Nicola Santaniello

Nicola Santaniello

Nicola Santaniello
( ad un mese dalla scomparsa )

di Giuseppe Zingone

Nicola Santaniello

Nicola Santaniello

“ La vita merita di essere raccontata ”
Sin dagli albori del liberoricercatore mi ha tormentato un solo pensiero, dare voce a tutta una cultura minore, molto spesso minimizzata, derisa, sminuita con il termine “popolare”, solo perché proveniva dalla massa, da quella moltitudine senza volto che ha fatto la storia, con la propria vita.
Sì… perché se la storia è scritta dai grandi, in fondo sono sempre gli uomini semplici che la concretizzano!
Se fosse possibile, mi piacerebbe salvare la memoria di ogni singolo essere umano, ma anche con tutta la moderna tecnologia che abbiamo a disposizione, la cosa sembra irrealizzabile (almeno per ora). Per questo ho voluto che il nostro sito avesse tra le proprie pagine anche poche parole sull’amato Nicola.

Nicola Santaniello

Nicola Santaniello nasce nel cuore del Centro Antico di Castellammare, il 22 Ottobre 1956 a piazza Licerta, ed un uomo che nasce nel cuore di una Città come Castellammare, non può che avere un grande cuore soprattutto quando la sua vita è animata da nobili sentimenti, e il suo essere, è proteso a chinarsi verso chiunque gli sia “prossimo”.
Nicola sceglie di divenire infermiere professionale, lavoro che ha svolto con dedizione, amore e altissimo senso del dovere all’ospedale di Vico Equense, anche quando la malattia, con la quale ha lottato per ben cinque anni, gli ha sottratto tutte le energie vitali.
Ricordo che nei giorni passati, mi è capitato di osservare e vedere riconquistati quei luoghi che nel napoletano si chiamano “bassi”, le strade del Centro Antico riprendono vita, quella vita che si svolge con la porta o la finestra su piccole strade dove i motorini e le macchine corrono sempre all’impazzata, ma in realtà non vanno da nessuna parte; i bassi dove l’aria non entra quando fa caldo e dove d’inverno fa freddo sono divenuti la fortuna dei nuovi ricchi di Castellammare, che fittano agli “extracomunitari”, ma non solo ad essi, queste piccole ex botteghe che ora sono monolocali e che a loro volta erano stati nel passato le case di tanti stabiesi.
Quello che io vedo oggi, Nicola lo ha visto qualche decennio fa e forse per questo ha sempre avuto un occhio di riguardo per gli ultimi o per chiunque abbisognasse del suo operato sanitario, prestato sempre in forma gratuita, perché chi ha dovuto farsi spazio a fatica nella vita è sempre più vicino e sensibile alle necessità di chi vive nell’incertezza quotidiana.
Nicola è stato in un certo senso anche collaboratore del liberoricercatore, in quanto ci ha fornito numerosi soprannomi stabiesi (soprattutto del Centro Antico) insieme alla moglie Assunta, ed è per questo motivo che ho chiesto a mio cugino Maurizio, di poter dedicare questo piccolo spazio ad un uomo che nel suo piccolo è arrivato con il suo amore gratuito, lì dove spesso le istituzioni latitano o chiudono gli occhi per non vedere il dolore ed impegnarsi.
Nella mia ultima uscita con gli “Escursionisti stabiesi”, avevamo proprio toccato il tema dell’emergenza sanitaria, che nell’Italia moderna insieme all’istruzione è sottoposta ad una sempre più energica mortificazione. I tagli di fondi relegano sempre più, chi è impossibilitato a servirsene perché “povero”, addirittura al paradosso di credere che sia giusto non essere curato, perché chi non può far fronte ai propri bisogni è un peso per la società.
Se oggi una persona si ammala, deve percorrere un iter che sa già di via Crucis, se siete fortunati ed avete conservato qualche soldino state sicuri che qualche luminare della medicina moderna vi proporrà ad un prezzo “quasi incredibile” (leggetelo in senso negativo), la vostra via di uscita per tornare ad una vita quotidiana normale, il punto è…: “E coloro che non hanno terra da camminare e cielo da vedere, che faranno?

