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Permesso Real Casino di Quisisana

Permesso ingresso Real Casino di Quisisana

Permesso ingresso Real Casino di Quisisana

a cura di Gaetano Fontana

Al fine di preservarne la memoria storica, con estremo piacere, rimetto tra le pagine di Libero Ricercatore questo permesso di ingresso al Real Casino di Quisisana, rilasciato nell’anno 1846, per disposizione di S. E. il Maggiordomo Maggiore Soprantendente Generale della Reale Casa.

Permesso Real Casino di Quisisana

Permesso Real Casino di Quisisana

Note

Il parco della reggia di Quisisana si estende dalla zona che va dal rivo San Pietro al rivo della Monache sull’asse est-ovest e dal monte Faito alla statale Sorrentina sull’asse nord-sud.

La sua realizzazione risale al XIII secolo e fu soprattutto utilizzato per l’attività venatoria dei regnanti angioini; fu però nel 1759, con Ferdinando IV, che il parco visse il massimo periodo di splendore: vennero infatti realizzate delle imponenti opere murarie che lo circondavano lungo tutto il suo perimetro, si regolarizzò il flusso delle acque, con la costruzione di un impianto costituito da fontane che si innestavano in una sorta di tridente di assi, non più funzionante ma ben visibile, e vennero aperti una serie di viottoli talvolta con lo scopo di godere dello splendido panorama sul golfo.

Tra il XVIII e il XIX secolo il parco venne ancora maggiormente ampliato ed abbellito: fu costruita una torre e poi scale, panche in marmo e viali; tutti i contorni delle aiuole furono rifiniti in pietra di tufo e fu creato un sistema di ben cinque fontane, che si snodavano lungo il viale principale che era costeggiato da due filiere di platani ed ippocastani.

Il complesso di fontane prende il nome di Fontane del Re: tre sono a vasca, una in pietra lavica finemente decorata, incassata in un terrapieno ed una in marmo bianco, di dimensioni più piccole rispetto alle altre e mancante dei due piedistalli in marmo: queste fontane versano in uno stato di totale abbandono.

La flora presente all’interno del parco è costituita da alcuni alberi monumentali tra cui un pino d’Aleppo dalla circonferenza di 4,95 metri, ma anche nespoli del Giappone, palme delle Canarie, eucalipto, pini marittimi, cipressi italiani, camelie e magnolie; nella zona dove sorgeva la masseria sono presenti dei frutteti, mentre nella zona della selva castagni, carpini, olmi e lecci.