Lutammaro (antichi mestieri)

Antichi mestieri

Lutammaro
( a cura di Maurizio Cuomo )

Lutammaro

Lutammaro (immagine generata con IA)

Questo mestiere, oggi improponibile, trovava largo impiego in epoca rurale, quando veniva fatto un uso abituale di animali da traino (adatti per lavorare le vaste campagne), e di cavalli ed asini (utilizzati per il trasporto e la circolazione nelle strade cittadine).

Il “Lutammaro” raccoglieva per strada, stalle e masserie gli escrementi animali ed in particolare la cosiddetta “Lutamma” (termine indicante la paglia infradiciata sotto gli “animali da stalla” mescolata con l’urina ed il loro stesso sterco), per rivenderla a basso costo, come concime ai contadini.

L’evoluzione sociale, il progresso tecnologico e, in particolare, l’odierno e diffuso impiego di concimi artificiali, hanno progressivamente contribuito — ciascuno a proprio modo — alla scomparsa definitiva di questo poverissimo e degradante mestiere.

Col passare del tempo, infatti, le mutate condizioni igienico-sanitarie, unitamente al miglioramento del tenore di vita e all’affermarsi di nuove pratiche agricole, ne hanno reso inutile e impensabile la continuazione, relegandolo così a un ricordo lontano, appartenente a un’epoca di profonda indigenza e duro lavoro quotidiano.


Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo

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