Pandolfi: telegramma (Anno 1885)
Documento gentilmente concesso dal sig. Giuseppe Pandolfi
Non so quanto possa interessare. Tempo fa mio fratello ritrovò in vendita su internet il documento in allegato, purtroppo acquistato da altre persone che abbiamo cercato di contattare senza esito. Trattasi di un telegramma 1885 scritto dal nonno di nostro nonno Salvatore, nonché nonno di Ciccio Pandolfi, fondatore della “Casa Soggiorno e Turismo di Stabia”, da voi gentilmente ricordato anche nel calendario (per la cui cosa vi rivolgo i ringraziamenti nostri e di mio padre il quale gli era molto legato). Purtroppo è solo una scansione, tuttavia ben leggibile, riporta il dettaglio dell’acquisto e della vendita di derrate di grano. Dal punto di vista storico riporta in effetti la difficoltà di vendita che intervenne negli anni postumi all’Unità d’Italia, che tanto danno ha fatto alle nostre terre.
Sperando di aver fatto cosa gradita vi porgo i miei saluti.
Giuseppe Pandolfi
Tiempe belle ‘e ‘na vota
«Tiempe belle ’e ’na vota, tiempe belle addó’ state? Vuje nce avite lassate, ma pecché nun turnate?»
Con questo malinconico ritornello di Aniello Califano, riportiamo all’attenzione dei lettori una rubrica che ci è particolarmente cara. In essa raccogliamo documenti, immagini e ricordi che raccontano, con semplicità e fascino, un passato stabiese non troppo lontano.
Eppure, oggi quel passato sembra distante anni luce dalla nostra vita quotidiana, così diversa e profondamente cambiata. Viviamo infatti in una società sempre più frenetica, dove il tempo corre e la modernità diventa un’ossessione da inseguire senza sosta.
Ogni giorno affrontiamo uno stile di vita affannoso, dominato da mode passeggere e da un continuo bisogno di apparire. Per questo motivo, diventa fondamentale tutelare la memoria storica e culturale della nostra comunità.
Attraverso questa rubrica vogliamo costruire una vera e propria “banca del ricordo”, per conservare ciò che il tempo tende a cancellare. Il passato tracciato dai nostri padri rischia infatti di svanire, come le impronte sulla sabbia spazzate via dalle onde del progresso.
Un progresso spesso burrascoso e incontrollato, che tutto travolge in nome di un futuro incerto e omologato.
Per contrastare questa perdita, raccogliamo e proponiamo rare fotografie, locandine d’epoca e materiali capaci di testimoniare la vivace attività stabiese del tempo.
Così facendo, rendiamo omaggio a quei “tempi belli” che, pur non tornando, continuano a vivere nella memoria collettiva di Castellammare.
Maurizio Cuomo