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Risveglio di Stabia – numero 9

Risveglio di Stabia – Anno XIII Numero 9 – 12 Aprile 1947

Risveglio di Stabia - numero 9

Risveglio di Stabia – numero 9


Il Risveglio di Stabia è stato un periodico di rilievo nella storia giornalistica di Castellammare di Stabia. Fondato nel gennaio 1916 da Catello Langella, figura carismatica e polemica della vita politica e culturale locale, il giornale si impose rapidamente all’attenzione del pubblico.

Dopo un periodo trascorso in Australia, dove si era rifugiato per allontanarsi dalle delusioni politiche, Langella tornò nella sua città natale. Qui decise di fondare un giornale che, come affermava lui stesso, rappresentasse “gli onesti di tutti i partiti”.

Con sede a Castellammare di Stabia, in Piazza Matteotti n. 8, il periodico usciva con cadenza variabile tra il quindicinale e il mensile. Attraverso le sue pagine, Langella affrontava con passione temi di attualità. Spesso utilizzava toni accesi e provocatori, senza risparmiare espressioni forti, talvolta offensive, contro i suoi avversari politici.

Inoltre, da fervente interventista, Langella sfruttava il giornale per promuovere iniziative civiche. Tra queste, la valorizzazione del bacino idrominerale stabiese, ispirata dall’incontro con Guglielmo Marconi nel luglio 1916.

Oggi, grazie al lavoro di digitalizzazione di Gaetano Fontana, l’archivio del giornale è consultabile online. Questo permette a studiosi e appassionati di accedere a numeri storici, offrendo uno sguardo diretto su un’epoca complessa.

Il Risveglio di Stabia resta una testimonianza preziosa della vita politica, sociale e culturale stabiese del primo dopoguerra. Riflette le tensioni, le lotte e le aspirazioni di una comunità in trasformazione.


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L’Opinione di Stabia

L’Opinione di Stabia Numero 84

a cura di Gaetano Fontana

Quindicinale indipendente, aveva la sua redazione in Piazza Principe Umberto 2, stampato dalla Tipografia Cotticelli. Fece la sua prima apparizione nell’aprile del 1997 e sarà nelle edicole almeno fino al 2010, diretto da Francesco Di Ruocco, vi scriveranno tra gli altri, Pippo D’Angelo, Catello Vanacore, Angelo Acampora e ospiterà scritti del compianto Antonio Barone, storico locale prematuramente scomparso nel marzo 1995. Vi sono molti articoli sulla seconda guerra mondiale scritti dal sig. Verdoliva .  Molti articoli riguardano invece la politica cittadina ed erano curati dal Dott. Tonello Talarico che era anche il maggior finanziatore della rivista difatti la sede della rivista nella Farmacia del Leone  vicino l’Arco di San Catello. Anche il nostro sito ha collaborato con la rivista con diverse rubriche come “Antichi mestieri” e “Soprannomi Stabiesi” . Contiene molti articoli che ci permettono di capire con chiarezza il periodo politico che ha attraversato la nostra città nel primo decennio del 2000.

Veniva distribuito gratuitamente in tutte le edicole ed i pubblici esercizi di Castellammare di Stabia. La rivista inizialmente era solo in bianco e nero poi successivamente ha adottato il colore ed un formato più grande.

Molto interessante era anche la rubrica “Artisti Stabiesi in vetrina” che ospitava le opere di artisti stabiesi emergenti o già affermati tra i quali Francesco e Giacomo Filosa, Giuseppe Bonito, Vittorio De Filippo, Umberto Cirillo, Gaetano Martingano

Anno 8 Numero 84 – Maggio 2004

L'Opinione di Stabia

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L’Opinione di Stabia

L’Opinione di Stabia Numero 37

a cura di Gaetano Fontana

Quindicinale indipendente, aveva la sua redazione in Piazza Principe Umberto 2, stampato dalla Tipografia Cotticelli. Fece la sua prima apparizione nell’aprile del 1997 e sarà nelle edicole almeno fino al 2010, diretto da Francesco Di Ruocco, vi scriveranno tra gli altri, Pippo D’Angelo, Catello Vanacore, Angelo Acampora e ospiterà scritti del compianto Antonio Barone, storico locale prematuramente scomparso nel marzo 1995. Vi sono molti articoli sulla seconda guerra mondiale scritti dal sig. Verdoliva .  Molti articoli riguardano invece la politica cittadina ed erano curati dal Dott. Tonello Talarico che era anche il maggior finanziatore della rivista difatti la sede della rivista nella Farmacia del Leone  vicino l’Arco di San Catello. Anche il nostro sito ha collaborato con la rivista con diverse rubriche come “Antichi mestieri” e “Soprannomi Stabiesi” . Contiene molti articoli che ci permettono di capire con chiarezza il periodo politico che ha attraversato la nostra città nel primo decennio del 2000.