Famiglia Alminni e Santaniello

Famiglia Alminni e Santaniello

Foto di gruppo scattata qualche anno fa, da destra: Nicola, suo cognato Alfredo, Lena, Graziella, Ciro, mia moglie Rosa, la piccola Anna, Annita e Assunta la moglie di Nicola.

Ad ogni modo le persone come il buon Nicola camminano ancora in mezzo a noi e se avete la fortuna di trovarne una, come è capitato a me e penso a tutti coloro che lo hanno conosciuto, amatela incondizionatamente, anche quando il male che lo consuma lo renderà irascibile, poiché il dolore è lancinante, intenso, non ti dà tregua, ma soprattutto ti priva di speranza e ottimismo per il futuro.
Quante volte ho pensato che anche Dio non avrebbe mai voluto vedere soffrire Cristo sulla croce, purtroppo la nostra realtà è misera, quanto incommensurabile.
Nicola è stato sicuramente accolto alla fine della sua esistenza terrena da tutte quelle persone che lo hanno anticipato in un mondo sicuramente migliore del nostro, oltre alle innumerevoli genti a cui ha prestato le sue cure gratuite, il suocero Signor Ciro Alminni oltre ad aver ravvisato in lui un figlio lo ha definito correttamente “Infermiere dei poveri”.
Quando si è ricoverato per l’ultima volta nell’ospedale di Vico, si è preoccupato anche di far riconciliare due suoi colleghi, divisi da un banale dissapore, dalla moglie Assunta ho inoltre appreso dell’estremo saluto donato da tutti coloro che lavorano presso il presidio ospedaliero di Vico Equense.
A Graziella ed Annita (le due figlie) che hanno seguito i suoi passi in campo medico, auguro un futuro splendente, che tenga sempre conto dell’insegnamento paterno e del vero amore fraterno soprattutto per i più piccoli e bisognosi.

Nicola Santaniello è tornato alla casa del Padre Suo, il giorno 7 Agosto 2009.

Tuo Amico Peppe Zingone.


Agli amici chiedo di apporre qui un ricordo, un pensiero, anche un solo saluto:

Maria Longobardi:
8 settembre 2010

Circa due mesi fa navigando su internet e sfogliando i siti dedicati a C/Mare di Stabia vedo il necrologio con foto del mio caro compagno Nicola Santaniello. Non volevo credere a ciò che i miei occhi vedevano.
Erano circa 25 anni che non vedevo più Nicola e trovarlo lì dentro, sullo schermo del computer che informava della sua dipartita mi ha fatto molto male. Ho avvertito un botto al cuore. Sembra di vedere il suo volto, il suo sorriso, i suoi occhi brillanti e sorridenti. Mi sovviene il garbo che aveva nel fare e il modo gentile nel dire. Nicola era come qualcuno ha scritto un gentiluomo, una persona perbene. Era senza dubbio un uomo dotato di qualità superiori, una bella e pregevole persona. Un abbraccio ai suoi cari!
Maria Longobardi ( Perugia, lì 6 settembre 2010 )

Ciro Alminni:
14 ottobre 2009

Ciao zio, ti scrivo solo ora perché fino ad oggi non avevo avuto il coraggio di farlo e sinceramente non so nemmeno se sarò in grado di farlo ora… Ormai sono più di due mesi che ci hai lasciato e più i giorni passano, più sento la tua mancanza… hai lasciato un vuoto enorme dentro di me. Niente più è come prima, anche le cose più semplici come organizzare il pranzo la domenica a casa di nonna, si anche quello era una cosa che facevi te. Facevi da guida a tutti noi, sempre in ogni caso, anche quando non ne avevi le forze. Mi manca tutto di te, mi manca quando la domenica ci alzavamo da tavola perché dovevamo seguire lo sport e la nonna si innervosiva con noi, te che mi prendevi in giro su qualsiasi cosa, te che dicevi alla nonna che il caffè non era arte sua, prendere in giro il nonno sui dolci, parlare di calcio con te, di posti dove andare a mangiare, mi manchi te… Ammetto che quando dicevi qualcosa di brutto su di me, mi bruciava a morte, come se me lo avesse detto mio padre, me la prendevo un sacco, ma poi capivo che erano cose che dicevi per il mio bene. Sono cresciuto con te, mi hai dato tanto e non so se io ho fatto lo stesso con te, per me sei stata una persona importantissima, ed avevo ancora bisogno di te, noi tutti avevamo ancora bisogno di te e ora che sei lassù ti prego non lasciarmi solo. Ci sono immagini che non vanno più via dalla mia mente, i tuoi ultimi momenti di sofferenza, quando nel letto d’ospedale mi stringevi la mano, quando prima di spirare ti sei girato verso di me per guardarmi, quando a casa tua mi chiedesti di mettermi sul letto con te per farti compagnia a guardare la tv… Ti sei sempre preso cura di noi anche quando non avevi le forze per prenderti cura di te stesso, prima gli altri e poi te… ti ho sempre stimato come persona e ti stimerò per sempre. GRAZIE DI TUTTO ZIO… TI VOGLIO BENE!

