Archivi tag: Amerigo Vespucci

La Nave Scuola Amerigo Vespucci

La Nave Scuola Amerigo Vespucci

a cura di Giuseppe Zingone

Radiorama, Maggio 1959, Copertina

Vanto della Marina italiana e della città di Castellammare di Stabia, tutti gli articoli che la riguardano vedono sempre interessati noi di Liberoricercatore, nella salvaguardia della memoria stabiese. Non fa eccezione questo articolo sulla Nave Scuola Amerigo Vespucci, apparso sul mensile Radiorama del 1959. Continua a leggere

Il Vespucci di nuovo a casa

Oggi 9 agosto il Vascello d’Italia è ritornato nella rada di Castellammare di Stabia. Molteplici sono state le visite della “Nave più bella del mondo”, dal quel fatidico 22 febbraio del 1931. Quella di oggi, in epoca Covid, ha un significato particolare se traguardiamo agli impegni che vorrebbe assumere la città di Castellammare di Stabia, candidandosi come “Capitale della Cultura 2022” e se traguardiamo alle difficoltà che sta faticosamente affrontando.

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Tiempe belle 'e 'na vota

Il Varo della Vespucci (biglietto d’invito)

Biglietto d’invito (fronte/retro) al varo della R.N. “Amerigo Vespucci”

per gent.ssima concessione del sig. Giuseppe Ghidella da Zagarolo (Roma)

Invito varo Vespucci (fronte)

Invito varo Vespucci (fronte)


Invito varo Vespucci (retro)

Invito varo Vespucci (retro)

“Gentile redazione, pensando di fare cosa gradita, Vi invio il fronte e il retro dell’invito personale al varo dell’Amerigo Vespucci, varo a cui fu invitato mio nonno materno Palumbo Francesco fu Raffaele, all’epoca fabbricante in Castellammare di cordame e di manufatti in canapa, a cui fu affidata la produzione per la prima fornitura di cordame di equipaggiamento della Vespucci stessa. Nella speranza che le foto possano essere pubblicate sul sito e fornendovi in merito la mia più ampia liberatoria, colgo l’occasione per inviarvi cordiali saluti.

Cordiali saluti. Giuseppe Ghidella da Zagarolo (Roma)”.


Tiempe belle ‘e ‘na vota

«Tiempe belle ’e ’na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?»

Con questo malinconico ritornello di Aniello Califano, riportiamo all’attenzione dei lettori una rubrica che ci è particolarmente cara. In essa raccogliamo documenti, immagini e ricordi che raccontano, con semplicità e fascino, un passato stabiese non troppo lontano. Continua a leggere

Foto-reportage della visita dell’Amerigo Vespucci

Foto-reportage delle visita dell’Amerigo Vespucci

di Corrado Di Martino 21-ottobre-2018

Amerigo Vespucci e la pietra di Ercole

Oggi sabato 20 ottobre 2018, la nave scuola Amerigo Vespucci è ritornata a Castellammare di Stabia. Proveniente da Ravenna, dove si è conclusa la campagna d’istruzione 2018 e quindi dalla ‘Naples Shipping Week‘ e dalla edizione della ‘Barcolana‘ numero 50, è rientrata nel porto natio, per ricevere il premio stabiesi illustri conferitole dal Rotary Club di Castellammare di Stabia, un premio che riconosce e promuove le eccellenze stabiesi nel mondo. Il Comandante Capitano di Vascello Stefano Costantino, ha ricevuto dalle mani dell’attuale Presidente del Rotary stabiese, Francesco Di Somma, l’ambito riconoscimento. Alle 10.55 di domenica 21 ottobre 2018, il vascello è ripartito in direzione La Spezia, arrivando nel porto di sede alle 10.44 del 23 ottobre.

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La “Vespucci” torna a Castellammare

( articolo di Maurizio Cuomo )

vespucci

La “Vespucci” sullo scalo scende in mare per il suo battesimo

La nave scuola Amerigo Vespucci, vanto stabiese e della Marina Militare, il 13 settembre 2011, torna a Castellammare di Stabia, per onorare la città che ottanta anni fa la vide scendere per la prima volta in mare. Dagli annali di cronaca d’epoca si apprende infatti che la Vespucci “…fu impostata il 12 maggio del 1930, su progetto del Tenente Colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi… e grazie alle sapienti maestranze degli operai del cantiere di Castellammare, fu varata, dopo appena 10 mesi, quando, in un tripudio di folla festante, ebbe il suo battesimo dell’acqua”.

Un felice ritorno di una “figlia” di Stabia e di un’eccellenza nazionale che, inevitabilmente mette a confronto due epoche diverse, e seppur di riflesso, racconta in tutta la sua crudeltà, il triste e amaro excursus storico, che in questi ultimi anni ha interessato Fincantieri ed in particolare gli operai del comprensorio stabiese. Continua a leggere