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Lamento sul Lacryma Christi

Lamento sul Lacryma Christi

di Giusepe Zingone

Gudin Jean Antoine Theodore, Battaille navale devant les forts de Castellammare di Stabia prés de Naples

Era l’anno 1654 quando il duca di Guisa conquistò Castellammare: “Questa piazza, (Castellammare di Stabia) che in se stessa non era forte, per essere un luogo aperto, e non poteva fortificarsi per cagione del sito, dominato dalla montagna, era stata dal Viceré proveduta d’ottocento cinquanta Fanti, e sessanta Cavalieri di guarnigione sotto ‘l comando del mentovato Amodeo (Tenente di Maestro di Campo Generale Girolamo Amodeo) al quale s’erano uniti quei Nobili e Cittadini ch’avevano per difesa della di lor Patria pigliato l’armi“.1

È questa una piccola introduzione alla conquista di Castellammare da parte del Guisa di Domenico Antonio Parrino. Continua a leggere

  1. Domenico Antonio Parrino, Teatro eroico e politico dei governi de’ Vicerè del Regno di Napoli, pag. 15, tomo III, anno MDCXCIV.

Amedeo Sementa (Poetica stabiese)

Salve, innanzitutto mi congratulo per il portale, davvero un punto di riferimento per rimanere sempre aggiornati sulle vicissitudini dell’amata Castellammare, specie per chi, come me, è costretto a seguirle da lontano. Poi trovo molto lodevole l’intento di raccogliere i componimenti poetici riferiti alla Città: è un modo per tenere traccia della parte forse più intima della cultura nostrana. In questo amabile contesto, invio umilmente un mio componimento (Lacryma Christi), pubblicato nella raccolta ‘…verso te!’ (editore Italic Pequod).

Un caro saluto, Amedeo Sementa.

Castellammare, landa di Paradiso adagiata sulla terra degli uomini (foto Ferdinando Fontanella)

Lacryma Christi: Castellammare, landa di Paradiso adagiata sulla terra degli uomini (foto Nando Fontanella)

Lacryma Christi
Ti porterei con me
a toccare con un dito
quella vertigine di blu
a cui Ercole scagliò
la vetta del monte.

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