Archivi tag: Castellamare di Stabia

Castellamare di Stabia (foto Corrado Di Martino)

Castellamare

Castellamare

Il 31 maggio del 1912 il Consiglio Comunale delibera che Castellammare venga scritto (con due m).

( articolo di Redazione* )

Con tutti gli stabiesi che nel leggere il titolo di questa pagina sono balzati dalla sedia, ci scusiamo e diremo subito che non abbiamo commesso un errore ortografico! L’errore scritturale è voluto e brucia tanto anche a noi, ma “Castellamare”, a nostro personale avviso, è il titolo più azzeccato e diretto per segnalare l’ennesimo orrendo svarione perpetrato ai danni della nostra Castellammare di Stabia… un danno d’immagine macroscopico che in quella “m” in meno racchiude l’immensa pochezza di chi ancora una volta avrebbe dovuto vigilare affinché l’errore non si verificasse e non l’ha fatto e soprattutto, l’abominevole negligenza di chi probabilmente se ne è accorto e non lo ha prontamente segnalato alle autorità competenti, incarnando alla perfezione l’adagio popolare: “Ma a me, che me ne fotte!”.

Castellamare di Stabia (foto Corrado Di Martino)

Castellamare di Stabia (foto Corrado Di Martino)

Questa nuova segnalazione posta in essere dalla redazione di LR, di certo smuoverà nella ristretta cerchia di stabiesi DOC (i cittadini che realmente amano la nostra Castellammare di Stabia e fattivamente si prodigano affinché la sua immagine non venga mai offuscata), una nuova ondata di malcontento, ciò dispiace (a noi non piace polemizzare, preferiamo i fatti alle parole, e sollevare l’opinione pubblica sulla questione è il solo ed unico modo con cui possiamo contribuire), ma non potevamo fare altrimenti e credeteci questa volta la mortificazione, che oscura il buon “nome” della nostra città, va oltre ogni limite e immaginazione. Ma di cosa stiamo parlando?
Ebbene certi che una immagine possa rendere meglio di un milione di parole, poniamo alla vostra attenzione delle fotografie che, ahimé, daranno un senso a questa nostra nuova segnalazione.

Dalla Banchina 'e zì Catiello (foto Corrado Di Martino)

Dalla Banchina ‘e zì Catiello (foto Corrado Di Martino)

La scena è quella solita (mozzafiato) che ogni buon stabiese è abituato a vedere quando, dalla Villa Comunale, ci si spinge verso il mare percorrendo la celebre banchina ‘e zì Catiello: l’arenile, l’inconfondibile profilo dei palazzi del lungomare e il dirimpettaio Vesuvio che all’orizzonte svetta sul nostro mare, peccato che nell’aguzzare la vista non si può fare a meno di notare lo strafalcione posto nella scritta sul frontalino della cassettina d’ispezione dei lampioni… e qui tutto il nostro rammarico… a voi la parola!!!

Castellamare (foto Corrado Di Martino)

Castellamare (foto Corrado Di Martino)

Castellamare (foto Corrado Di Martino)

Castellamare (foto Corrado Di Martino)


P.S.: *il presente articolo per la prima volta è andato in pubblicazione su LR l’11 marzo del 2014.

 

Tre ciucci, ‘nu cane e ‘nu puorco

I tre concorrenti: Pasetto-Romano-De Simone

Tre ciucci, ‘nu cane e ‘nu puorco – 14/12/ 2018, Corrado Di Martino

https://www.youtube.com/watch?v=O0jsx4hi8FE&feature=youtu.be

Il 15 dicembre del 1960, toccò a Castellammare di Stabia cimentarsi in un gioco a quiz televisivo: Campanile Sera, nel video che è seguito da qualche notizia storica, intervistiamo uno dei partecipanti a quella appassionante ma sfortunata serata per la nostra città. Il professor Pasquale Romano, la studentessa Dea Pasetto ed il laureando Rosario de Simone, affrontarono gli esperti della città di Cento, non andò bene, ma poco importa, la città visse, televisivamente parlando, un indimenticabile momento storico.

È indubitabile che l’Unità d’Italia, almeno quella culturale, si sia avviata quasi 100 anni dopo quella storicamente riconosciuta. Dal 1954 in avanti, un grande ruolo nell’unificazione culturale italiana, lo ebbe la Radio-Televisione Italiana. Un tratto caratterizzante di quella Televisione, era quello di creare una cittadinanza pronta a condividere cultura, tradizioni, modi di vivere; il motivo per cui diventò così celebre così amata. I programmi più noti al tempo erano “Lascia o raddoppia?” con Mike Bongiorno; Il Musichiere con Mario Riva e Campanile Sera, ancora con Mike Bongiorno, un gioco televisivo ad indovinelli, creato per portare in televisione la provincia, il vero tessuto cultural-popolare italiano. Due cittadine, una del Nord e una del Sud, si contrapponevano in una gara fatta di quiz e giochi di abilità. Parliamo ancora di una TV, che deve crescere, la diffusione dell’apparecchio televisivo non è ancora capillare, il medium non è ancora apprezzato per il suo valore almeno fino alla notte del 20 luglio 1969, quando attraverso il televisore di casa, si riuscì ad assistere in diretta allo sbarco sulla Luna di Neil Armstrong. I media cartacei, tratteranno l’argomento solo 36 ore dopo, una eternità secondo le valutazioni odierne dei mezzi di comunicazione di massa. Non trascuriamo, poi, il grande lavoro per l’alfabetizzazione, fatto dalla trasmissione “Non è Mai Troppo Tardi” del mitico maestro Manzi. In questo grande fermento tecnologico e culturale, un posto importante fu occupato dal quiz televisivo “Campanile Sera”. Trasmesso il giovedì sera alle 21, era condotto negli studi della Fiera di Milano da Mike Bongiorno, in esterna da una giovanissima Enza Sampò che sostituì Renato Tagliani e, dal garbato e simpatico Enzo Tortora. Fu il capostipite dei giochi collettivi interattivi, poiché conferiva al pubblico la partecipazione da casa insieme a quello invitato in studio a Milano.

Il 15 dicembre del 1960, toccò a Castellammare di Stabia cimentarsi in questo gioco, Il professor Pasquale Romano, la studentessa Dea Pasetto ed il laureando Rosario de Simone, rappresentarono quali esperti in studio Castellammare di Stabia, mentre in diretta dalla cittadina “il pensatoio”, qualche esperto locale, oltre un cane addestrato (?) si difesero strenuamente in una serata fredda e sfortunata. Dopo gli esiti negativi della gara, la satira popolare si accanì contro gli sconfitti, ironizzando sul fatto che oltre al cane, avevano preso parte al quiz tre ciucci e ‘nu puorco.

Compagnia CC.RR. di Castellamare di Stabia

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Comandante Carabinieri Reali - timbro

Carabinieri Reali – timbro del Comandante della Compagnia di Castellamare di Stabia

Compagnia CC.RR. di Castellamare di Stabia – il Comandante

“Compagnia CC.RR. di Castellamare di Stabia”, particolare del timbro su busta da lettera apposto dal Comandante dei Carabinieri Reali della Compagnia di Castellamare di Stabia.
( collezione privata Gaetano Fontana )

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