Il Trieste se ne va

di Corrado Di Martino

Oggi 4 gennaio 2020 la nave Trieste lascerà il porto di Castellammare di Stabia.

Il 25 maggio 2019, a Castellammare di Stabia fu varata la più grande nave militare mai costruita nel Dopoguerra, nella storia di sempre della Marina Italiana è superata solo dalle corazzate della classe Littorio, della Regia Marina però. Ufficialmente l’LHD Trieste è nata con una vocazione profondamente umanitaria: una “nave di pace” ossia un’unità “a doppio uso”, pronta a mettersi al servizio della Protezione civile in caso di catastrofi; pronta a rendersi partecipe in un eventuale conflitto

Le dimensioni sono maestose: 247 metri fuori tutto, e un dislocamento di 33 mila tonnellate, ne fanno davvero un mostro del mare, se vogliamo azzardare un paragone, l’attuale ammiraglia – la portaerei Cavour – si ferma a 27.900 tonnellate. Per le missioni di soccorso è  dotata di un ospedale  con tutte le apparecchiature diagnostiche e sale operatorie più avanzate, in grado di curare 28 malati gravi. Offre oltre 600 posti letto destinati ai marines che in caso di necessità possono dare conforto a vittime di calamità naturali e non.  Il Trieste però può trasformarsi in brevissimo tempo da portaelicotteri di protezione civile in combattiva portaerei, pronta a lanciare una squadriglia dei nuovi F-35 B a decollo quasi verticale, non è un caso che è stato costruito anche lo Sky Jump, che in un primo momento non sembrava essere previsto. Sappiamo che oggi la Marina ha due portaerei: la Cavour e la Garibaldi, quest’ultima dopo 34 anni di servizio sarà posta in disarmo, la portaerei Trieste più grande e di capacità superiori, la sostituirà.

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