Masterascio e Segatore
( a cura di Maurizio Cuomo )
Benché sostanzialmente differenti per tecniche, strumenti e mansioni, riuniamo in un’unica pagina questi due antichi mestieri.
Mestieri che hanno rappresentato, seppur in modi diversi, non solo una fondamentale risorsa lavorativa, ma anche — e soprattutto — la principale fonte di sostentamento per numerose famiglie stabiesi.
Inoltre, va sottolineato che queste attività si sono spesso tramandate di padre in figlio, consolidandosi nel tempo come autentiche tradizioni artigianali del nostro territorio.
Il “Masterascio” (Maestro d’ascia), sapiente ed esperto era specializzato in falegnameria nautica, abilissimo nell’intagliare, rifinire ed assemblare le assi (in taluni casi enormi), costituenti l’intelaiatura di vascelli e bastimenti.
Il “Segatore” (segantino), ricordato come un operaio dal fisico scarno e bruciato dal sole, lavorava solitamente in coppia ed aveva il faticoso compito di tagliare mediante una rudimentale sega (azionata in due a forza di braccia e a spinta alterna) i grossi tronchi grezzi d’albero.
Tracce di questo antico mestiere sono presenti anche nel mio personale “albero genealogico” nel quale è annoverato un avo appartenente alla chiesa dello Spirito Santo, a nome Cuomo Pasquale (1781 – 1841), di professione “Segatore”.
Antichi mestieri stabiesi
Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.
Maurizio Cuomo