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La "Latteria romana" (foto gentilmente concessa da Massimiliano Greco)

Test d’onestà nella Latteria Romana

di Antonio Cimmino

Peppino della Latteria Romana (per gentile concessione del nipote Massimiliano Greco)

Peppino della Latteria Romana (per gentile concessione del nipote Massimiliano Greco)

Rafiluccio ‘e Scanzano era un bambino orfano di padre, e la mamma per toglierlo dalla strada, lo mandò a garzone nella Latteria Romana di don Catello Greco a Castellammare. Si era alla fine degli anni ’20 del secolo scorso. Rafiluccio, piccolino di statura e di appena 11-12 anni, si fece subito ben volere e, spesso, alla chiusura dell’esercizio, il padrone gli dava qualche mozzarella rimasta o una bottiglia di latte da portare a casa. Una vera manna per l’epoca. I clienti, spesso forestieri, erano soddisfatti della correttezza ed educazione del piccolo garzone e, non di rado, lasciavano una lauta mancia. Un giorno a Rafiluccio fu dato l’incarico di spazzare per terra, in quell’occasione, sotto al bancone trovò una mezza lira. Il bambino subito la consegnò a don Catello e questi, dispiaciuto, gli disse che non l’aveva messa intenzionalmente per appurare la sua onestà, di cui non aveva dubbio alcuno (pratica ricorrente di allora per testare se i garzoni avessero il vizietto di rubacchiare nelle botteghe). Fattosi grande Rafiluccio mantenne sempre un buon rapporto con don Catello e, negli anni ’50 portava alla Latteria Romana i suoi figli per comprar loro la squisitissima coppetta di panna fresca.

Antonio Cimmino


Il ricordo degli affezionati lettori di LR:

Enzo Veropalumbo: Fu anche un punto di riferimento d’incontro e di appuntamenti: “ce verimm’a’ latteria Romana”: Quando la compagnia era al completo facevamo la conta degli spiccioli per ordinare “pizzelle cu pummarole e muzzarelle o che cozzeche o che sciurilli” e poi “panzarotti” o panini “che muligname sott’uoglio”. Furono tempi, anni 60, di un vivere semplice dove coltivavamo sogni e speranze nel fascine di una Castellammare stupenda.

Ferdinando Morgoglione: Mia madre spesso ci portava me e mia sorella. Calzone fritto al pomodoro e mozzarella o panino con würstel e salsa, poi rigorosamente bicchiere di latte perché ancora piccoli. Che nostalgia di quei tempi!!! Continua a leggere