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Autobus per il Faito

a cura di Domenico Cuomo

Vista la disastrosa condizione in cui versa da numerosi anni la strada Giusso (lo stradone che collega Castellammare al Faito) e la relativa sua interdizione per ordinanza comunale (in alcuni punti la carreggiata è franata e si restringe pericolosamente), vista, sigh, l’inagibilità della funivia (attualmente chiusa per lavori di adeguamento), considerato che l’unico modo per raggiungere il Faito con un servizio pubblico, purtroppo, rimane l’autobus, nella certezza che possa servire, rimettiamo a seguire le tabelle degli orari di partenza da Vico Equense (dalla stazione Circumvesuviana) e dal Faito (piazzale Funivia).


Tabella orari autobus

orario estivo

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La “panarella” negata!

editoriale di Maurizio Cuomo

Carissimi lettori, nella certezza che il nostro Faito stia a cuore ad ogni buon stabiese ed altrettanto certi che le assurde vicissitudini che in quest’ultimo periodo vedono ancora protagonista la nostra sfortunata “panarella“, possano interessare l’intera collettività, ad estate 2017 ormai ampiamente inoltrata e con la funivia ancora ferma, un chiarimento ci sembra giusto e doveroso.

funivia 1 fronte

 

Fatti occorsi e relativi adempimenti:

“Le funivie ogni 60 anni devono fare adeguamento strutturale e normativo – ha spiegato De Gregorio -. La vita tecnica della Funivia del Faito, inaugurata nel 1952, è terminata nel 2012, quando è stata chiusa. Per poterla rinnovare, scongiurandone la chiusura definitiva e, quindi, riaprire l’impianto al pubblico, la norma prevede l’effettuazione di importanti e complessi lavori radicali di ammodernamento tecnico, nonché di adeguamento antisismico e abbattimento delle barriere architettoniche per le due stazioni e per le altre strutture. Continua a leggere

Il Faito

Il Faito
( Nicola Amabile )

Come un gigante generoso e grande
che veglia vigile sulla Città, o Faito,
verdeggiante e austero t’ergi eterno
sull’incantato golfo di Stabia.

Il Faito maestoso

Il Faito maestoso

In dolce degradar di clivi
si stende il tuo verde manto
a specchiar gli alberi annosi
nel Tirreno azzurro.

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Monte Faito

Escursionisti stabiesi

( Immagini itineranti )

Faito - il luogo detto dell'Acqua Santa (foto Maurizio Cuomo)

Faito – il luogo detto dell’Acqua Santa (foto Maurizio Cuomo)

Le immagini in galleria sono tutte coperte da diritto d’autore (© www.liberoricercatore.it), per un’eventuale utilizzo, di qualsiasi ambito sia, è richiesta la citazione della fonte (foto: Escursionisti stabiesi, tratte dal portale www.liberoricercatore.it), previo liberatoria da richiedere in ogni caso a liberoricercatore@email.it.


Monte Faito

( Scheda tecnica del percorso )

Itinerario:
And.: Piazzale della Funivia – il sentiero della “Cresta” – Chiesa di San Michele Arcangelo al Faito (mt. 1278 s.l.m.) – Strada rotabile del Faito (ingresso al sentiero) – Sorgente “Acqua Santa” – Monte Molare (mt. 1444 s.l.m.)
Rit.: Conocchia – Terrazza del Dottore – Pian del Pero – Piazzale della Funivia.

Durata:
5 ore (compreso soste di rilevamento).

Lunghezza:
8 km circa.

Difficoltà:
E (Escursionistica – media difficoltà).

Dislivello:
350 mt circa.

Tipo di percorso:
La prima parte del percorso è articolato nella fitta vegetazione del versante nord del Faito, gode per gran parte della lunghezza di un sentiero ombreggiato con piano di calpestio misto (in parte sterrato e roccioso). Il sentiero di ritorno (quello della “Conocchia”), affaccia invece sul versante Sud ed è più brullo e roccioso.

Punti d’acqua:
Sorgente detta “Acqua Santa”.

Segnaletica:
Il sentiero che conduce al monte “Molare” è abbondantemente segnato con segnaletica Bianco/Rossa. Stesso discorso per il ritorno sul percorso della Conocchia.

Tipo di vegetazione:
Faggeta con tipiche essenze del sottobosco: Agrifoglio, Scilla silvestre, Ciclamino.

