La confraternita di S. Maria di Piedigrotta e di San Gennaro e San Catello

San Catello a Taranto

La confraternita di Santa Maria di Piedigrotta e di San Gennaro e San Catello

(Nicola Caputo, Destinazione Dio, Maltese editore, Taranto, 1984)

La confraternita di S. Maria di Piedigrotta e di San Gennaro e San Catello

La confraternita di S. Maria di Piedigrotta e di San Gennaro e San Catello

La confraternita di Santa Maria di Piedigrotta e dei Santi Gennaro e San Catello fu fondata il 5 agosto 1895 con decreto dell’arcivescovo mons. Pietro Alfonso Jorio cui potevano iscriversi solo i dipendenti dell’allora Regio Arsenale.

La congrega fu voluta proprio dai lavoratori dell’Arsenale provenienti da Napoli e dai Cantieri Navali di Castellammare di Stabia.

I primi devoti della Madonna di Piedigrotta i secondi di San Catello patrono di Castellammare. Potevano iscriversi anche altri arsenalotti, ma in qualità di soci benemeriti, senza voto deliberativo e possibilità di occupare cariche. L’abito di rito era composto da camice bianco e mozzetta celeste e, al posto del cappuccio, una specie di panno bianco che scendeva sulle spalle.

Benché in possesso di una statua di Santa Maria di Piedigrotta (attualmente esposta in una cappellina in San Francesco di Paola) la confraternita non svolgeva una processione dei propri santi titolari ma partecipava a quelle di San Francesco da Paola e alle altre cittadine in cui era d’obbligo la presenza di tutti i sodalizi.

I soci defunti della confraternita sono tumulati nel Cimitero Monumentale San Brunone in una apposita cappella.

Nel febbraio del 2022 in occasione del 37° Premio per la Qualità della Vita assegnato agli arsenalotti, venne consegnata al commissario arcivescovile una targa con la seguente dedica:”

In ricordo delle maestranze del Regio Arsenale Militare che, da Napoli e da Castellammare di Stabia, portarono a Taranto, insieme alla loro professionalità, i culti devozionali della Madonna di Piedigrotta, San Gennaro e San Catello, espressione di una profonda religiosità che, nell’ospitalità della Chiesa di San Francesco da Paola, diedero vita ad una confraternita che univa esigenze di pietà e spiritualità”.

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