Gerardo:
6 ottobre 2009

Mi viene difficile scrivere ad una persona in vita, figurarsi se tale persona non c’è più e per giunta trattasi di un mio carissimo amico. Ci proverò. A distanza di quasi due mesi dalla tua scomparsa ancora oggi stento a credere che tu ci abbia lasciato. D’allora è rimasta dentro di me un velo di malinconia. E’ come se insieme a te fosse andata via anche una piccola parte di me, i miei sogni giovanili. Mi chiedo a volte per quale motivo nostro Signore ha voluto strapparti da questa vita terrena, dai tuoi cari, dai tuoi affetti in età ancora così prematura. Non si può rispondere e occorre sottostare alla sua Volontà. Sai bene che tra noi ci legava una grande Amicizia, un profondo affetto, eravamo i nostri reciproci confessori. Tra noi non c’è mai stato uno screzio una parola fuori luogo, non c’erano segreti, un continuo aiutarsi reciprocamente. Quante volte si passeggiava insieme sul lungomare e parlavamo delle nostre aspettative del nostro futuro. Fino a quanto le nostre strade si sono divise, per intraprendere il rispettivo cammino. Nonostante la mia lontananza da Castellammare, per motivi di lavoro, quasi sempre ogni estate, quando venivo in ferie, ci si sentiva o ci si incontrava, ed era sempre una grande emozione. In parole povere anche la lontananza non aveva scalfito minimamente la nostra Amicizia. L’unico cruccio è stato quando un’estate riuscii a strapparti la promessa che saresti venuto a trovarmi a casa te e la tua famiglia, durante una tua vacanza all’isola d’Elba. Purtroppo a dicembre di quello stesso anno cominciava per te il calvario, era l’inizio della fine… Quella notizia fu un durissimo colpo, anche perché mi sono sentito impotente, avrei voluto aiutarti, starti vicino, darti una parola di conforto… purtroppo non è stato possibile. Sono orgoglioso e fiero di averti conosciuto e di esserti stato amico. Sei stato una grande persona piena di umanità, disponibilità, solidarietà, non solo nel campo professionale, ma anche nella vita di tutti i giorni. Per questo molta gente ti scrive attestati di stima e di affetto, perché tutti noi sappiamo di aver perso una persona unica, un uomo dal cuore d’oro. Volevo rivolgerti una preghiera. Ora che sei lassù guidaci e illuminaci, soprattutto la tua famiglia, i tuoi cari, e non dimenticarti di chi ti è stato vicino. Resterai sempre nella mia mente e nel mio cuore e non dimenticherò mai il tuo sorriso. Volevo concludere con una frase di S. Agostino; una frase intensa che sembra fatta apposta per te, per la tua breve vita che hai vissuto tra noi. Essa recita: “La tua presenza era la gioia della nostra casa, il tuo ricordo è il conforto del nostro dolore. Signore, non ti domandiamo perché ce l’hai tolto, ti ringraziamo per il tempo che ce l’hai donato”. Ciao Nicola un abbraccio fraterno dal tuo carissimo amico. Gerardo.

