giuseppe Imparato, Agostino Iovine, Ciro Leone, Espedito Longobardi- In basso sa destra: Giovanni Santoro, Ernesto Soccavo, Nunziante Amoruso, Vincenzo Del Vasto, Francesco Martorano

GALLERIA EX-DIPENDENTI NAVALMECCANICA

Storie di Uomini e Navi

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La confraternita di S. Maria di Piedigrotta e di San Gennaro e San Catello

San Catello a Taranto

La confraternita di Santa Maria di Piedigrotta e di San Gennaro e San Catello

(Nicola Caputo, Destinazione Dio, Maltese editore, Taranto, 1984)

La confraternita di S. Maria di Piedigrotta e di San Gennaro e San Catello

La confraternita di S. Maria di Piedigrotta e di San Gennaro e San Catello

La confraternita di Santa Maria di Piedigrotta e dei Santi Gennaro e San Catello fu fondata il 5 agosto 1895 con decreto dell’arcivescovo mons. Pietro Alfonso Jorio cui potevano iscriversi solo i dipendenti dell’allora Regio Arsenale.

La congrega fu voluta proprio dai lavoratori dell’Arsenale provenienti da Napoli e dai Cantieri Navali di Castellammare di Stabia.

I primi devoti della Madonna di Piedigrotta i secondi di San Catello patrono di Castellammare. Potevano iscriversi anche altri arsenalotti, ma in qualità di soci benemeriti, senza voto deliberativo e possibilità di occupare cariche. L’abito di rito era composto da camice bianco e mozzetta celeste e, al posto del cappuccio, una specie di panno bianco che scendeva sulle spalle. Continua a leggere

Avviso a ruote Sirena

Avviso a Ruote Sirena (anno 1859)

 ( a cura di Antonio Cimmino )

Tipo di nave:
Con il termine avviso, nella marineria velica si designava una piccola unità armata a cutter, usata come trait-d’union, per posta o ordini, tra le navi delle squadre navali ovvero con la base. Con l’introduzione del vapore, questi avvisi si dotarono anche di macchine alternative, unitamente all’armamento velico, con ruote laterali di propulsione e, più tardi, con elica. L’ingombro delle caldaie e delle motrici, era consistente, tanto è vero che i due alberi (trinchetto e maestro) erano distanti l’uno dall’altro. La velatura era necessaria per la scarsa affidabilità dei macchinari che consumavano una enorme quantità di carbone. L’avviso aveva anche il compito di trainare i vascelli e le altre navi a vela, in caso di bonaccia.

Avviso a ruote Sirena

Avviso a ruote Sirena

Pur non essendo adeguatamente armati e quindi atti al combattimento, gli avvisi erano utilizzati nelle esplorazioni essendo più veloci delle navi a vela. La velocità era favorita da un buon disegno dello scafo, molto lungo e stellato. Nella seconda metà dell’800 le loro dimensioni aumentava avviandosi a divenire corvette a vapore ovvero piccoli incrociatori. Durante il periodo borbonico, il cantiere di Castellammare costruì diverse unità di questo tipo, alcune protagoniste della storia dei primordi della Regia Marina (Delfino, Maria Teresa, Lilibeo, Messaggero, Miseno).

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Varo del vascello Partenope (autore Filippo Hackert)

Il glorioso Cantiere navale di Castellammare

( a cura di Antonio Cimmino )

Brevi cenni dalle origini ai giorni nostri
I parte (dalle origini al 1860)

Varo del vascello Partenope (autore Filippo Hackert)

Il cantiere di Castellammare di Stabia (coll. Gaetano Fontana)

Già dalla fine del 1500 nella zona di Castellammare di Stabia erano presenti numerosi cantieri navali artigianali, tutti in grado di realizzare imbarcazioni più complesse rispetto alle semplici barche da pescatore. Nel 1780 il primo ministro del re di Napoli, Giovanni Eduardo Acton, a conclusione dell’indagine per individuare il sito dove far nascere il grande e moderno cantiere in grado di dotare la Regia Flotta di nuove navi, identificò in Castellammare la località ideale per i seguenti requisiti: estrema vicinanza ai boschi di proprietà demaniale di Quisisana che dalle pendici del Monte Faito, garantivano legname da costruzione, le numerose ed abbondanti fonti di acque minerali in loco, che permettevano un trattamento del legno altrove impossibile, i favorevoli collegamenti con Napoli (che avvenivano su una strada larga e comoda) e non ultima la consolidata competenza dei maestri d’ascia stabiesi (che si tramandavano il mestiere di padre in figlio) che assicurava disponibilità di manodopera qualificata e duratura.
La realizzazione del Real Cantiere di Castellammare, fu quindi approvata da Ferdinando IV di Borbone, e completata il 20 giugno 1783 previa l’abolizione del convento dei Carmelitani che sorgeva sul luogo. Continua a leggere

Castellammare di Stabia - Medaglia d'Oro al Merito Civile

Castellammare di Stabia, medaglia d’Oro.

Il 25 aprile 2005 (a 60 anni dalla Liberazione), il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferisce alla città di Castellammare di Stabia, la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

Castellammare di Stabia - Medaglia d'Oro al Merito Civile

Castellammare di Stabia – Medaglia d’Oro al Merito Civile


A seguire la motivazione del conferimento, incisa su una lapide posta davanti al cantiere navale:

“Importante centro del Mezzogiorno, all’indomani dell’armistizio fu oggetto della violenta reazione delle truppe tedesche che in ritirata verso il Nord, misero in pratica la strategia della “terra bruciata”, distruggendo il cantiere navale, simbolo della città eroicamente difeso dai militari del locale presidio, e gli stabilimenti industriali. Contribuì alla guerra di liberazione con la costituzione spontanea dei primi nuclei partigiani, subendo deportazioni e feroci rappresaglie che provocarono la morte di numerosi concittadini”.

Medaglia d'Oro - lapide (foto Maurizio Cuomo).

Medaglia d’Oro – lapide (foto Maurizio Cuomo).


Per ulteriori approfondimenti: La Resistenza nasce a Castellammare ad opera dei marinai