Francesco De Bourcard, Castellammare
di Giuseppe Zingone
L’industrializzazione ha dato tanto alla città di Castellammare di Stabia, si pensi alla cantieristica, alle miriadi di piccole e grandi attività che nel corso dei decenni hanno sfamato migliaia e migliaia di famiglie non solo locali, ma anche del circondario. Nel contempo l’ha anche profondamente mutata e violentata, da paesello, diviene città e ce ne accorgiamo ogni qualvolta ci troviamo davanti un suo dipinto, una foto, una descrizione che ci fa sospirare e sognare.
Quanti di noi vorrebbero tornare indietro nel tempo, per capire e vedere com’è cambiata questa terra che ancora ci sorprende e ci affascina. Per nostra sfortuna non si può; ne deriva che abbiamo una visione di essa molto limitata, frammentata, parziale. Tentiamo di ricostruirne una immagine completa, raccontiamo dei piccoli frammenti che nel tempo abbiamo recuperato, per ricomporne il puzzle, di cui spesso diciamo: Non ne avremo mai una precisa contezza.
Prendiamo in prestito questa bella immagine di Gaetano Fontana, tratta da: Francesco De Bourcard, nella quale ravvediamo sullo sfondo Castellammare ed in primo piano un Ciucciaro e sulla sinistra una coppia, forse turisti o forse gente locale, (la donna porta in braccio un piccolo cane) ad essi, il ciucciaro tenta di affittare le proprie bestie ed il suo utile servizio di trasporto. Di questo meraviglioso animale abbiamo già scritto e tessuto le lodi nell’articolo: Asini e ciucci di Castellammare, forse non è un caso che l’autore del volume, Signor Francesco De Bourcard, abbia inserito questa deliziosa stampa proprio nelle pagine che precedono la descrizione di Castellammare di Stabia. A Castellammare i ciucci regnavano ed erano i migliori di tutto il circondario.
Francesco De Bourcard, napoletano di origini svizzere, è principalmente noto al pubblico napoletano, proprio per questa sua opera: “Usi e costumi di Napoli e contorni“.1Straordinaria opera di curiosità del viver napoletano, delle abitudini e delle nostre consuetudini, ogni testo è accompagnato da bellissimi disegni policromi, che meglio del bianco e nero, rivelano le suggestioni della nostra antica quotidianità. Il testo su Castellammare che rimettiamo al nostro lettore fu scritto dal De Bourcard di propria mano e dimostra come ciò che racconta fa riferimento ad esperienza personale e diretta. Dal Bono, Francesco Mastriani, Palizzi e Duclere, sono solo alcuni dei nomi che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera…
Articolo terminato il 24 febbraio 2024
- Francesco De Bourcard, Usi e Costumi di Napoli e Contorni, Napoli, Stabilimento di Gaetano Nobile, 1853, pag. 113-122. ↩