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Censimento popolazione (anno 1874)

articolo di Maurizio Cuomo

Molto spesso, si sente dire che Castellammare (oggi, purtroppo, interessata da un costante e continuo declino), un tempo era il fiore all’occhiello del Regno, una città laboriosa e gioviale, residenza estiva del Re e della sua ricchissima corte, città dalle mille attrattive che deliziava per la quiete, il clima salubre, il mare, i monti e le sue acque, città che per le sue peculiarità, ha fatto innamorare: poeti, scrittori e pittori. Insomma un quadro idilliaco, dal quale si desume che la parola disoccupazione (problema angosciante di questi anni), in un tal luogo, era paragonabile ad una vera e propria eresia. Ebbene, con la presente pagina di storia, oggi, non offriamo al lettore solo la possibilità di immaginare, ma di constatare con dati alla mano, ciò che si faceva realmente nella Castellammare di Stabia ad un decennio dall’unificazione d’Italia.

Castellammare di Stabia: Censimento popolazione (anno 1874)

Castellammare di Stabia: Censimento popolazione (anno 1874)

Questo affascinante viaggio nel tempo alla riscoperta della Castellammare di Stabia del 1873, è lo specchio generale di una laboriosa popolazione che di lì a poco si apprestava ad affacciarsi al nuovo secolo. Lo spunto di ricerca ci viene offerto dal sig. Antonio Schettino, anch’egli appassionato di storia locale, che spontaneamente ha deciso di donare alla piccola biblioteca di liberoricercatore.it una pubblicazione(1) edita per Domenico Milone, allora segretario del Municipio di Castellammare di Stabia, che in ottemperanza al Regio Decreto del 4 aprile 1873 (numero 1363), eseguì il seguente, minuzioso, censimento.

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Meralda (ode a Stabia)

a cura di Maurizio Cuomo

Per la gentile concessione della preziosa raccolta dattiloscritta dal titolo “Meralda” di Michele Salvati, tratta da stralci di articoli pubblicati separatamente1(da cui ci riserviamo di estrapolare esclusivamente l’introduzione descrittiva del contesto in cui si svolge il romanzo), ringraziamo l’amico Antonio Schettino, collezionista, conoscitore e cultore di cose stabiane.

Meralda (archivio liberoricercatore.it)

Meralda (archivio liberoricercatore.it)

Fra le amene città della Campania primeggia la bella Castellammare. La natura non le fu avara dei suoi doni, e a piene mani le profuse tante bellezze da renderla un lieto e delizioso soggiorno.

Infatti dove trovare più incantevole sito, mentre essa si adagia a piè d’un alto ed ubertoso monte che la guarda dai nocivi venti, col mare dell’ampio golfo di Napoli che si stende terso e scintillante, e lambendo le sue vie ne mitiga efficacemente le temperature estreme, e di fronte, poi, alto s’eleva l’ardito e superbo Vesuvio?

Ridenti pendii, amene colline, pomposamente adorne di aranceti, pieni di soavità e di profumi, sparse di sontuose casine, valli gioconde dove si contempla ogni terrena bellezza le fan corona. Continua a leggere

  1. Verosimilmente pubblicati a puntate sui giornali cittadini (“Don Chisciotte” e “Stabia”?) d’inizio ‘900.