La Reggia di Quisisana, cartolina, collezione privata Giuseppe Zingone

Palazzo Reale di Quisisana

Palazzo Reale di Quisisana* – breve storia e vicissitudini

( Giovanni Celoro Parascandolo )

Palazzo Reale di Quisisana

Palazzo Reale di Quisisana

Fu iniziato da re Carlo II d’angiò nell’anno 1285; in detto anno si ritrova come sopraintendente delle fabbriche lo stabiese Giovanni Vaccaro[1. Parisi – Cenno storico su Castellammare di Stabia.]. La costruzione si protraeva ancora nell’anno 1309 anno in cui il re Roberto d’Angiò ordinava di pagare grana 10 al giorno al suo familiare Ottone de Crispaco da parte della R. Curia, perchè il detto era preposto alla costruzione del suo reai palazzo[2. Archivio Storico per le Province Napoletane anno 1886.].
Nell’anno 1310 si ritrova sopraintendente delle fabbriche lo stabiese giudice Andrea Longobardi[3. de Lellis – Manoscritto segnato X.A.l.2.3. in Biblioteca Nazionale.] e nello stesso anno essendo a buon punto i lavori, il re Roberto ne sollecita il compimento ai capo maestri Francesco da Vico ed Ottone de Crispiaco[4. Idem ut supra N. 2 anno 1882.].
Nell’anno 1320 il palazzo era terminato ed il re Roberto spendeva ancora con insolita munificenza, e per il palazzo e per la sua cappella, facendo sorgere accanto ad esso un piccolo ospedale[5. de Lellis – Ut supra.].
Nell’anno 1324 re Roberto abita Quisisana[6. Ut supra N. 4.] e nell’anno 1333 manda qui tre cervi[7. Ut supra anno 1883.].

quisisana 15 fronte

Giardino del Palazzo Reale di Quisisana

Nell’estate dell’anno 1337 v’è un grande trasporto di codici da Napoli a Quisisana perchè il re Roberto ama circondarsi dei suoi libri preferiti e nello stesso anno si comprono molte rose per l’appartamento del re, volendo il vecchio signore, in vista di Napoli, domandare conforto ed oblìo al profumo delle rose e ai libri amici[8. Gaggese – Roberto d’Angiò.]. Nell’anno 1338 si spendono ancora per il palazzo di Quisisana ducati 438 tari 26 e Grana 10[9. Ut supra.].
Questo palazzo fu abitato dalla regina Giovanna I e da re Ladislao[10. Ut supra N. 2 anno 1888.] nell’anno 1413. Dalla regina Giovanna II, da re Alfonso d’Aragona, da re Ferdinando d’Aragona.
Carlo VIII concesse questo palazzo nell’anno 1495 al suo medico Pietro Morello (II) e Ferdinando II d’Aragona[11. Ut supra anno XX.] nell’anno 1496 lo concedeva al regio familiare Pietro de Nocera insieme alla selva e al giardino[12. Scritture Comunali vol. III.]. Nell’anno 1564 Quisisana era del Cavaliere di Malta Fra.
Angelo de Nocera che in detto anno faceva eseguire dei lavori per il detto palazzo[13. Notaio Camillo de Madio anno 1564.].
Nell’anno 1588 il palazzo era del nobile Pirro Giovanni de Nocera che nell’anno 1598, a transazione e per ducati 12.192, lo cedette insieme al giardino ed alla selva al feudatario di Castellammare di Stabia Ottavio Farnese[14. Notaio Geronimo de Madio anno 1588 e notaio Giov. Simone Pepe anno 1598.].
Fu di casa Farnese fino all’anno 1731, allorquando pervenne insieme alla città per successione materna a re Carlo III di Borbone e da questo ai suoi discendenti che sempre lo abitarono fino all’anno 1860. Passò poi ad essere del demanio e nell’anno 1879 divenne proprietà del comune che lo adibì ad albergo.

La Reggia di Quisisana, cartolina, collezione privata Giuseppe Zingone

La Reggia di Quisisana, cartolina, collezione privata Giuseppe Zingone


P.S.: *l’articolo è tratto da “Castellammare di Stabia” di Giovanni Celoro Parascandolo. Napoli – 1965. Pagg. 74 e 75.

Per ulteriori approfondimenti si consiglia la lettura di: Quisisana e la Casina di campagna del Re


Note: 

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