Piazza Municipio (autore anonimo)

Piazza Municipio

Tiempe belle ‘e ‘na vota

“Tiempe belle ‘e ‘na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?”, parafrasando per intero il ritornello di una vecchia canzone di Aniello Califano, rimettiamo all’attenzione degli affezionati lettori la presente rubrica in cui vengono raccolti, numerosi documenti che testimoniano in modo semplice ed affascinante un passato stabiese non molto remoto. Un passato che sembra essere distante anni luce dai giorni nostri e dal nostro moderno modo di vivere (o sopravvivere) in una società sempre più frenetica e opprimente, che impone un modus vivendi affannoso e alla continua ricerca della modernità o di una acclamata effimera moda del momento. Al fine di salvaguardare, in una vera e propria “banca del ricordo”, il passato tracciato dai nostri padri (il cui solco, purtroppo, per i motivi di cui sopra, sembra svanire e perdersi come le tracce sulla sabbia di un bagnasciuga battuto dalle onde di un incontrollabile burrascoso progresso), verranno qui raccolte e proposte delle rare immagini, locandine d’epoca e quant’altro possa testimoniare l’indiscutibile e fervente attività economica svolta a Castellammare di Stabia, nei bei tempi che furono…

Maurizio Cuomo

Piazza Municipio (autore anonimo)

Piazza Municipio (autore anonimo)

Piazza Municipio (autore anonimo)

Fra gli anni dal 1803 al 1875-76, Piazza Municipio era delimitata dai fabbricati e dal mare. Da notare la cattedrale ancora senza la cupola e il convento di Santa Croce alle spalle; il palazzo Farnese a un sol piano; il palazzo del Seminario con la scarpata che toccava la banchina zi’ Catiello; lo stretto passaggio, divenuto, dopo la costruzione della villa Comunale, via Mazzini, col mare che lambiva il muro di contenimento, e con l’Ospedale San Leonardo che vi si affacciava.

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