Archivi tag: antichi mestieri stabiesi

Pescivendolo (antichi mestieri)

Antichi mestieri

Antichi mestieri

Il Pescivendolo
articolo di Maurizio Cuomo

Pescivendolo

Pescivendolo (immagine generata con IA)

Tra i vicoli della nostra Castellammare, un tempo risuonavano le voci dei pescivendoli, uomini di mare e custodi di antichi saperi. Essi, con il loro mestiere millenario, portavano il profumo salmastro del mare direttamente nelle case dei cittadini.

Camminando per il centro antico, annunciavano con voce chiara ed inconfondibile la freschezza del pescato del giorno attinto direttamente dalla tirata di rezza, l’antica pratica con cui le reti venivano trascinate a riva sull’arenile stabiese, cariche di pesci guizzanti. Continua a leggere

Cucchiere (antichi mestieri)

Antichi mestieri

‘o Cucchiere
( a cura di Maurizio Cuomo )

Nella rubrica antichi mestieri di liberoricercatore.it non poteva mancare ‘o cucchiere, il mestierante che molto più romanticamente veniva identificato come guidatore di carrozzelle.

Il cocchiere di Castellammare di Stabia

Il cocchiere di Castellammare di Stabia

Nella fattispecie il vetturino di piazza era detto cucchiere d’affitto; quello che invece svolgeva servizio privato veniva identificato come cucchiere appatrunato.

Tra i due anche l’abbigliamento era differente: informale il primo, con l’inseparabile coppola in testa, elegante e più pretenzioso l’altro.

A Castellammare di Stabia, città in cui fu ideata e inventata la carrozzella, per lunghi anni, in tutte le maggiori piazze erano presenti numerose carrozzelle in sosta.

Un vetturino era quindi sempre pronto per essere noleggiato e per allietare, nel dolce dondolio della sua carrozzella, il tragitto di una dama, di una coppia di sposi, o anche dell’immancabile forestiero appena giunto in città. Continua a leggere

Stagnaro (antichi mestieri)

Antichi mestieri

‘o Stagnaro
( a cura di Gioacchino Ruocco )

Lo stagnino, noto nel nostro dialetto come ” ‘o stagnaro “, era un artigiano ambulante capace non solo di fare la stagnatura (ovvero quella particolare operazione mediante la quale la superficie interna dei recipienti di rame, veniva rivestiva di stagno), ma anche di vere e proprie riparazioni, quali: rappezzo di buchi, livellamento delle ammaccature e sostituzione o riattacco dei manici rotti ai contenitori.

stagnino

La figura dello stagnaro era presente un po’ in tutte le regioni d’Italia, ma è ormai un po’ di anni che non se ne vedono in giro. Il mestiere veniva esercitato solamente in alcuni momenti dell’anno, tenuto conto che si svolgeva sulla strada, sulle aie, nei portoni, delle vecchie costruzioni, in prossimità delle abitazioni dei committenti, dei proprietari dei recipienti, ma sempre all’aria aperta per allontanare da sé, il più possibile, le esalazioni del carbone, acceso per fornire la temperatura di fusione dello stagno, e le esalazioni dell’acido muriatico che è l’elemento indispensabile nel processo di stagnatura.

Quando si affacciava sul territorio, come ogni altro operatore ambulante, richiamava l’attenzione degli interessati facendo sentire la sua voce che annunciava appunto l’arrivo dello stagnaro. Erano quasi sempre degli artigiani che, nei momenti in cui la richiesta di prestazioni calava nella zona di residenza, prendevano gli attrezzi necessari o il minimo indispensabile e si avventuravano sui territori vicini e, certe volte, anche all’estero, per procurarsi la propria sopravvivenza e quella della famiglia. Continua a leggere

carbonaio

Gravunaro (antichi mestieri)

Antichi mestieri

Gravunaro (Cravunaro)
( a cura di Maurizio Cuomo )

(articolo del 12 gennaio 2014)

Un antico mestiere sempre più raro da vedersi è il “Gravunaro”. In origine la vendita di carboni e carbonelle, veniva effettuata da un ambulante solito girare per le case con delle grosse sacche trasportate a spalla.

In seguito, alcuni “gravunari” scelsero una dimora fissa, per cui la vendita di questi combustibili (un tempo) indispensabili per alimentare il focolare di casa, avveniva molto più comodamente dalle buie botteghe.

Gravunaro: in foto il trasporto del carbone con la cesta

Gravunaro: in foto il trasporto del carbone con la cesta

Ormai rimpiazzato dai moderni fornelli da cucina (alimentati a gas), il ritiro dalla scena del vecchio focolare a carbone, di riflesso, ha causato anche la scomparsa di quasi tutti i “gravunari” stabiesi.

Con molto piacere segnaliamo “Catello”, uno dei pochissimi mestieranti del carbone resistito agli eventi, che fa’ ancora bottega in via II De Turris (la via che da San Bartolomeo, porta alla piazzetta del Caporivo di Castellammare di Stabia).


Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo

Segantini

Masterascio e Segatore

Antichi mestieri

Masterascio e Segatore
( a cura di Maurizio Cuomo )

Benché sostanzialmente differenti per tecniche, strumenti e mansioni, riuniamo in un’unica pagina questi due antichi mestieri.

Mestieri che hanno rappresentato, seppur in modi diversi, non solo una fondamentale risorsa lavorativa, ma anche — e soprattutto — la principale fonte di sostentamento per numerose famiglie stabiesi.

Inoltre, va sottolineato che queste attività si sono spesso tramandate di padre in figlio, consolidandosi nel tempo come autentiche tradizioni artigianali del nostro territorio.

masterascio

Il “Masterascio” (Maestro d’ascia), sapiente ed esperto era specializzato in falegnameria nautica, abilissimo nell’intagliare, rifinire ed assemblare le assi (in taluni casi enormi), costituenti l’intelaiatura di vascelli e bastimenti.

Il “Segatore” (segantino), ricordato come un operaio dal fisico scarno e bruciato dal sole, lavorava solitamente in coppia ed aveva il faticoso compito di tagliare mediante una rudimentale sega (azionata in due a forza di braccia e a spinta alterna) i grossi tronchi grezzi d’albero.

SegantiniTracce di questo antico mestiere sono presenti anche nel mio personale “albero genealogico” nel quale è annoverato un avo appartenente alla chiesa dello Spirito Santo, a nome Cuomo Pasquale (1781 – 1841), di professione “Segatore”.


Antichi mestieri stabiesi

Conoscere il micro-passato (il normale quotidiano soggettivo) può essere utile a capire la crescita economica e culturale di una intera popolazione. Questa modesta ricerca degli antichi mestieri (estinti e sopravvissuti), potrebbe aiutare a delineare con più chiarezza una parte dimenticata di vita stabiese vissuta.

Maurizio Cuomo