18 aprile 1948, nasce l’egemonia democristiana
a cura di Antonio Cimmino e Corrado Di Martino
Il 18 aprile del 1948, resta una data cardine nella vita politica italiana. Con le elezioni di domenica 18 aprile iniziò quella che potremmo definire l’era democristiana.
La sinistra italiana legò quella consultazione anche a una mossa politica alquanto dubbia: creò un blocco elettorale formato dal P.C.I. (Partito Comunista Italiano) e dal P.S.I. (Partito Socialista Italiano), al quale aderì anche il Partito d’Azione.
Questo schieramento avrebbe dovuto contrastare l’ascesa del partito ispirato a quello di don Sturzo, la Democrazia Cristiana, che infatti adottò lo stesso simbolo dello scudo crociato già utilizzato dal PPI di Sturzo.
Detto blocco di sinistra prese il nome di Fronte Popolare, adottò come simbolo, un primo piano di Garibaldi in una stella a cinque punte.
L’elettorato dei due partiti, PCI e PSI, non accolse con entusiasmo la mossa elettorale, poiché gli iscritti comunisti non credettero fino in fondo al progetto, e quelli socialisti che erano ancora in cerca di una loro fisionomia definitiva non si identificarono nel Fronte.
Quella dell’aprile del ’48 fu una vera debacle per il Fronte Popolare, comunisti e socialisti insieme registrarono un calo di consensi, parametrato a quello del 2 giugno, del 10%.
Peggio che ai comunisti andò al PSI, che ottenne solo il 22% dei deputati su 183, che reputò poi, come impraticabile la appassionante prospettiva di riunificare i due partiti della sinistra, come desiderato da Nenni, Morandi e dal gragnanese Lizzadri.
A Castellammare, città sempre prodiga di consensi per la sinistra, i risultati furono positivi; Il Fronte raccolse il 45,57% dei voti contro il 39,5% dei democristiani.
Da quell’anno e fino al 1994, la Democrazia Cristiana occupò un ruolo di primo piano nelle sorti storico-sociali del paese.
Per gli ulteriori sviluppi politici, potrete consultare il nostro link: http://www.liberoricercatore.it/48-castellammare/