Faito: dai tralicci enel a Tralia

articolo di Maurizio Cuomo

Carissimi amici quest’oggi vorrei condividere con voi la bella escursione fatta domenica mattina, in compagnia del dott. Raffaele De Luca, noto medico di famiglia stabiese, appassionato come noi di natura e di camminate montane.

Traliccio Ovest

Traliccio sul versante Ovest

Dandoci appuntamento a Quisisana alle ore 7,00, quando ancora il sole non aveva del tutto riscaldato l’umida aria notturna, ben coperti ed equipaggiati del minimo indispensabile: cappellino di lana, un po’ d’acqua, roncola alla mano (lui), macchina fotografica (io), mandarini e qualche caramella, ci siamo incamminati ed abbiamo esplorato e portato a termine un percorso molto suggestivo, che con nostra assoluta soddisfazione ci ha anche regalato qualche bella sorpresa, ma andiamo per ordine: intenzionati a raggiungere il traliccio enel che serve il costone est del Faito e non essendoci riusciti in una precedente “sortita”, armati di pazienza, di passione e soprattutto di sana, caparbia curiosità (nessuno di noi due aveva mai fatto il percorso), siamo partiti dai piedi dello scalone di Fontana del Re, tagliando dapprima in trasversale il bosco di castagni di Quisisana, poi, imboccando il rinomato sentiero dell’Angelo, siamo giunti dopo diversi minuti di cammino al cosiddetto “Pertuso” in località Pizzo delle Monache, per poi raggiungere (a pochi passi) uno dei curvoni dello stradone del Faito.

Fotogallery:

Il dott. De Luca d'int'o Pertuso

Il dott. De Luca d’int’o Pertuso

Ai piedi del traliccio ovest

Ai piedi del traliccio ovest

Pericolo di morte

Pericolo di morte

Giunti così al primo traliccio (per noi punto di partenza per incanalarci sul sentiero che permette di raggiungere l’altra postazione enel (lasciando il sentiero primario che punta alla cosiddetta “Sorgente dell’Acqua dei Porci” del Faito), procedendo verso est, abbiamo imboccato un sentiero poco frequentato, ma ancora in discrete condizioni che attraversa orizzontalmente in quota, una buona porzione del sinuoso Faito, e che dopo circa una mezz’ora ci ha permesso di raggiungere l’agognato secondo traliccio, che fa capolino su un costone di roccia a est del Faito.

Panoramica sul traliccio a ovest

Panoramica sul traliccio a ovest

Il traliccio che domina il panorama a est

Il traliccio che domina il panorama a est

Il dott. De Luca ai piedi del traliccio est

Il dott. De Luca ai piedi del traliccio est

Il traliccio ovest visto dal traliccio est

Il traliccio ovest visto dal traliccio est

Soddisfatti per aver portato a termine ciò che ci eravamo prefissi, la bellissima traversata nel sottobosco ci ha regalato profumi indescrivibili e sprazzi di colorata vegetazione, a seguire rimetto una carrellata di immagini che riprendono gli innumerevoli funghi di ogni specie e tipologia COMMESTIBILI E NON COMMESTIBILI (non avendo alcuna competenza in materia, tengo a precisare che i funghi di cui sopra, non sono stati raccolti e molto probabilmente sono ancora lì dove li abbiamo ritratti).

Approfittando della spettacolare giornata e ancora non paghi dei chilometri percorsi (il dott. Raffaele De Luca è un grande camminatore), abbiamo deciso di rincasare percorrendo ulteriormente in direzione est, il sentiero dei “tralicci”. Il camminamento, questa volta ben tenuto e relativamente agevole, ci ha quindi permesso di raggiungere, dopo circa un’ora, la frazione di Tralia di Pimonte dalla quale percorrendo Via Canti, abbiamo poi raggiunto Monte Coppola e nuovamente i boschi di Quisisana, nostro punto di partenza. La nostra mattinata, dopo circa quattro ore e mezzo di cammina è giunta così al termine, con nostra assoluta soddisfazione!

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