Archivi tag: racconti castellammare

Carluccio d”e ricuttelle

Carluccio d”e ricuttelle
di Frank Avallone

Carluccio (foto Maurizio Cuomo)

Carluccio (foto Maurizio Cuomo)

Ascolta la voce di Carluccio (gentilmente concessa da Edis Film)

Ogni mattina, intorno alle sette e mezza, lui passava per la Fontana Grande; alluccanno: “‘E ricuttelle fresche ‘e ricuttelle!” Immediatamente, qualche nobile rampollo del vicinato, gli rispondeva con un pernacchio; un altro: “Carlu’, tiene ‘e corne!” E lui: “Grazie, grazie, fra poco cresceranno pure a vuie!” “Se so’ scetate mappine, mappine! Carlu’, ‘e ricuttelle so’ bbone? Signo’ si erano bbone me mangiavo io! Carlu’ ‘e ricuttelle so’ cchiu’ peccerelle stammatina! Signò n’aggio fatte ascì cchiu’ assaie!” Aveva la risposta pronta per tutti, sempre calmo, tranquillo. Io non l’ho visto mai arrabbiato o scortese, neanche quando lo sfottevano; credo che lui capisse che gli volevano bene e che tutto avveniva senza malizia. Infatti, se qualche mattina nessuno lo sfotteva; lui urlava: “So’ muorte ‘e figlie ‘e ntrocchie!” Forse si sentiva trascurato in quelle circostanze, forse voleva far sentire la sua presenza, come a dire: “Io sono qui per voi, sfottete, pazziate, faciteme ‘e pernacchie, ma fatemi sentire che mi avete notato”. Era come un attore che si aspetta applausi o anche fischi, ma il silenzio no e no! Così con una frasca in testa, come la corona di alloro, che si dava in premio ai vincitori, lui sembrava dicesse: “Io sono un vincitore, non c’è nessun altro come me; perciò notatemi fino a che sarò con voi; io vi voglio bene, voletemi bene un po’ anche voi!” Così Carluccio continuava il suo cammino, verso ‘a Chiazza, ‘o Cognulo, Licerta, ‘a Caperrina e tanti altri vicoli, dove gente povera, ma onesta lo aspettava ogni mattina per ricevere le sue ricottelle e una buona dose di buon umore. Carluccio viveva per questi incontri, gli davano energia, gioia e una ragione di vivere.

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E Dio creò Castellammare

a cura di Gaetano Fontana

Mia nonna Bianca che ha 97 anni in periodo di elezioni mi raccontava sempre un storiella tipicamente stabiese.

Dio crea lo stabiese

E Dio creò lo stabiese (fotomontaggio G. Plaitano)

Un giorno il Padreterno decise di creare Castellammare e chiamò San Pietro per farsi aiutare.

Padreterno: Dobbiamo metterla in un luogo dove ci sia un clima mite e temperato tutto l’anno.
San Pietro: Va bene.
Padreterno: Diamogli le terme con 28 sorgenti.
San Pietro: Va bene. Ma non esageriamo.
Padreterno: Non ti preoccupare. Mettiamoci una montagna che sia facilmente raggiungibile e chiamiamola Faito.
San Pietro: Va bene. Basta così?
Padreterno: Non ti preoccupare. Diamogli un mare pulito e pescoso.
San Pietro: Va bene, ma non ti sembra che possa andare bene così?
Padreterno (impassibile): Non ti preoccupare. Diamogli una campagna fertile da coltivare.
San Pietro: Va bene. Fai tu, ma a me sembra troppo. Continua a leggere

Anagrafe

Anagrafe di Castellammare

Anagrafe di Castellammare
di Alessandro

Ho sposato 40 anni fa una donna di Castellammare e ho letto recentemente sul vostro sito che avete riportato episodi interessanti riguardanti la sua famiglia. Notizie interessanti a cui vorrei aggiungere un episodio, curioso, divertente e nello stesso tempo, generatore di piccoli problemi (da circa quarant’anni).

Anagrafe

Anagrafe

Sono certo che sarete in grado di svolgere le vostre accurate indagini e darmi finalmente una risposta. Ecco i fatti:
Mia moglie è nata il 7 marzo 1945 e doveva avere il nome di Giovanna. Ora cercate di immaginare la scena di chi è andato all’anagrafe a registrarla:
Dichiarante: “Vorrei registrare una bambina nata il 7 Marzo 1945 e il nome è …………. Giovanna!”
Impiegato dell’anagrafe: “Scusate… San Giovanni Battista?”
Dichiarante: “No ! No!”
Impiegato dell’anagrafe: “San Giovanni evangelista?”
Dichiarante: “No! No!” E così via con tutti i santi di nome Giovanni…
Dichiarante: “Ma come non sapete che oggi è celebrato San Giovanni di Dio!”
Impiegato dell’anagrafe: “Ho capito…”. La neonata viene registrata all’anagrafe: sig.na P…… Giovanna di Dio (così come trascritto sulla Carta d’Identità).
Ora provate ad immaginare quante volte nella vita, sia lei che il sottoscritto, che ho avuto la gioia di sposarla, abbiamo dovuto spiegare che “di Dio” non era un cognome, ma un estensione del nome.
Fummo richiamati durante la “luna di miele” dal prete che ci aveva sposato, preoccupato che il matrimonio non era valido perché mia moglie si era dimenticata ….“di Dio”.
Avrei centinaia di altri simpatici episodi, ma vivo nello struggente desiderio di sapere chi è che ha fatto “sto guaio” all’anagrafe visto che la famiglia non l’ha mai rivelato.

Con simpatia per la vostra iniziativa, Alessandro

Processione di San Gerardo, gentilmente donatami dal Signor Mario Vanacore

Ottobre, un anno a Castellammare

Ottobre, un anno a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Ottobre di faccia o di profilo sempre uguale, cupo, serio, dispotico, tra l’altro ti ho visto mentre scacciavi quel caldo, tenero e democratico venticello che soffiava sul tuo grigiore, l’hai rinchiuso con veemenza in un anfratto tra il Faito e il mare. Ah…. Dittatore! T’intrufoli nelle case della gente, porti scompiglio, agiti le tende e ascolti i sussurri degli innamorati. Ottobre con la tua aria nervosa e agitata, nei ricordi della terra che trema e di edifici fragili caduti al suolo tra nubi di polvere. Ti ho seguito, l’ammetto! Ma solo per farti dispetto e vederti arrossire, quando giù per via Viviani, hai sostato davanti ad un portoncino di ferro; era la sagrestia della Parrocchia della Pace e sei entrato, tuttavia qui non hai potere, questo luogo è sacro, appartiene alla fede, né gli spiriti delle monache né la tracotante vegetazione che penetra le pietre, ti hanno dato udienza, oggi è il 16 Ottobre è San Gerardo.

Processione di San Gerardo, gentilmente donatami dal Signor Mario Vanacore

Processione di San Gerardo, gentilmente donatami dal Signor Mario Vanacore

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