Guglielmo Acton (i retroscena)

( un personaggio stabiese visto da un’altra angolazione )

Castellammare di Stabia, lì 10 ottobre 2010. Nel leggere i personaggi famosi stabiesi sul vostro sito, sono rimasto meravigliato che ancora oggi, dopo 150 anni, la storia “ufficiale” riesca ad ingannare le giovani generazione. Penso che è giunto il momento di finirla. Forse non si conosce il comportamento di Guglielmo Acton a Gaeta e poi… E’ stato considerato un criminale di guerra. Ecco un piccolo esempio. 

Cordialmente, Antonio Orazzo

                 L’ultimo giorno dell’assedio di Gaeta ( la ferocia di Guglielmo Acton )

Guglielmo Acton

Guglielmo Acton

“Inorridito dalle stragi, Francesco II, avendo compreso ormai di essere stato definitivamente abbandonato al suo destino dai sovrani stranieri, l’11 febbraio chiese una sospensione delle ostilità per trattare la resa; ma il bombardamento italiano continuò implacabilmente.
Nel pomeriggio del 13, mentre a Villa Caposele si firmava finalmente il capitolo di resa, i proiettili piemontesi e dei traditori meridionali, tra i quali lo stabiese Guglielmo Acton al comando della pirofregata “Maria Adelaide”, ancora disumanamente continuavano ad oltraggiare la città, provocando una seconda drammatica esplosione: una nuova altissima cortina di fumo si alzò dall’estremità meridionale del fronte di terra. Era saltata in aria, precipitando nel mare da un’altezza di 50 metri, la batteria Transilvania, la cui polveriera conteneva ben diciotto tonnellate di polvere, frantumando oltre allo sperone di roccia che la sorreggeva, i corpi di 50 soldati e 2 ufficiali, nonché l’intera famiglia del guardiano.
A Villa Caposele, davanti agli occhi esterrefatti degli ufficiali borbonici delegati a trattare la resa, quel terribile spettacolo veniva intanto salutato da incredibili applausi e manifestazioni di gioia da parte dei piemontesi e dei traditori napoletani tra i quali l’Acton!
Dissolta la nube di fumo un’ epica impresa apparve agli occhi di tutti: tanti valorosi, con l’intento di salvare quei pochi feriti rimasti miracolosamente aggrappati alla roccia a strapiombo sul mare, iniziarono a calarsi coraggiosamente lungo il pauroso precipizio. E quale fu la risposta a questo spettacolo mozzafiato, intrapresa dagli intrepidi piemontesi giunti fin quaggiù a liberare generosamente i popoli meridionali dall’atroce tirannide borbonica? Non si può provare un senso di vergogna e di sdegno. Mentre infatti prima dell’esplosione i cannoni italiani e dei traditori distribuivano morte un po’ dovunque, non appena, dopo lo scoppio, l’immagine di Gaeta ritornò chiara, il “valoroso” Cialdini ordinò a tutte le sue batterie di concentrare il fuoco sul luogo ove si compiva la coraggiosa opera di salvataggio. E’ assai difficile trovare nella storia un atto più vile e crudele considerato che, proprio in quel istante, il macchinoso iter burocratico della capitolazione era finalmente giunto al termine: Gaeta per l’ultima volta si era arresa (Dagli incontri tenuti presso la Scuola media “Stabiae”).

E poi ci permettiamo di condannare le W-SS quando le loro azioni sono state, per la ferocia, 100 volte più blande di quelle dei piemontesi e dei traditori meridionali? E noi ci permettiamo di intitolare una strada ad un criminale di guerra? Ed il governo sabaudo si permise di dare medaglie al valor militare a tanti criminali di guerra come a quelli che si trovavano sulla nave “Maria Adelaide” al comando di Guglielmo Acton dei quali voglio ricordare i nomi?

Gli insigniti di Medaglia d’Argento al Valor Militare furono:

– Luogotenente di Vascello di 1° classe Augusto Albino;
– Luogotenente di Vascello Felice Zicavo;
– Luogotenente di Fanteria della Real Marina Pasquale Chiodo;
– Luogotenente di Vascello di 2° classe Matteo Luigi Civita;
– Medico di Fregata Ettore Del Santo;
– Luogotenente di Vascello di 2° classe Emanuele Frigeri;
– Sottotenente di Vascello Luigi Langosco di Langosco;
– Sottotenente di Vascello Carlo Libetta;
– Guardiamarina di 1° classe Giosuè Maresca;
– 1° Macchinista di 1° classe Enrico Millet.

Questi traditori ed altri ufficiali piemontesi ebbero comportamenti tali e si macchiarono di tali delitti che, a ragione, vengono considerati i peggiori criminali di guerra mai esistiti sia prima che dopo l’unità. Fino ad oggi tutto è stato nascosto ma è giusto che le nuove generazioni sanno chi sono stati i traditori del Regno delle Due Sicilie. Senza questi traditori il Regno delle due Sicilie poteva diventare la prima nazione del mondo, nel 1860 era la terza d’Europa dopo Inghilterra e Francia, e non essere beffeggiata da quei leghisti che rappresentano la classe più ignorante del mondo.

Note sul curatore del presente scritto: La ricerca è curata dal dott. Antonio Orazzo, presidente della  locale UNITRE (Università delle Tre Età).

 

Visualizza anche la biografia ufficiale di Guglielmo Acton (a cura di A. Cimmino)

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