Annita Santaniello:
28 settembre 2009

Più passa il tempo e più mi accorgo che sarà una ripresa difficile… C’è un vuoto accanto a noi, e andando avanti pian piano realizzo e diventa sempre più dura. Non riesco a farmi capace del fatto che non c’è più… quella persona speciale che col suo modo di fare raccoglieva tutti attorno a sé, come una calamita… e tutti lo ricorderemo come un eroe… quell’eroe che ha saputo regalare attimi di felicità e di immensa commozione…
Annita Santaniello.

Maria Grazia Santaniello:
11 settembre 2009

Da poco è passato un mese, e forse solo ora mi sto accorgendo della reale mancanza del mio Papà… è inutile dire che uomo fosse… perché è scontato che per me è UNICO!!! Un misto di sensazioni mi catturano pensando a Lui… la voglia di tenerlo ancora tra le mie braccia, ascoltare i suoi consigli, rubare qualche carezza in più che gli anni passati ci siamo negati a vicenda, ma non per mancanza d’affetto… no…, ma forse quasi per stupido orgoglio, causa due caratteri troppo simili!!! Hai sempre saputo Papà cosa sei per me, e mi spiace di aver perso le mie “difese” proprio nell’ultimo periodo… quando in cuor mio sapevo che mi stavi lasciando… Quanto vorrei essere lì ad ascoltare i tuoi consigli… ed invece… Spero di sentirti vicino SEMPRE come ti sento adesso…!!! SEI LA MIA VITA PAPI… Graziella Santaniello.

Simonluca e Francesca:
11 settembre 2009

Una persona speciale, un amico onesto, una persona pulita. Un padre premuroso, caratterizzato da un forte altruismo; dotato di grande affetto per le persone a lui vicino. Una persona per bene. Chiunque abbia avuto la possibilità e la fortuna di conoscerlo, sono certo, sarà d’accordo con queste parole. Ha lottato con forza e dignità, ma alla fine questa malattia, infame, subdola, meschina, latente… ce l’ha portato via. Noi vorremmo solo dire che ci mancherà tantissimo. Ci mancheranno le uscite il sabato sera con lui. Ci mancheranno le risate nelle sere d’estate; i bagni al mare; le “gite” talvolta improvvisate solo per il piacere di stare insieme. Ci mancheranno le sue battute e la sua allegra compagnia che anche quando malato, non era mai avaro di avere nei nostri confronti. Ci mancherà, soprattutto, non poter scorgere, rispecchiarti nella genuinità e nella sincerità del suo sorriso, che la malattia e la sofferenza di rado riuscivano a scalfirne la bellezza e la bontà, uno di quei motivi per cui vale la pena vivere e far parte anche noi di questo mondo. Quel senso della vita, fra i forse pochi e misteriosi, che si ha nell’avere a fianco un amico. Per noi sei stato, anche se il destino, il fato forse, o chissà quale altro motivo, ha voluto solamente per poco, un nostro vero Amico. Un sincero, autentico e buon compagno di viaggio che ci ha accompagnato per una parte importante della nostra vita.
Hai visto nascere la nostra storia d’amore. Ci ha accompagnato in questi anni la tua amicizia e vicinanza. Hai saputo della vita che questo nostro amore sta generando e ricorderemo per sempre la violenta forza con cui le tue dolci parole ci hanno trasmesso i tuoi auguri quando ne sei venuto a conoscenza. Le tue parole sono state molto importanti e forti e questo non a causa della malattia che si espandeva dentro di te facendoti avere una visione più autentica, vera ed importante della vita che essa pian piano ti portava via; le tue parole sono state così ricche di energia semplicemente perché quel significato della vita, quell’importanza che tu davi ad essa e che ci volevi trasmettere in quel momento con i tuoi auguri, è stata sempre dentro di te. Ti abbiamo sempre voluto bene. Continueremo a ricordare quel tuo sorriso e a custodire nel nostro cuore il ricordo di te. Ciao Nicola… Simonluca e Francesca (Roma, 10/09/2009).

Adolfo D’Auria:
9 settembre 2009

Il caro amico Nicola è già stato descritto appieno così com’era, non saprei aggiungere altro. Comunque Nicola e da tenere come esempio di vita personale e lavorativa. Persone come lui sono rare al mondo. Non posso non ringraziarlo per la sua preoccupazione durante l’ultimo ricovero in ospedale di farmi riconciliare con il collega diviso da un banale dissapore. Grazie di vero cuore. Adolfo D’Auria.

