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Gabriele Carelli, Castellammare di Stabia, olio su carta 22x39, Museo dello Splendore di Giulianova

Castellammare religiosa tra il 1748 e il 1835 ad oggi

Castellammare religiosa tra il 1748 e il 1835 ad oggi

di Giuseppe Zingone

Carelli, Marina di Castellammare

Carelli, Marina di Castellammare

Presentiamo in questa pagina, uno stralcio di testo con note, dell’opera di Pio Tommaso Milante, Della città di Stabia, della chiesa stabiana, e de’ suoi vescovi, nella traduzione in italiano di Giacinto d’Avitaja Rapicano, (opera postuma). Una Castellammare religiosa fortemente ridimensionata in neanche 100 anni,, frutto dei cambiamenti sociali e di quella laicizzazione oggi così presente nel nostro tessuto sociale.1

Fu molto probabilmente il Marchese Giuseppe de Turris, il finanziatore della traduzione dell’opera del Milante, che vide la stampa nel 1836 ad opera di Giacinto d’Avitaja Rapicano. Il Marchese Giuseppe de Turris, fù filantropo senza eguali per la sua amata città natìa. In una nota iniziale, il prelato rivolge tutta la sua gratitudine al Marchese e lo omaggia dell’opera.2 Continua a leggere

  1. Ricordiamo che il testo di Pio Tommaso MilanteDe Stabiis, Stabiana ecclesia et episcopis ejus, per i tipi della tipografia Mutiana, (Napoli) riporta la data del 1 Gennaio 1750; Inoltre l’opera di Ludovico Agnello Anastasio, Animadversiones in librum F. Pii Thomae Milanter, Episcopi Stabiensis, de Stabiis, Stabiana Ecclesia, et Episcopis eius, Napoli Typ. Mutiana, 1 gennaio 1751, opera di un anno posteriore a quella del Milante.
  2. Giacinto d’Avitaja Rapicano, Della città di Stabia, della chiesa stabiana, e de’suoi vescovi, Tipografia Giordano, 1 gennaio 1836.