Pillole di cultura: Sant’Antuono

a cura del prof. Luigi Casale

Buongiorno! Oggi 17 gennaio, la liturgia fa memoria di S. Antonio Abate (napoletano: “Sant’Antuono”) da non confondere con S. Antonio da Padova (napoletano: “Sant’Antonio”). La diversa pronuncia del nome indica la diversa origine e la diversa epoca di formazione dell’uso del nome. Ma più semplicemente indica il comportamento “economicistico” del parlante, che di fronte a due soggetti con lo stesso nome, crea due segni del codice (due parole diverse) per distinguere le due realtà designate originariamente con la stessa parola.
“S. Antuono”, eremita e fondatore del monachesimo orientale, secondo la tradizione è protettore degli animali e protettore del (e dal) fuoco. In alcuni centri oggi è la giornata dei falò (come a Castellammare il giorno dell’Immacolata).
Con questa data in altri tempi si faceva iniziare il periodo del Carnevale.
La iconografia popolare lo rappresenta in mezzo, tra un piccolo maiale e un fuocherello acceso.
Quando in presenza del fuoco il vento ci porta folate di fumo ad offuscarci gli occhi, si prega S. Antuono, con l’espressione propiziatrice: “Fumm’allà e purciello a’ccà, fumm’allà e purciell’accà, fumm’allà e purciell’accà”.

“Luiggi”.

 

 

 

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