Presepe naturalistico stabiese
di Maurizio Cuomo
Cari stabiesi, lettori e autori di liberoricercatore.it spero che la semplicità di questo presepe, lasciato nel bosco del Monte Faito, vi giunga come sincero augurio di pace.
Il vostro amico naturalista Nando Fontanella.
La disarmante semplicità di questo presepe naturalistico stabiese merita, senza dubbio, la copertina natalizia di liberoricercatore.it. Il presepe, arte antica tramandata di padre in figlio, ripropone nell’immaginario la scena della Natività. Qui, però, diventa qualcosa di più: incarna uno stato d’animo, esprime l’essenza stessa dell’essere.
Il naturalista stabiese Ferdinando Fontanella ha creato quest’opera con spontaneità. Ispirato dalla forma di tre ciottoli di pietra calcarea del Faito, ha dato vita a un presepe naturalistico realistico e toccante. Non ha pianificato nulla. Ha semplicemente raccolto materiali poveri, messi a disposizione da madre natura, e li ha trasformati in simboli profondi.
Uno dei sassi rappresenta San Giuseppe. Un bastoncino appoggiato su di esso sembra sorreggerlo. Accanto a lui, la Madonna appare nell’atto di indicare Gesù Bambino, adagiato con delicatezza su una foglia. Un po’ di muschio completa la scena. Tutto è semplice. Eppure tutto prende forma, nella mente e nel cuore.
Ringraziamo di cuore Ferdinando Fontanella per aver condiviso con noi questa creazione intima ed estemporanea. I suoi “pastori” di pietra non hanno volto, né razza, né colore. Non distinguono ceti. Rappresentano l’uomo nella sua unicità. Perché, agli occhi di Dio, siamo tutti uguali.
Nando, grazie di cuore per la tua preziosa, sensibile e instancabile opera divulgativa. Castellammare ti è grata. A te, e a tutti i nostri lettori, giungano i più sinceri auguri di Buon Natale!
(La Redazione di L.R.)


