Castellammare con due “m”
31 maggio 1912: memoria e dignità nella delibera del Consiglio Comunale
a cura di Maurizio Cuomo
Il 31 maggio 1912, il Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia si riunisce per una decisione importante: la difesa del nome ufficiale della Città. A presiedere il Consiglio, il Sindaco, commendatore Ernesto Fusco.
Ciò si rese necessario, perché, l’allora Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio, in ben due lettere del 22 marzo e del 15 aprile, erroneamente scriveva Castellamare (con una sola “m“). Adducendo di essere nel giusto perché un Regio Decreto del 1863, riportava proprio quella forma.
L’Amministrazione stabiese, certa dell’errore ed in assoluto disaccordo, però, dimostra e fa presente che già in una delibera del 4 novembre 1862, Castellammare era scritto con due “m” e che tutti gli altri documenti comunali confermano questa grafia.
Il 28 maggio, il Ministero prende atto dell’errore e suggerisce al Comune di avviare le pratiche per correggere ufficialmente e definitivamente il nome.
Il 31 maggio, il Consiglio Comunale approva la delibera. Si chiede al Governo del Re di riconoscere come nome corretto Castellammare di Stabia, con due “m“. Inoltre, si chiede l’appoggio del Consiglio Provinciale, affinché approvi la proposta.
Questa decisione non fu solo un atto formale, ma una scelta di identità, poiché il nome di una città rappresenta la sua storia, le sue radici e con esse la sua stessa gente.
Quel giorno, Castellammare di Stabia difese il suo nome con orgoglio, chiarezza e dignità.
Note:
Il presente articolo prende spunto da alcuni cenni storici, contemplati (a pagg. 114 e 115) in “Stabiae e Castellammare di Stabia”, di Michele Palumbo, Antologia storica edita da Aldo Fiori Editore nel 1972.
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