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La Resistenza nasce a Castellammare di Stabia

La Resistenza nasce a Castellammare di Stabia

 ad opera dei marinai

articolo di Antonio Cimmino

Veduta sul Regio Cantiere di Castellammare di Stabia

Veduta sul Regio Cantiere di Castellammare di Stabia

Era l’inizio del mese di settembre del 1943, nel cantiere navale di Castellammare di Stabia – ex regio cantiere costruito nel lontano 1783 – alcune navi militari erano in allestimento. Altre sugli scali pronte per essere varate (corvette Vespa e Lucciola), piccole unità già in avanzato stato di armamento, erano affiancate ai moli (Vedette antisommergibile V.A.S. e M.A.S.), altre sette corvette (Calabrone, Cavalletta, Cicala, Coccinella, Grillo, Maggiolino, Libellula), un piroscafo, tre motozattere ed un sommergibile in costruzione avanzata, rappresentavano un notevole quantitativo di naviglio bellico. La massima autorità militare presente in cantiere era il Capitano di Corvetta Domenico Baffigo (1), di Cornigliano Ligure, di 31 anni, che sovrintendeva all’allestimento dell’incrociatore Giulio Germanico. L’ufficiale superiore era un pluridecorato con due Medaglie d’Argento, due di Bronzo ed una Croce di Guerra, per valorose azioni compiute in qualità di Osservatore Aereo Continua a leggere

La resistenza a Castellammare nel Settembre 1943

Antonio Ferrara

A mio padre

LA RESISTENZA A CASTELLAMMARE NEL SETTEMBRE 1943

L'incrociatore Giulio Germanico

L’incrociatore Giulio Germanico

Nel 1943 la ferocia nazifascista si accanì contro un popolo. E l’Italia, già prostrata dalle
angherie del regime fascista e stremata dalla folle guerra di espansione voluta da Hitler e
condivisa dal Duce, subì una vera e propria ritorsione di massa. Una vendetta mista di raz￾zismo e odio per tutti quei “traditori” che avevano voltato le spalle all’alleato tedesco; una
rappresaglia che conobbe episodi di ferocia spietata e che, per determinazione e crudeltà,
trova confronto, in un’assurda geografia dell’orrore, con lo sterminio del popolo ebraico
e le atroci sofferenze patite durante l’aggressione nazista dagli abitanti dell’est europeo.
Fortunatamente in questi ultimi anni, grazie a storici attenti e a quanti non hanno mai
cessato di conservare la memoria di quanto accadde, si è riaperta una finestra su una delle
pagine più tristi della storia nazionale. Una pagina forse troppo frettolosamente chiusa
nell’immediato dopoguerra in nome di una pax dettata dai nuovi equilibri internazionali,
una pagina che, come ci testimoniano i fatti di Castellammare di Stabia, fu in qualche
modo rimossa dalla generazione che visse la guerra, quasi a esorcizzare così il dolore e le
sofferenze patite, racchiudendo i lutti e i dolori tutti all’interno della sfera familiare.
In questo quadro, i cittadini di Castellammare di Stabia, per tempo, numero e modo,
vanno annoverati tra i primi italiani a cadere vittime delle stragi nazifasciste. Stragi sulle
quali ancora oggi, a 70 anni dai fatti, non si è fatta piena luce.

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La “Resistenza” e noi stabiesi

a cura di Francesco Ferrigno

Ricerca di famiglia intrapresa in memoria dello stabiese Attilio Uvale

La Resistenza: lapide

La Resistenza: lapide

In questa lapide affissa nell’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze compare anche il nome di Attilio Uvale, di anni 23.  Continua a leggere