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Il Caprifoglio di Stabia

( una pianta che porta nel nome l’unicità della terra di Stabia )

articolo di Ferdinando Fontanella

Il Caprifoglio di Stabia (fam. Caprifoliaceae) è la specie più importante dei Monti Lattari, della Penisola Sorrentina e di tutto il comprensorio stabiano. L’inestimabile valore di questa pianta è direttamente proporzionale alla sua unicità. Si tratta, infatti, di un raro endemismo puntiforme, in tutto il pianeta ne esistono solo pochi esemplari che crescono localizzati esclusivamente in poche stazioni del gruppo “Monti Lattari-Penisola Sorrentina”.

Caprifoglio di Stabia, schizzo a matita di Ferdinando Fontanella

Caprifoglio di Stabia, schizzo a matita del naturalista Ferdinando Fontanella

Il nome scientifico della specie è: Lonicera stabiana Guss. ex Pasquale, il termine Lonicera fu coniato nel 1753 dal naturalista svedese Carolus Linnaeus (1707 – 1778) in onore del medico austriaco Adam Lonitzer (1528 – 1586), mentre l’epiteto specifico stabiana è riferito alla località di origine degli esemplari tipo sui quali è stata descritta la specie. Continua a leggere

Scempio all’Acqua Santa al Faito

Scempio al delicato ecosistema dell’Acqua Santa, celebre “santuario” della biodiversità del Parco Regionale dei Monti Lattari, danneggiato irreparabilmente da una edicola votiva.

Scempio:  edicola votiva all'Acqua Santa

Scempio: edicola votiva all’Acqua Santa

Questa volta il danno fatto è serio. La dilagante moda della “fede cristiana fai da te”, quella che spinge il disperato credente di turno alla costruzione di inverosimili edicole votive, nei luoghi più improbabili, ha violato un vero e proprio santuario. Non un luogo sacro alla cristianità s’intende, ma della natura. Una grezza croce in ferro, una dozzinale madonnina in plastica e una banale ceramica smaltata sono stati cementati in bella vista nel cuore pulsante della biodiversità del Parco Regionale dei Monti Lattari. Ad essere violata è stata la sorgente dell’Acqua Santa, ubicata lungo il sentiero che dal Monte Faito porta ai 1444 metri del Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi, la cima più alta della Provincia di Napoli. Un gesto d’insana ed inaudita sconsideratezza, non esistono altri termini per definire l’installazione dell’obbrobrioso trittico. Continua a leggere