Archivi tag: mura difensive

L’antica muraglia difensiva di Castellammare

Storia e Ricerche

L’antica muraglia difensiva di Castellammare

a cura di Maurizio Cuomo

L’antica muraglia difensiva di Castellammare di Stabia

Passeggiando per le vie del centro storico, difficilmente si immagina che, un tempo, Castellammare di Stabia fosse protetta da una solida muraglia difensiva. Eppure, con ogni probabilità — come mostra la stampa antica riportata in questa pagina — le mura partivano dal castello arroccato sul colle e circondavano la città medievale.

Un tracciato che attraversava il cuore della città

Dalle alture del castello, la muraglia scendeva lungo l’attuale via Bonito. Proseguiva poi per l’odierna via Mazzini e raggiungeva, infine, una torre di epoca angioina costruita nel 1346. Quest’ultima si trovava proprio nel punto in cui oggi sorge il Gran Caffè Napoli. In quel tempo, quel luogo segnava uno degli estremi del nucleo urbano stabiese.

Tracce nascoste, ma ancora presenti

Oggi, molte delle antiche mura risultano inglobate in edifici moderni o nascoste da interventi successivi. Tuttavia, con attenzione, è ancora possibile scorgerne alcuni resti, soprattutto nei pressi dei vecchi assi viari. Questi indizi permettono di ricostruire, almeno idealmente, il percorso dell’antica cinta muraria.

L'antica muraglia difensiva di Castellammare in una stampa di Giovan Battista Pacichelli tratta da Il Regno di Napoli in prospettiva, Napoli 1703, pag. 184-185. (coll. Gaetano Fontana)

Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in prospettiva, Napoli 1703, pag. 184-185. (coll. Gaetano Fontana)

Dal barone Giovanni Celoro Parascandolo[1. Castellammare di Stabia, Napoli 1956. Pagg. 78 e 79], apprendiamo che “Castellammare di Stabia aveva una cinta muraria difensiva che si estendeva dall’attuale porta di San Catello (precedentemente detta del Quartuccio), alla Fontana Grande. Queste mura, verosimilmente, dovettero essere costruite circa nel 1284 allorquando re Carlo I d’Angiò accordò agli abitanti dei casali delle Fratte e del Castello (ancora “divisi”) di abitare Castellammare onde meglio resistere uniti agli assalti dei nemici”[2. Ughelli: Italia Sacra vescovi di Stabia]. Nell’anno 1313 si ha certezza di queste mura perché “si riparano e si muniscono”[3. Filangieri di Candida: Codice diplomatico amalfitano].

Con un altro documento risalente all’anno 1451[4. Camera: Storia di Amalfi], ci giunge notizia che vi furono spese per le mura di Castellammare. Continua a leggere