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Chiesa di San Michele al Monte Aureo - Alvino (stampa d'epoca coll. G. Fontana).

Storia documentata della chiesa di San Michele al Faito

LA STORIA DOCUMENTATA DELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO SUL FAITO

di Michele Palumbo

( trascrizione a cura di Maurizio Cuomo )

La storia affascinante e intricata della Chiesa di San Michele Arcangelo sul Faito, un luogo intriso di significato storico e spirituale che si intreccia con i destini della comunità locale nel corso dei secoli. Attraverso gli studi e le ricerche del Palumbo, ci addentriamo nelle vicende che hanno caratterizzato questa chiesa: dall’antica prima cappella, baluardo di fede e devozione, fino all’attuale edificio sulla vetta del monte Cercasole. Un viaggio nel tempo per rivivere il dramma dell’abbandono della chiesa sul Molare, testimone di tempi di cambiamento e rinnovamento nella storia locale. Questo articolo offre uno sguardo dettagliato e appassionato sulla resilienza e la rinascita di un luogo sacro che continua a custodire il patrimonio spirituale e culturale della nostra comunità.

Chiesa di San Michele al Monte Aureo - Alvino (stampa d'epoca coll. G. Fontana).

Chiesa di San Michele al Monte Aureo – Alvino (stampa d’epoca coll. G. Fontana).

La prima cappella

La prima cappella che, come è facile intuire, fu una baracca in legno, sostituita da «soda fabbrica»[1. T. Milante – DE STABIIS. Tomo I, pag. 135.] in pietra viva – materiale a portata di mano sulla montagna – rimonta al secolo nono.

Ce ne dà notizia il Rev.mo Capitolo della Cattedrale Stabiese. Il quale, privato della sua parte di proprietà del Faito, toltagli da Giuseppe Napoleone nel 1807[2. Ecco il testo del Decreto:
Art. I. – L’intera Montagna di Faito, consistente nel Demanio di Pimonte, Vico Equense, e Faggio del Capitolo di Castellammare sarà aggregata alla Real Delizia di Quisisana.
Art. II – Il Consigliere di Stato, incaricato della Generale Intendenza di Nostra Casa, proporrà il compenso da darsi al Capitolo di Castellammare.
Art. III. – omissis.
Il Ministro dell’Interno, ed il Consigliere di Stato, incaricato della Generale Intendenza di Nostra Casa, sono incaricati dell’esecuzione del presente Decreto. Napoli, 13 agosto 1807 Giuseppe
Il Segretario di Stato F. Ricciardi], pur senza aver mai smesso di reclamare i suoi diritti, col ritorno dei Borboni a Napoli[3. Anno 1815 – Ferdinando II – re delle Due Sicilie.] prese vieppiù ad insistere per rientrarne in possesso. Continua a leggere