Annita Santaniello:
8 settembre 2009

E’ giusto… ogni vita merita di essere raccontata… specialmente quella del mio papà… Papi è stata una persona speciale, tanto speciale da non crederci… Si è impegnato tutta la vita a prendersi cura della persone che lo circondavano, di tutta la gente che gli stava intorno! Era fatto così, amava tanto fare del bene, e quando poteva dignitosamente a qualsiasi ora in qualsiasi momento…! Ogni gesto aveva un suo é un perché carico di significati…! Ha regalato attimi indelebili a tutti… ha fatto tanto soprattutto per la sua famiglia… un uomo coraggioso, pieno di forza, di energia, quella energia che lo spronava a combattere per darsi forza… ma soprattutto per dare forza a noi… ha affrontato a testa alta la malattia… una malattia sfacciata, che per anni senza tregua ha combattuto senza mai far cenno di resa… E’ stato un padre indimenticabile, un marito speciale, amico e fratello per tutti… Non doveva andare via così presto, ma Dio voleva a sé il NOSTRO ANGELO… Sarai sempre con noi papà, non ti dimenticheremo mai… ti vorremo bene per sempre. Annita Santaniello.

Gigi Nocera:
8 settembre 2009

Il caro amico Giuseppe Zingone ha voluto onorare la memoria del nostro concittadino Nicola Santaniello con un bellissimo ricordo. Io non l’ho conosciuto: ci divideva l’età e la distanza chilometrica; ma ci univano le origini e l’amore e la comprensione per i poveri e gli umili.
Siamo nati nello stesso rione antico, anche se a distanza di una trentina d’anni; ha amato e rispettato, come io amo e rispetto, i poveri, i diseredati, gli emarginati. Per questi motivi e per come me lo ha fatto conoscere con il suo bel ricordo l’amico Giuseppe, che lo sento figlio, fratello, amico. Onorerò la sua memoria pregando (io che non sono credente) affinché la sua famiglia trovi conforto nel ricordo che di lui hanno gli amici e tutti coloro che lo hanno conosciuto. Che la terra ti sia lieve, Nicola. Gigi Nocera.

Antonio d’Orsi:
7 settembre 2009

Alcuni pensieri liberi che mi sono venuti per ricordare l’immenso amico che non è più tra noi. Per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo, passo a descrivervi chi era Nicola Santaniello; Nicola era un ragazzo totalmente dedito alla famiglia, alla moglie e alle figlie che adorava, ai suoceri che assisteva come avrebbe fatto con i suoi genitori se fossero stati in vita, al cognato con la moglie, ai due nipoti che per lui erano due figli acquisiti. Nicola amava la vita, inteso come amore per la vita sia sua che degli altri, infatti come professione faceva l’infermiere presso l’Ospedale di Vico Equense, e per lui non era un mestiere che gli dava la sicurezza di uno stipendio, ma una missione per alleviare gli altri da problemi e sofferenze, aveva lo stesso approccio sia con amici e conoscenti che con persone che vedeva per la prima volta. Le scene di profonda commozione a cui ho assistito non vedevano come attori i parenti e gli amici di sempre, ma anche tutti i colleghi di lavoro, medici, infermieri persino il personale preposto alla sorveglianza, questo era Nicola, un GRANDE, in famiglia, nella vita, nel lavoro, persino nella sofferenza causatagli dalla sua malattia!
Ciao Nico’, mi consola il fatto che un giorno potrò riabbracciarti dall’altra parte! Antonio.

Maurizio Cuomo:
7 settembre 2009

La prematura scomparsa, mi ha precluso la possibilità di conoscerlo più approfonditamente; ringrazio Peppe per avermi dato l’onore di ricordarlo in questa pagina, nella certezza che l’amico Nicola, da persona buona e giusta qual era, sia stato accolto amorevolmente nella schiera degli angeli, e dall’alto continui la sua opera benemerita a favore dei meno fortunati e dei bisognosi. Ciao Nicola, grazie di cuore, la tua esemplare esistenza rende onore a tutti noi stabiesi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *