Archivi tag: Antonio Cimmino

Concerto antico (marzo 1968)

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Concerto antico (marzo 1968)

Concerto antico (marzo 1968)

Concerto antico (marzo 1968)

Concerto antico (marzo 1968)

Concerto antico (marzo 1968)

Concerto antico (marzo 1968)

Concentus Antiqui in onore degli Ufficiali di Sua Maestà Britannica
Castellammare di Stabia (marzo 1968)

( si ringrazia Antonio Cimmino per la gentile concessione )

Gigi Nocera il partigiano Gianni

L’ultimo podcast dedicato a Gigi è commentato da Antonio Cimmino  una delle firme di  Libero Ricercatore, impegnato nella divulgazione della storia della Marina Militare Italiana e della Resistenza in Italia.

Nel video si descrive un Gigi ormai maturo e consapevole, partecipe nella Guerra di Liberazione nei G.A.P. (Gruppi di Azione Patriottica). Dal 1944 fino a liberazione di Torino avvenuta a fine aprile del ’45, Gigi militò nei G.A.P. torinesi correndo anche seri rischi personali. La scelta di campo fu inevitabile e scontata data la provenienza antifascista della sua famiglia. Concludendo si ringraziano di vero cuore le sorelle e la figlia di Gigi Nocera, e quanti hanno partecipato alla realizzazione di questo breve ricordo della figura dello stabiese Gigi.

Banca della Memoria dei Marinai

Banca della Memoria dei Marinai

( archivio Antonio Cimmino )

Un archivio aperto che si prefigge di raccogliere e di arricchirsi giorno per giorno con le vostre testimonianze.

Banca della Memoria dei Marinai del Compartimento Marittimo di Castellammare di Stabia

Banca della Memoria dei Marinai del Compartimento Marittimo di Castellammare di Stabia

“Da secoli, Castellammare è legata alla Marina, a cominciare dall’Armata di Mare, passando per la Regia Marina per approdare alla Marina Militare. Migliaia di suoi cittadini hanno servito, in pace ed in guerra, sulle navi e nelle postazioni a terra, indossando il solino blu. Centinaia di essi sono morti e riposano in fondo al mare ed altrettanti sono stati decorati per episodi di valore legati principalmente alla solidarietà che tra la gente di mare trova la sua massima espressione. Estremamente affascinato da questo mondo ho iniziato a raccogliere: foto, storie e testimonianze, sia dai diretti interessanti che dai loro familiari, ed ho riscontrato con stupore che tutte palesano il profondo amore che gli stabiesi nutrono per la Marina e l’indissolubile legame per il naviglio varato nel nostro glorioso cantiere”.

Antonio Cimmino


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Avviso a ruote Sirena

Avviso a Ruote Sirena (anno 1859)

 ( a cura di Antonio Cimmino )

Tipo di nave:
Con il termine avviso, nella marineria velica si designava una piccola unità armata a cutter, usata come trait-d’union, per posta o ordini, tra le navi delle squadre navali ovvero con la base. Con l’introduzione del vapore, questi avvisi si dotarono anche di macchine alternative, unitamente all’armamento velico, con ruote laterali di propulsione e, più tardi, con elica. L’ingombro delle caldaie e delle motrici, era consistente, tanto è vero che i due alberi (trinchetto e maestro) erano distanti l’uno dall’altro. La velatura era necessaria per la scarsa affidabilità dei macchinari che consumavano una enorme quantità di carbone. L’avviso aveva anche il compito di trainare i vascelli e le altre navi a vela, in caso di bonaccia.

Avviso a ruote Sirena

Avviso a ruote Sirena

Pur non essendo adeguatamente armati e quindi atti al combattimento, gli avvisi erano utilizzati nelle esplorazioni essendo più veloci delle navi a vela. La velocità era favorita da un buon disegno dello scafo, molto lungo e stellato. Nella seconda metà dell’800 le loro dimensioni aumentava avviandosi a divenire corvette a vapore ovvero piccoli incrociatori. Durante il periodo borbonico, il cantiere di Castellammare costruì diverse unità di questo tipo, alcune protagoniste della storia dei primordi della Regia Marina (Delfino, Maria Teresa, Lilibeo, Messaggero, Miseno).

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Varo del vascello Partenope (autore Filippo Hackert)

Il glorioso Cantiere navale di Castellammare

( a cura di Antonio Cimmino )

Brevi cenni dalle origini ai giorni nostri
I parte (dalle origini al 1860)

Varo del vascello Partenope (autore Filippo Hackert)

Il cantiere di Castellammare di Stabia (coll. Gaetano Fontana)

Già dalla fine del 1500 nella zona di Castellammare di Stabia erano presenti numerosi cantieri navali artigianali, tutti in grado di realizzare imbarcazioni più complesse rispetto alle semplici barche da pescatore. Nel 1780 il primo ministro del re di Napoli, Giovanni Eduardo Acton, a conclusione dell’indagine per individuare il sito dove far nascere il grande e moderno cantiere in grado di dotare la Regia Flotta di nuove navi, identificò in Castellammare la località ideale per i seguenti requisiti: estrema vicinanza ai boschi di proprietà demaniale di Quisisana che dalle pendici del Monte Faito, garantivano legname da costruzione, le numerose ed abbondanti fonti di acque minerali in loco, che permettevano un trattamento del legno altrove impossibile, i favorevoli collegamenti con Napoli (che avvenivano su una strada larga e comoda) e non ultima la consolidata competenza dei maestri d’ascia stabiesi (che si tramandavano il mestiere di padre in figlio) che assicurava disponibilità di manodopera qualificata e duratura.
La realizzazione del Real Cantiere di Castellammare, fu quindi approvata da Ferdinando IV di Borbone, e completata il 20 giugno 1783 previa l’abolizione del convento dei Carmelitani che sorgeva sul luogo. Continua a leggere