Edicola alla Madonna della Libera

Edicole sacre votive

( a cura di Maurizio Cuomo )

Itinerario guidato alla scoperta di immagini votive, antiche e recenti, presenti sul territorio stabiese, traccia indiscussa di una fervente devozione popolare.

Edicola alla Madonna della Libera

Edicola alla Madonna della Libera (opera del M° Umberto Cesino)

In questa rubrica presentiamo alcuni sopralluoghi esplorativi, effettuati alla ricerca delle vecchie “Edicole votive stabiesi”  (scampati a trafugamenti, crolli e demolizioni), un minuzioso lavoro, alla riscoperta delle origini di alcune nostre secolari tradizioni sacre (prezioso patrimonio socio culturale, in parte ancora presente, assolutamente da salvaguardare e da preservare).


Centro Antico

Fontana Grande

L’Immacolata tra l’Arcangelo Raffaele e San Catello

Madonna del Rosario

Madre del Santo Amore


Castellammare Centro

Crocifisso tra le anime del Purgatorio


 Zona Collinare

Maria SS della Libera, 1888

SS. Madonna di Loreto, 1906

Terno Patre


Zona Occidentale

Madonna di Pozzano


Periferia Nord

 ( in costruzione )

Farmacie di turno

Farmacie di turno a Castellammare di Stabia 

nel mese di maggio 2024

Farmacie di turno

Farmacie di turno a Castellammare di Stabia


SERVIZIO NOTTURNO
(dalle ore 20.30 alle 09.00)

1: Ravallese (via Tavernola, 55)

2: San Ciro (via Brin, 12)

3: San Carlo (via Cosenza, 194)

4: Lauro (viale delle Terme, 31)

5: Guacci (via Nocera, 78)

dal 6 al 12: Cuomo (via Napoli, 158)

13: Imparato (via S. Maria dell’Orto, 16)

14: Talarico (via Sarnelli, 11)

15: Pisacane (via Gesù, 16)

16 e 17: Ponte Persica (via Ponte Persica, 18/F)

18: Bosso (via Annunziatella, 61)

19: Scepi (via Tavernola, 132)

20: Ravallese (via Tavernola, 55)

21: San Ciro (via Brin, 12)

22: San Carlo (via Cosenza, 194)

23: Lauro (viale delle Terme, 31)

24: Guacci (via Nocera, 78)

25: Imparato (via S. Maria dell’Orto, 16)

26: Talarico (via Sarnelli, 11)

dal 27/05 al 2/06: Gava (via G. Cosenza, 93)


ORARIO DIURNO
Tutte le farmacie stabiesi sono aperte dal lunedì al venerdì ai seguenti orari:
dalle 9.00 alle 13.00 – dalle 16.30 alle 20.30

Turno festivo:
1: San Ciro (via Brin, 12) – Ravallese (via Tavernola, 55)

Aperta nell’intervallo pomeridiano:
2: Plinio (via Plinio, 62)
3: Plinio (via Plinio, 62)

Turno del sabato:
4: Cosentini (c.so V. Emanuele, 148) – Gava (via Cosenza, 93)
Pisacane (via Gesù, 16) – Ponte Persica (via Ponte Persica, 18/F)

Turno della domenica:
5: Scepi (via Tavernola, 132) – Lombardi (p.zza “Orologio”, 11) Continua a leggere

Fotografia

Nella rubrica trovi una vasta raccolta di immagini raccolte sul territorio stabiese.

Fotografia

 

archivio fotografico:

Foto Dedica

La nevicata di fine anno: un bel regalo

Le vostre fotografie

Scorci fotografici stabiesi


scatti d’autore (sezione):

Castellammare agli occhi di uno stabiese (Maurizio Cuomo)

Castellammare, 31 dicembre 2014 (Giuseppe Zingone)

Castellammare vista dal Campus ex Salesiani (Antonio Cimmino)

Castellammare vista da un fotoreporter (Genny Manzo)

Castellammare vista d’autore (Pietro Salvato)

EdisFoto (Enrico Discolo)

I colori di Stabia (Corrado di Martino)

La mia Stabia (Enzo Cesarano)

La suggestione del Faito (Agostino Guarino)

La XXX Sagra del Carciofo (Maurizio Cuomo)

Luci, ombre e colori della mia Città (Giuseppe Zingone)

Processione di Maria SS. Annunziata (Maurizio Cuomo)

Riflessi stabiesi (Giovanna Lombardo)

Stabiae: visione naturalistica (Ferdinando Fontanella)


Antonio Gargiulo libro, Oltre la forma il segno, Nicola Longobardi editore

L’incontro

L’incontro

di Silvestro Migliorini

Antonio Gargiulo libro, Oltre la forma il segno, Nicola Longobardi editore

Antonio Gargiulo libro, Oltre la forma il segno, Nicola Longobardi editore

A Castellammare d Stabia, ho conosciuto per caso Antonio Gargiulo, poeta, pittore e scultore. Era seduto davanti ad una gelateria del lungomare con un quaderno tra le mani, faceva alcuni schizzi ad un’affascinante modella bruna.

Il contatto che si era creato tra l’artista e la modella era così intenso che lo si poteva vedere ad occhi chiusi, tuttavia non si capiva quanto l’uno si servisse dell’altro, sembrava una scena di caccia, il gioco crudele del gatto e il topo, in cui il predatore usa mille astuzie per catturare la sua preda e poi si sa come va a finire.
Mentre mi alzavo per andare via gli chiesi semplicemente: “Posso salutarti?” Mi tese la mano e diventammo amici. Che bella sensazione provai, parlare ad un amico che fino a pochi minuti prima non sapevo che esistesse! E’ questa la cultura che fa spessore, la cultura del Sud!
La modella ubbidendo ad una muta intesa, si era messa in paziente attesa. Ad un certo punto, proposi spudoratamente di fare qualche schizzo da scambiare a ricordo dell’incontro. Spudoratamente perché le mie due figure che realizzai risultarono due sgorbi. Non avevo previsto il tremore alle mani che si era accentuato per l’emozione e per il mio malanno. Egli capi! E’ un artista sensibile che legge là, dove gli altri non possono vedere.
E’ stato così che ci siamo scambiati i nostri segni. Ci siamo lasciati come c’eravamo incontrati mentre la modella ripigliava il suo posto ricominciando il gioco affascinante.
Mentre mi allontanavo chiesi scusa mentalmente per essere stato testimone… involontario. Gli artisti vedono e sentono là, dove gli altri non possono!
Silvestro Migliorini

Castellammare di Stabia, lì 15 agosto 2010

Ipocisto, una piccola pianta che rischia di sparire dai monti di Stabia

Il Cytinus hypocistis L. (ipocisto comune) è una piccola pianta (3-8 cm.) che cresce nella macchia mediterranea a quote comprese tra 0 e 800 metri e fiorisce nel periodo Aprile-Maggio. Non essendo in grado di fare la fotosintesi questa specie è adattata per selezione naturale a vivere parassitando le piante del genere Cistus (Cisti) sulle cui radici inserisce i fusti carnosi del diametro di 6-12 mm, un adattamento che permette di ricavare dalla pianta parassitata tutte le sostanze nutritive necessarie.

Cytinus hypocistis (ipocisto comune)

Cytinus hypocistis (ipocisto comune)

Si tratta di una specie abbastanza rara in Italia. Nel comprensorio stabiano era stata segnalata nel 1800 in una stazione lungo il litorale di Castellammare (Tenore M., 1833, in Guadagno M., 1926), stazione non riconfermata in studi successivi (Guadagno M., 1926. Caputo G. et al., 1994).
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