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Fra Modestino Fucci da Pietrelcina, di Pasquale Iozzino 1996

Fra Modestino Fucci da Pietrelcina

Fra Modestino Fucci da Pietrelcina

di Giuseppe Zingone

La morte è l’unico evento del quale diceva San Francesco; “nullu homo vivente pò skappare“, il Padre Serafico di tutti i Francescani, religiosi, laici e uomini di buona volontà, sapeva che l’ineluttabile prima o poi arriva per tutti. Quel traguardo che è la morte e ci rende tutti uguali aggiungeva in rima il buon Totò, nella sua livella.

Fra Modestino Fucci da Pietrelcina, di Pasquale Iozzino 1996

Fra Modestino Fucci da Pietrelcina, di Pasquale Iozzino 1996.

Ovviamente Francesco d’Assisi ha una visione religiosa e cristiana della morte; che rimane per Lui, un sorta di passaggio prima di correre incontro al proprio creatore e che il poverello di Assisi non esita a chiamare sorella morte. Tra i figli di San Francesco sicuramente quello più noto ai nostri giorni, e tra i più amati in Italia è San Pio da Pietrelcina, il frate delle stimmate che anche nella nostra Città aveva ed ha i suoi fedeli.

Anche Castellammare aveva i suoi figli spirituali di padre Pio. Tanti anni or sono, la Signorina Anna D’arco, mi raccontò di come suo padre proprietario della premiata Pasticceria D’Arco in via Gesù, avesse un rapporto particolare con Padre Pio, e di come diverse volte un forte profumo di fiori preannunciasse la presenza spirituale di San Pio, presso i propri figli spirituali. Continua a leggere

Stabia Quiz: San Pio

La Redazione propone questa rubrica, per mettere alla prova le conoscenze del cittadino e per risvegliare la sua curiosità, affinché, riscopra elementi dimenticati o mai notati sul territorio stabiese.


Dov’è posta questa icona?

sanpio

Soluzione:

Nella chiesa di San Vincenzo Ferreri (consacrata nel 1868 da mons. Petagna), è posta sull’altare questa straordinaria icona, raffigurante, a detta di molti, il profilo del noto frate San Pio da Pietralcina. La realistica immagine (così come la si vede in fotografia) è venuta fuori in seguito alla caduta dell’intonaco e ai conseguenti lavori di mantenimento provvisorio della originaria tempera. A giusta ragione, la Chiesa minimizza l’accaduto, asserendo la totale inesistenza di un possibile segno. Al momento la tempera raffigurante lo Spirito Santo (che secondo il Cosenza è opera di Romano De Filippo) è in attesa dell’intervento di ripristino della Sopraintendenza (l’originaria immagine, necessiterà, infatti, di un delicato intervento di rifacimento dell’intonaco decorato andato perduto).


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