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'O piscatore

Luglio, un anno a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Luglio, un anno a Castellammare

Luglio, caldo e appiccicoso come il miele, sei già estate, mese senza ombra, mare come sedia a dondolo, culla di pescatori, “’na spiga vulluta e ‘na fetta ‘e mellone” furtivamente mangiate per strada.

'O piscatore

‘O piscatore

Affacciandomi dalla statale sul bagno Conte, vedo Tonino che gode le sue meritate ferie, sicuramente sudate, fino a ieri, infatti, ha sfacchinato spezzandosi la schiena in un cantiere edile sotto il sole spossante. È pronto per un tuffo che desterà meraviglia tra le belle sirene senza pinne, che si lasciano cingere dal mare; anch’esse attendono qualcosa, forse un marinaio stabiese da incantare. Un lieve spruzzo di schiuma ed un inconsistente gorgoglìo e i riccioli bruni di Tonino sono frantumati dall’acqua, ora il suo viso ne sembra incorniciato, intanto, occhi azzurri come questo cielo sereno predicono un nuovo amore.

Verso la calce e cementi, un gruppo scultoreo di pensionati color bronzo, divide a metà la spiaggia, proprio sulla scogliera, sono da sempre presenti su questo lido, parlano di calcio e di politica, fanno bagni dal mese di Maggio, sono i custodi indiscussi di questa spiaggia (ancora) libera che li ha visti giovinetti e come i loro antichi antenati greci apportano il loro contributo di pensiero a problemi che non conoscono soluzione. Continua a leggere

L’ 8 settembre a Castellammare: c’ero anch’io

(Quei tragici giorni del ’43 nei ricordi di Vittorio Iovino, un giovanissimo allievo operaio della Navalmeccanica).

Vittorio da ragazzo

Vittorio da ragazzo

Mi chiamo Vittorio Iovino e sono nato a Castellammare di Stabia il 15 marzo 1929 ed abitavo a Via Coppola n. 48.
A 13 anni andai a lavorare per qualche mese nella Corderia della Regia Marina, alle dipendenza di una piccola ditta che costruiva degli stuoini di canapa intrecciata per fasciare i proiettili onde evitare lo sfregamento durante la loro movimentazione. Erano chiamati paglietti. Dopo qualche mese, un mio amico mi disse che nella Navalmeccanica c’era una scuola allievi operai che alternava lavoro e studio. Avendo, nel frattempo compiuti i 14 anni, mi iscrissi a tale scuola nel corso per tubisti. Le aule e le officine si trovano all’interno del cantiere navale nei locali dell’ex forte borbonico, Mi ricordo che sulla facciata del forte c’era una grande scritta a firma di Mussolini che così diceva: “Noi siamo mediterranei, la nostra vita è stata e sempre sarà sul mare”.

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