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Silvano Cannavacciuoli con Dante Esposito Sansone a Cinecittà

Stabiesi ritrovati

Stabiesi ritrovati

di Silvano Cannavacciuoli

Premessa dell’autore
Mi chiamo Silvano Cannavacciuoli. Sono stabiese e son partito per Boston negli Stati Uniti nel 1956. I miei nonni abitavano a Via Santa Caterina numero 98. Seguo sempre il suo sito… è come vivere nel passato.

Grazie mille Maurizio, Silvano

La lettera inviataci da Silvano nel Gennaio 2009

Silvano Cannavacciuoli con Dante Esposito Sansone a Cinecittà

Silvano Cannavacciuoli con Dante Esposito Sansone a Cinecittà

“In questa foto che t’invio ci sono io sulla destra, un lavoratore della Farnesina a Cinecittà a Roma, e sulla sinistra, un mio caro amico, Esposito Sansone Dante, quando si lavorava a Cinecittà durante l’estate, come comparse.
Dante diventò capitano di macchine delle navi di trasporto… studiò alla scuola a Piano di Sorrento, mi venne a trovare in America un paio di volte nei suoi viaggi, ma poi ci siamo persi.
Maurizio, non so se voi avete la possibilità di vedere dove è finito? Non disturbarti, …volevo solo sapere se c’é una possibilità di rintracciarlo”.

Alla lettura di questo messaggio, notando la peculiarità del doppio cognome di Dante incaricai sin da subito l’amico Catello (anch’egli Esposito Sansone) di mettersi alla ricerca di questo suo probabile famigliare. Trascorso qualche mese, Catello ci ricontatta ed ecco la bella notizia (nostra missiva del 25 marzo 2009):

“Carissimo Silvano, ti scrivo per darti una felice notizia: finalmente dopo lunghe ricerche abbiamo ritrovato Dante; per il buon esito della ricerca ho interessato Catello, un mio carissimo amico e storico collaboratore di Liberoricercatore.it. Dante (73enne) oggi vive a Riccione e alla notizia che tu lo stai cercando si è emozionato tantissimo dicendo che per lungo tempo anche lui ti ha cercato (pensa che è venuto in America due volte, ma non è riuscito a rintracciarti), e non riuscendoti a trovare era più che convinto che tu te ne fossi andato via dall’America abbandonando le speranze di ritrovarti. Se vuoi contattarlo questo è il suo numero di telefono: 0541/64(…). Pensando di fare cosa altrettanto giusta ho già comunicato il tuo indirizzo e-mail a Dante (lui ha detto che non sa usare il PC, ma che si farà aiutare da qualche suo famigliare per scriverti). Spero di aver fatto cosa gradita. Un caro sincero abbraccio”. Maurizio

La risposta di Silvano non tarda a venire (ore 03.57 del 26 marzo 2009)

“Carissimo Maurizio, questo inaspettato messaggio mi ha causato tanta emozione che le lagrime sono cascate copiosamente. Non so come ringraziarti, Maurizio carissimo, per la tua buona volontà nel fare diventare questo sogno di gioventù ed amicizia fraterna una vera possibilità. Anzi, io non trovo parole per dimostrare la mia gratitudine di questo che hai fatto, una cosa veramente meravigliosa. Come ti dissi, io e Dante ci siamo ritrovati a Boston un paio di volte, l’ultima fu nell’anno 1960 quando lui e un amico di lavoro su una nave merci, si fermarono a casa mia per alcune ore. Dopo abbiamo perso il contatto perché lui era sempre in viaggio e noi si andò via dall’appartamento in un’altra città vicino Boston dove si aveva comprato una casa. Non solo il mio numero di telefono cambiò, ma anche il mio nome… da Silvano Cannavacciuoli a …Van F. Canna… per motivi di lavoro in contatto con gente che la mia ditta pensò che sarebbe stato più facile per gli Americani di ricordare e pronunciare. Quindi, per Dante, fu come se io fossi sparito dal mondo.
Caro Maurizio, ancora, mille grazie per quello cha hai fatto, tu sei una persona molto cara a Dio, io ne sono sicuro, per queste cose meravigliose che tu fai accadere. Io telefonerò a Dante al più presto, e ti farò sapere della nostra conversazione. Ti prego di Ringraziare moltissimo anche Catello per me… una cosa così bella. Un forte abbraccio, carissimo Maurizio, Silvano”.

…e nella stessa giornata, Silvano ci scrive ancora (ore 19.00 del 26 marzo 2009)

“Carissimo Maurizio, voglio dirti che ho appena finito una lunga bellissima telefonata con il mio amico Dante. Siamo rimasti molto commossi entrambi dopo esserci ritrovati nel tempo. Lui mi diceva che ha un figlio in Manhattan NY… che fa l’avvocato e che una volta Dante rimase in America oltre un mese e cercò di rintracciarmi invano.
Di nuovo, non so come ringraziarti per l’aiuto nel contatto… mi ha detto che Catello è un suo familiare, ma non si sono mai conosciuti prima. Comunque oggi è stata una giornata meravigliosa per entrambi, e io ti ringrazio ancora dal fondo del cuore. Un abbraccio, Silvano”.