Veniva distribuito gratuitamente in tutte le edicole ed i pubblici esercizi di Castellammare di Stabia. La rivista inizialmente era solo in bianco e nero poi successivamente ha adottato il colore ed un formato più grande.

Molto interessante era anche la rubrica “Artisti Stabiesi in vetrina” che ospitava le opere di artisti stabiesi emergenti o già affermati tra i quali Francesco e Giacomo Filosa, Giuseppe Bonito, Vittorio De Filippo, Umberto Cirillo, Gaetano Martingano

Anno 4 Numero 37 – Aprile 2000

 

L’Opinione di Stabia Numero 37

L’Opinione di Stabia Numero 37

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L’Opinione di Stabia

L’Opinione di Stabia Numero 61

a cura di Gaetano Fontana

Quindicinale indipendente, aveva la sua redazione in Piazza Principe Umberto 2, stampato dalla Tipografia Cotticelli. Fece la sua prima apparizione nell’aprile del 1997 e sarà nelle edicole almeno fino al 2010, diretto da Francesco Di Ruocco, vi scriveranno tra gli altri, Pippo D’Angelo, Catello Vanacore, Angelo Acampora e ospiterà scritti del compianto Antonio Barone, storico locale prematuramente scomparso nel marzo 1995. Vi sono molti articoli sulla seconda guerra mondiale scritti dal sig. Verdoliva .  Molti articoli riguardano invece la politica cittadina ed erano curati dal Dott. Tonello Talarico che era anche il maggior finanziatore della rivista difatti la sede della rivista nella Farmacia del Leone  vicino l’Arco di San Catello. Anche il nostro sito ha collaborato con la rivista con diverse rubriche come “Antichi mestieri” e “Soprannomi Stabiesi” . Contiene molti articoli che ci permettono di capire con chiarezza il periodo politico che ha attraversato la nostra città nel primo decennio del 2000.

Veniva distribuito gratuitamente in tutte le edicole ed i pubblici esercizi di Castellammare di Stabia. La rivista inizialmente era solo in bianco e nero poi successivamente ha adottato il colore ed un formato più grande.

Molto interessante era anche la rubrica “Artisti Stabiesi in vetrina” che ospitava le opere di artisti stabiesi emergenti o già affermati tra i quali Francesco e Giacomo Filosa, Giuseppe Bonito, Vittorio De Filippo, Umberto Cirillo, Gaetano Martingano

Anno 6 Numero 61 -Giugno 2002

L’Opinione di Stabia Numero 61

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Risveglio di Stabia – numero 16

Risveglio di Stabia – Anno XIII Numero 16 – Sabato 31 Maggio 1947

Risveglio di Stabia - numero 16

Risveglio di Stabia – numero 16


Il Risveglio di Stabia è stato un periodico di rilievo nella storia giornalistica di Castellammare di Stabia. Fondato nel gennaio 1916 da Catello Langella, figura carismatica e polemica della vita politica e culturale locale, il giornale si impose rapidamente all’attenzione del pubblico.

Dopo un periodo trascorso in Australia, dove si era rifugiato per allontanarsi dalle delusioni politiche, Langella tornò nella sua città natale. Qui decise di fondare un giornale che, come affermava lui stesso, rappresentasse “gli onesti di tutti i partiti”.

Con sede a Castellammare di Stabia, in Piazza Matteotti n. 8, il periodico usciva con cadenza variabile tra il quindicinale e il mensile. Attraverso le sue pagine, Langella affrontava con passione temi di attualità. Spesso utilizzava toni accesi e provocatori, senza risparmiare espressioni forti, talvolta offensive, contro i suoi avversari politici.

Inoltre, da fervente interventista, Langella sfruttava il giornale per promuovere iniziative civiche. Tra queste, la valorizzazione del bacino idrominerale stabiese, ispirata dall’incontro con Guglielmo Marconi nel luglio 1916.

Oggi, grazie al lavoro di digitalizzazione di Gaetano Fontana, l’archivio del giornale è consultabile online. Questo permette a studiosi e appassionati di accedere a numeri storici, offrendo uno sguardo diretto su un’epoca complessa.

Il Risveglio di Stabia resta una testimonianza preziosa della vita politica, sociale e culturale stabiese del primo dopoguerra. Riflette le tensioni, le lotte e le aspirazioni di una comunità in trasformazione.


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