Antico decotto (febbre e raffreddore)
dai ricordi del sig. Sabato Capriglione
Questa antica tisana, tramandata di generazione in generazione, curava la tosse e il raffreddore nelle campagne di Castellammare, in quella che oggi conosciamo come via Schito.
Le famiglie raccoglievano con attenzione gli ingredienti e li conservavano con cura, in modo da averli sempre a disposizione durante l’anno, pronti per ogni necessità.
A occuparsi di questa operazione erano esclusivamente le donne anziane della famiglia, vere custodi di un sapere antico e prezioso, maturato nel tempo attraverso l’osservazione e l’esperienza.
Queste donne, esperte nelle virtù delle erbe officinali, conoscevano perfettamente quali foglie, radici o fiori utilizzare e in quali proporzioni mescolarli. Quando serviva, preparavano con gesti lenti e sapienti un efficace calmante naturale, espressione concreta della tradizione contadina e della conoscenza tramandata a voce.
In effetti, non serviva ricorrere a farmaci costosi o difficili da reperire: quella semplice miscela d’erbe rappresentava senza dubbio la migliore alternativa, non solo per la sua efficacia, ma anche per l’amore e la cura con cui veniva realizzata.
Ingredienti per ½ litro d’acqua:
sette cuori di noce
mezza carruba
due o tre foglie di alloro ( escluso il rametto centrale )
due fichi secchi
due cucchiai di miele o di zucchero
un pizzico di fiori di camomilla
un pezzo di liquirizia nera pura ( non indispensabile )
Preparazione:
( periodo: invernale – difficoltà: * )
Riempire un pentolino con mezzo litro di acqua, aggiungere gli ingredienti, cuocere a fuoco lento e lasciare per circa 10 minuti in ebollizione.
Filtrare e sorseggiare mezzo bicchiere caldo tre volte al giorno. Il decotto è pronto, buona guarigione.
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