Archivi tag: Pierluigi Fiorenza

liberoricercatore.it: serata a consuntivo

Ieri sera, al Circolo Internazionale Stabia, con ottima affluenza di pubblico che ha occupato in tutti i suoi posti, il salone messo a disposizione dal Presidente Catello Barbato, si è tenuto l’evento liberoricercatore.it incontra la città. La manifestazione, un successone, stando alle prime indiscrezioni e al giudizio di chi ha onorato l’invito, è riuscita egregiamente. Impeccabile la conduzione del prof. Pierluigi Fiorenza, che uno dopo l’altro, ha presentato i vari temi proposti dai redattori del nostro portale.

Pierluigi Fiorenza e Maurizio Cuomo (foto Martina Cesarano)

Pierluigi Fiorenza e Maurizio Cuomo (foto Martina Cesarano)

A rompere il “ghiaccio” è Maurizio Cuomo con “La ricerca sul territorio”, un intervento con il quale, non nascondendo una velata nota polemica (nei confronti dell’andazzo quotidiano stabiese marcatamente pessimistico) con esplicito invito alla collaborazione (svestendo i panni di spettatore passivo, è nostra piena convinzione, che tutti possiamo essere dei liberiricercatori attivi) fa riflettere su quanto sia importante una presa di coscienza drastica e una inversione di tendenza, atta a rivalorizzare (con una sana “politica del fare”) il preziosissimo patrimonio storico/culturale presente a Castellammare di Stabia.

Terminato il primo intervento, il naturalista Ferdinando Fontanella, prendendo come esempio un antico muro a secco, ha quindi presentato  “La bellezza costa tempo”, un discorso semplice, ma ben articolato, con il quale ha evidenziato quanto possa essere importante la sensibilità, il senso civico e l’attitudine a preservare ciò che ci circonda (qualità ormai perdute, che sembrano distanti anni luce, dal moderno modo di vivere e di pensare).

Continua a leggere

liberoricercatore.it incontra la città…

liberoricercatore.it incontra la città (8 maggio 2015)

“Imperdibile serata al Circolo Internazionale all’insegna della stabiesità”.

Venerdì 8 maggio 2015, nell’ambito del ciclo di incontri mensili che il prof. Pierluigi Fiorenza organizza, presso il Circolo Internazionale di Castellammare di Stabia, si terrà l’evento:

liberoricercatore.it incontra la città…

( Castellammare ieri e oggi )

Continua a leggere

Annibale Ruccello quasi trent’anni dopo

a cura del prof. Pierluigi Fiorenza

Annibale Ruccello

Annibale Ruccello

Annibale Ruccello quasi trent’anni dopo“, il documentario di Pierluigi Fiorenza verrà proiettato venerdì 17 aprile (ore 20)  al Circolo Internazionale di Castellammare (Villa Comunale, banchina zì Catiello), ingresso libero.


Note:

L’ESORDIO
La breve ma intensa carriera teatrale di Annibale Ruccello iniziò a Castellammare nel 1975 con un concerto di canzoni popolari napoletane. Nel Natale 76, col gruppo dei “Dodici Pozzi”, mise in scena “La Cantata dei Pastori” e interpretò lo scrivano Razzullo. L’anno successivo scrisse “L’osteria del Melograno”, testo teatrale basato sulle fiabe del “Pentamerone” di Basile. Sempre nel 1977 iniziò a collaborare con Roberto De Simone nella raccolta di canti e tradizioni della Campania. Esaurito questo primo momento di riflessione sul linguaggio e sulla gestualità del teatro popolare campano, Ruccello fondò la Cooperativa “Il Carro” e portò in scena “Rottami”, una rielaborazione di Jonesco. Questo lavoro, realizzato con spirito sperimentale, è stata la prima esperienza affrontata in lingua.

LE OPERE MAGGIORI
Con “Le cinque rose di Jennifer”, “Notturno di donne con ospiti” e “Week-end” realizzò la cosiddetta trilogia nera in cui la nota predominante è la drammaticità della solitudine quotidiana, in un universo degradato popolato da “deportati”. A proposito di Jennifer disse: “All’inizio è stato un gioco, mi divertiva scrivere un giallo; dopo di che sono confluite le mie idee sulla solitudine, il degrado umano, l’aberrazione. Avrei potuto tranquillamente impostare il lavoro su due uomini, oppure non recitarlo e fare uno spettacolo su due donne, due anziani. Mi interessava il travestito perché mi sembra il massimo di ambiguità cui si poteva arrivare, il massimo di violenza possibile cui far giungere la rappresentazione”.
Continua a leggere