Punti d’interesse:
Chiesa di San Michele Arcangelo al Faito – la sorgente detta dell’Acqua Santa: un vero santuario naturalistico che ospita numerose piante rare (in questa stazione sono presenti infatti: la rarissima “Pinguicola hirtiflora” anche detta “Erba unta amalfitana”, il Caprifoglio di Stabia, la rosa canina). Lungo il percorso è presente anche una discreta varietà di Sassifraghe, la Viola salernitana, lo Zafferano d’Imperato. Spettacolare il panorama a 360° sul golfo di Napoli, sul versante salernitano e sull’intera piana campana.

Osservazioni:
Da rilevare che il Molare con i suoi 1444 mt è la cima più alta dei Lattari.

Galleria Fotografica

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La terrazza del dottore

Escursionisti stabiesi

( Immagini itineranti )

Un tratto pietroso del percorso (foto Maurizio Cuomo)

Un tratto pietroso del percorso (foto Maurizio Cuomo)

Le immagini in galleria sono tutte coperte da diritto d’autore (© www.liberoricercatore.it), per un’eventuale utilizzo, di qualsiasi ambito sia, è richiesta la citazione della fonte (foto: Escursionisti stabiesi, tratte dal portale www.liberoricercatore.it), previo liberatoria da richiedere in ogni caso a liberoricercatore@email.it.


La Terrazza del Dottore

( Scheda tecnica del percorso )

Itinerario:
Campo del Piro (1128 m) – Terrazza del dottore (1268 m).

Durata:
1 ora e 30 minuti (compreso ampie soste di rilevamento).

Lunghezza:
3,5 km circa.

Difficoltà:
E (Escursionistica – media difficoltà).

Dislivello:
140 mt.

Tipo di percorso:
Questo breve percorso è prevalentemente a carattere agevole e turistico: il primo tratto che ha inizio al “Campo del Piro”, si snoda su di un sentiero largo e ombroso, con piano di calpestio in terra battuta che attraversa una bellissima faggeta. Uscendo dalla faggeta ha inizio un sentiero pietroso, ben marcato e soleggiato. Il tratto mediano in sterrato è leggermente in pendenza e potrebbe risultare meno agevole, per la presenza sul percorso di radici esposte e di qualche roccia (ostacoli che comunque non comportano particolari difficoltà di attraversamento). Il punto di arrivo, è un vero e proprio terrazzamento naturale in pietra calcarea, di straordinaria panoramicità.

Punti d’acqua:
Non presenti.

Segnaletica:
Presenti segnali in vernice bianco/rossa C.A.I., inoltre l’ingresso del sentiero è evidenziato da un cartello in legno di Legambiente.

Tipo di vegetazione:
La parte iniziale dell’itinerario attraversa una porzione della maestosa faggeta del Faito, si prosegue poi, nel tratto mediano su di un sentiero esterno ed assolato scoperto da vegetazione, per arrivare poi, nella parte finale, alla pietraia della “Conocchia” caratterizzata da una vegetazione di tipo erbacea.

Punti d’interesse:
Straordinari gli aspetti naturalistici e paesaggistici che il percorso offre.

Osservazioni:
Un percorso affascinante ed emozionante. L’escursionista inizia questa passeggiata accompagnato dalla rilassante penombra della faggeta, un ambiente fiabesco dove la vita per incanto sembra essersi fermata. L’apparente monotonia del Faggio viene ad un tratto spezzata, quando si esce dal bosco, vi sembrerà di attraversare uno “Star gate” che vi proietterà in un ambiente del tutto diverso dal precedente, ricco di vita, suoni e colori. Numerose e leggiadre farfalle, tra le quali riconosciamo la Lasiommata maera (Linnaeus, 1758) e la Melanargia arge (Sulzer, 1776) e un gran numero d’altri insetti, svolazzano tra una moltitudine di fiori profumati e colorati. Immobili lucertole si riscaldano al sole nell’attesa di qualche preda, una inerme lumaca (Limax sp.) sprovvista del suo guscio semplice e spettacolare nei movimenti, un nugolo di uccelli cinguettanti che vola qua e là di cespuglio in cespuglio. All’incanto appena descritto va ovviamente aggiunto l’impareggiabile panorama che il percorso offre, uno senario mozzafiato vi apparirà una volta arrivati alla “Terrazza del dottore”, vi sembrerà di stare sulla prua di una nave, dalla quale è possibile ammirare la Penisola sorrentina che s’immerge nel turchese del Mar Tirreno dividendo così di fatto il golfo di Napoli da quello di Salerno.


Galleria Fotografica

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