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Scanzano anni ’30

Scanzano anni ’30, i ricordi della mia infanzia

         di Assunta Carrese

Chiesa del Sacro Cuore di Scanzano (immagine d'epoca)

Chiesa del Sacro Cuore di Scanzano (immagine d’epoca)

Ho raccontato di Castellammare anni ’40, ma ho il dovere di raccontare di Scanzano anni ’30 perché è stato il mio paese adottivo dall’infanzia all’adolescenza. Per esigenze familiari fui affidata ad una sorella nubile di mia nonna che per me fu come una seconda mamma. Continua a leggere

Castellammare anni ’40. Ricordi del mio quartiere

Castellammare anni ’40. Ricordi del mio quartiere

di Assunta Carrese

L'Arco della Pace

L’Arco della Pace (opera del M° Umberto Cesino)

Sono nata in quel quartiere di Castellammare ove la gente perbene, per così dire, ma che io definisco piuttosto con la puzza sotto il naso, non osava entrare perché lo riteneva malfamato.

Ma quando mai! A conferma vi dirò che un giorno mentre mi recavo in chiesa mi si sfilò dal collo una catenina d’oro. Un abitante del posto, il signor Circiello, se ne accorse e me la riportò raggiungendomi immediatamente. Era un popolino vivace con abitudini strane, ma non pericolose. La maggior parte della loro vita, per necessità, si svolgeva per strada. Dalla via San Bartolomeo e dall’angolo dove ancora oggi sono le suore di clausura si arriva a piazza Pace.

Da lì via Viviani, Vico Licerta I e Vico Licerta II, Santa Caterina, Cognulo, Piazza Fontana Grande e così via… In questo mio racconto per dare valore alla natura delle parole sono costretta a scrivere in napoletano. Il dialetto napoletano oltre ad essere difficile da leggere è anche difficile da scrivere. Continua a leggere

Castellammare anni ’40 … altri ricordi

( ricordo della sig.ra Assunta Carrese )

Poiché i ricordi affiorano all’improvviso nel nostro cervello, ecco alcuni ritardatari della mia Castellammare anni ’40. Nel vecchio quartiere di piazza Pace, Santa Caterina, Licerta e Cognulo, c’era anche il cinema teatro “Verdi”; questo locale era frequentato nella maggior parte da ragazzi adolescenti e pochi adulti. Un anno, nel periodo natalizio, anche io con tre mie sorelle e due fratelli andammo a vedere “La cantata dei pastori”. Ripensandoci la platea sembrava quella dell’attuale film “Cinema Paradiso”.

La cantata dei pastori (Castellammare, anno 1934)

La cantata dei pastori (anno 1934), si distinguono in scena: Gaetano Cuomo (Razzullo), Vincenzo Cuomo (diavoletto) e Pasquale Esposito (diavolo). Foto gentilmente concessa da Beppe Cuomo.

L’argomento trattava della nascita di Gesù Bambino e quindi dell’adorazione dei pastori, degli angeli e dei re magi. Non mancavano i diavoli disturbatori. Continua a leggere