Il Gran Tour dei Conti di Castellammare
CAPITOLO II
24 maggio – 1° giugno Firenze
Da Pisa il giorno 24 si incamminarono verso Firenze e la strada è meravigliosa, annotò nel suo diario Maria Carolina, ciascuna campagna è ben gestita e messa a fruttare essendo ben distribuita tra un popolo così numeroso, che mostra sia nei vestiti che nell’espressione del viso di essere pulito e ben nutrito.
Tuttavia, una volta arrivati, la regina restò delusa e la città è triste e desolata, il Palazzo Pitti[1](fig. 6), dove presero ad alloggiare, continuò a scrivere nel suo diario, è superbo, magnifico e di immensa grandezza, un vero labirinto, eppure io preferisco la bella Pisa e il Lungarno che sono più ridenti.
Comunque, ciò che apprezzò furono i giardini di Boboli[2] (fig. 11) che circondavano il palazzo e dei quali gradì la comodità, essendo in discesa, di potere passare,attraverso vialetti e terrazze,da un piano all’altro del palazzo stesso.
La sera, poi, si recarono al Teatro della Pergola[3]dove era rappresentata l’opera seria Giulio Sabino, sul libretto di Pietro Giovannini. Gli interpreti principali erano Domenico Bedini[4], Margherita Moriggie il tenore Giuseppe Simoni[5]. Alla fine, fu dato il nuovo balletto eroico il Gran Cid, immaginato e composto da Federigo Terrades. Questa la cronaca che ne fece il giornale “Notizie del mondo”[6]
Fu un punto di vista il più sorprendente il vedere la brillante comparsa di tante persone che dovevano agire, tutte vestite all’ultimo gusto, con decorazioni di carri trionfali, e con uno scenario allusivo al Campo militare, così bene condotto nella sua prospettiva, che sembrava un vero accampamento; il tutto poi fu eseguito con tal ordine, e maestria, che le Auguste Persone si degnarono applaudirne la bella idea, e felice esecuzione. Continua a leggere








