Archivi tag: ricetta tipica stabiese

Insalata di Carciofi di Schito

( di Paolo Gramaglia )

Carciofi di Schito

Carciofi di Schito

La seguente ricetta è proposta da Paolo Gramaglia, titolare ed executive chef del Ristorante President di Pompei. Gramaglia vanta una lunga e prestigiosa carriera, la sua Ars culinaria ha varcato anche i confini d’Italia. La seguente ricetta, ha come suo ingrediente principe il carciofo raccolto dai rinomati “Orti di Schito” di Castellammare di Stabia. Continua a leggere

‘E papagne sfritte ( papaveri sfritti )

Ricetta dello stabiese Francesco Rosato (detto Ciccio bosco), pubblicata
su gentile concessione del naturalista stabiese dott. Ferdinando Fontanella.

Papagne sfritte

Papagne sfritte

Il papagno (il papavero), in particolare la pianta raccolta quand’è ancora giovane, a differenza di quanto si potrebbe credere è commestibile. Cotto e condito il papagno, è infatti, un’ottima verdura e può essere cucinato allo stesso modo di scarole, spinaci e broccoli. Mischiato ad altre erbe contribuisce a rendere uniche minestre ed insalate.
Infine, risultano squisiti i papagni sfritti, ecco a seguire una tipica ricetta della cucina povera stabiese: Continua a leggere

casatiello dolce

Casatiello dolce

ricetta di Antonio Somma

casatiello dolce

casatiello dolce

(dosi per 1 Kg)

Ingredienti:
1 Kg. Farina
30 g. Lievito di Birra (poss. acquistato dal fornaio)
150 g. lievito naturale (criscito)
8 Uova intere
200 g. Strutto
300 g. zucchero
1 bicchiere di latte
Acqua di fior d’arancio (opzionale)
una grattata di limone
Sale – Acqua q.b.
Per la decorazione
albume di un uovo
1 cucchiaio di zucchero a velo
½ cucchiaio di confettini colorati (‘e diavulille)

Procedimento:
Preliminarmente, “rinfrescare” il lievito naturale aggiungendovi tutto il lievito di birra sciolto in un bicchiere d’acqua tiepida ed in un recipiente largo mischiare bene il tutto, aggiungendovi quanta farina verrà assorbita fino alla consistenza di un tipico impasto di pane, lavorandolo per almeno una decina di minuti.
Farne successivamente un panetto, da far riposare nel recipiente stesso coperto da un panno per almeno un’ora.
Poi versare nel recipiente le uova, lo zucchero, il latte, il limone, il fior d’arancio, lo strutto ed un pizzico di sale sciolto in 1/2 bicchiere d’acqua e mischiare di nuovo il tutto, aggiungendovi man mano la farina con le modalità sopra descritte. Continua a leggere

Purchiacchielli a fungetiello ( Portulaca a funghetto )

Su gentile concessione del naturalista stabiese dott. Ferdinando Fontanella.

purchiacchielli

purchiacchielli

La pianta che nel dialetto stabiese è conosciuta come “Purchiacchiello” è per la nomenclatura scientifica Portulaca oleracea L. In Campania è nota anche come: Perchiacchiella, Porchiacca, Porcellana, Chiaccunella. Si tratta di una pianta erbacea annuale, dal portamento prostrato con fusto e foglie succulenti di colore verdastro con riflessi rosso-bruno. I rami primari e secondari spessi come il fusto principale determinano un accrescimento radiale della pianta che arriva ad occupare aree con diametro superiore anche a 60 cm . per tale motivo gli Arabi l’hanno denominata baqla hamqa, che significa ‘pianta pazza’ o ‘pazzesca’ a causa del modo in cui i rami si estendono per terra senza alcun controllo. Si tratta di una pianta infestante delle colture orticole, originaria dell’Asia, oggi diffusa in tutto il mondo. La Portulaca è interamente commestibile ed è conosciuta fin dall’antichità come importante pianta alimentare e medicinale. La tradizione contadina stabiese annovera due metodi per cucinare i purchiacchielli. Continua a leggere

Zeppole dell’Immacolata

la ricetta della sig.ra Rosa Manzo

Zeppole dell'Immacolata

Zeppole dell’Immacolata

Questa ricetta originaria della Costiera Sorrentina, è adattata in versione tipicamente stabiese. Provare per credere. Continua a leggere