Archivi tag: uno ‘a luna

Il salto della cavallina (Uno ‘a luna…)

Uno ‘a luna… (il salto della cavallina)

articolo di Maurizio Cuomo

Il Salto della Cavallina, conosciuto anche come “Uno ‘a luna“, è un antico gioco tramandato attraverso generazioni, le cui origini risalgono probabilmente agli inizi del Novecento, sebbene non sia possibile identificarne con precisione l’epoca esatta di nascita.

Questo gioco rappresenta un’espressione di intelligenza, agilità e coordinazione, ed è stato praticato principalmente da ragazzi di sesso maschile in età preadolescenziale.

salto della cavallina

salto della cavallina

La dinamica del gioco è sorprendentemente simile a quella dello sport olimpionico del salto del cavallo. Il nome “Uno ‘a luna” suggerisce un’immagine poetica e intrisa di folklore locale, evocando l’idea di un salto elegante e senza tempo sotto la luce della luna.

Nel contesto della cultura giovanile locale, il Salto della Cavallina rappresentava non solo una sfida fisica, ma anche un rituale sociale che rafforzava il senso di comunità tra i giovani.

Attraverso questo gioco, si trasmettevano abilità tradizionali e si creavano legami di amicizia e competizione tra i partecipanti.

Ancora oggi, il Salto della Cavallina continua a suscitare interesse e nostalgia tra coloro che hanno vissuto l’esperienza di questo antico passatempo.

Tesoro di cultura locale, questo gioco merita di essere preservato e raccontato nelle narrazioni delle tradizioni di Castellammare di Stabia.


Svolgimento del gioco del Salto della Cavallina

I giocatori stabiliscono chi farà da “cavallina” attraverso una semplice conta. Il prescelto si piega in avanti, poggia le mani sulle ginocchia e abbassa la testa, proteggendola da eventuali urti.

In questa posizione stabile, simile a quella dell’attrezzo ginnico, resta immobile e funge da punto d’appoggio.

Gli altri, a turno, prendono una breve rincorsa e si preparano al salto. Correndo verso la cavallina, appoggiano con decisione le mani sulla sua schiena. Con uno slancio agile, saltano a gambe divaricate e cercano di superarla senza toccarla o cadere.

Il gioco richiede forza, precisione e un perfetto senso dell’equilibrio.

Per non essere penalizzati a fare la “cavallina“, i saltatori non devono toccare l’avversario in nessun altro modo, se non con le mani sul dorso.

Ciò che però rende questo gioco caratteristico, distinguendolo da una qualsiasi prova ginnica, è la “voce” che ciascun saltatore è tenuto a dare come accompagnamento al proprio salto.

La “voce“, data prettamente in dialetto, differisce a secondo del turno e descrive in che modo verrà eseguito il salto.

Nel corso degli anni questo gioco ha subito innumerevoli modifiche, per cui di seguito illustriamo una delle tante versioni di “Uno ‘a luna“, descrivendo le voci che caratterizzano i sedici turni: Continua a leggere