‘o Muzzunaro
( a cura di Maurizio Cuomo )
Quello del “Muzzunaro”, figura molto povera, operante nel recupero di tabacco (ricavato dalla raccolta di cicche di sigarette) da rivendere a basso costo, è oggi un mestiere poco ricordato ed in taluni casi addirittura dimenticato. Questa attività, effettuata essenzialmente per il bisogno di sopravvivere alla povertà, veniva svolta perlopiù da anziani e da scugnizzi di strada.
L’operatore raccoglieva i mozziconi di sigaretta sia “a mano”, chinandosi continuamente, sia in modo più agevole con un apposito bastone dalla punta acuminata. Raccoglieva questo insolito bottino per strade, piazze, punti di ritrovo, bar, cinema e locali cittadini, accumulandolo in barattoli di latta. A fine giornata, il “Muzzunaro” valutava il raccolto: scartocciava i mozziconi — che, all’epoca, erano privi di filtro — per recuperare quanto più tabacco possibile, separando con cura quello bruciacchiato (usato per confezionare e rivendere sigarette di bassa qualità) da quello biondo, più raro e pregiato, che solitamente teneva per sé.
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