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Zeppole dell’Immacolata

la ricetta della sig.ra Rosa Manzo

Zeppole dell'Immacolata

Zeppole dell’Immacolata

Questa ricetta originaria della Costiera Sorrentina, è adattata in versione tipicamente stabiese. Provare per credere. Continua a leggere

Lardiche a tavola

ricetta di Raffaela Rosato 

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     Le ortiche (famiglia Urticaceae, genere Urtica), o meglio ‘e lardiche come direbbero i nostri contadini, sono piante comuni nel comprensorio stabiano1. Crescono soventemente come infestanti nei terreni ben concimati lasciati a riposo o incolti, nei frutteti e negli orti arborati, si ritrovano spesso anche lungo i viottoli e presso le case di campagna, i vecchi ruderi, tra le fessure dei muri a secco, o anche nelle schiarite tra i boschi (Pignatti, 1982). Raccogliere e cucinare le lardiche oggi, che siamo abituati agli scaffali dei centri commerciali ricolmi di cibi precotti, appare pura pazzia e, ormai, i più ricordano queste piante solo come entità da evitare perché ricoperte di peli urticanti distribuiti sulla superficie delle foglie e dello stelo2. Se si esclude quest’unico aspetto negativo3, che può essere agevolmente superato indossando abiti lunghi e un paio di guanti, e si approfondisce un po’ la conoscenza delle lardiche si (ri)scopre una pianta utilissima, con innumerevoli proprietà4 e dal gusto saporito e delicato che può essere felicemente consumata al pari delle verdure più rinomate (ad esempio spinaci e broccoli). La raccolta delle lardiche può essere fatta in tutti i mesi (generalmente abbondano nei campi tra gennaio e maggio), ricordando di evitare il prelievo di piante troppo fiorite o in seme, perché vecchie e quindi dure. Il raccolto, prima di essere impiegato in numerose ricette, va mondato (spuzzuliato) e lessato secondo il metodo seguente: Continua a leggere

Turzilli di Schito

( ricetta di Rosato Raffaela )

Questa ricetta è il giusto esempio di come un tempo la necessità e il buon senso permettevano di preparare piatti eccezionali con prodotti che oggi consideriamo di scarto. Inoltre mette in risalto i Carciofi di Schito prodotto d’eccellenza della nostra Stabia, i turzilli di cui si parla sono infatti il gambo, il torso o meglio ‘o turzo, dolce e tenero dei nostri carciofi. Qualche anno fa, prima che il consumismo e il materialismo globale si impadronissero delle nostre vite, quando la terra del nostro territorio provvedeva a sfamarci e non era permesso buttare via niente, in quel tempo il solo pensare di poter acquistare un carciofo bello e pronto era una assurda fantasia, chi pazzo farebbe una cosa così stupida? I carciofi se non c’era la possibilità di coltivarli direttamente, si acquistavano a fasci. Le fronde amare venivano date in pasto alle pecore o alle capre (improvvisata pietanza di cui sono ghiotte), le “teste” venivano arrostite, lessate o preparate in mille altri modi e i gambi venivano preparati secondo il metodo seguente:

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Carciofo di Schito

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Tagliare la testa

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Recuperare il gambo (turzillo) di cui utilizzeremo la parte centrale

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Mondare il gambo lasciando intatta la parte centrale

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Dividere la parte centrale in due tocchetti

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Porre i tocchetti in acqua fresca

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Aggiungere qualche fetta di limone per evitare che si anneriscano

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Mettere a bollire acqua con un pizzico di sale

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Quando l’acqua bolle aggiungere i tocchetti

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Dopo 5 minuti controllare se la cottura è ultimata infilzando i tocchetti con una forchetta
(se sono cotti i denti della forchetta penetrano facilmente il gambo)

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Colare i tocchetti

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Usare i tocchetti per preparare gustose e semplici ricette

 

Alcuni esempi di ricette da preparare con i “turzilli e Schito”

1) Insalata di turzilli di Schito: difficoltà inesistente

Ingredienti per 4 persone:
– 500 gr di turzilli lessi
– Succo di un limone
– Sale (quanto basta)
– Olio extravergine (quanto basta)
– Un ciuffo di prezzemolo
– Un aglio fresco

Preparazione: aggiungere ai turzilli lessi il sale, l’aglio, l’olio, il prezzemolo e il limone. Mescolare il tutto con un cucchiaio e servire con una fetta di pane casereccio.

* * *

2) Turzilli di Schito fritti: difficoltà inesistente

Ingredienti per 4 persone:
– 500 gr di turzilli lessi
– 2-3 uova
– Pepe (quanto basta)
– Farina (quanto basta)
– Pane grattugiato
– Sale (quanto basta)
– Olio per friggere (quanto basta)

Preparazione: Infarinare i turzilli lessi e passarli nell’uovo battuto con un po’ di sale e pepe, poi passarli nel pane grattugiato e friggerli in abbondante e bollente olio, quando sono ben dorati porli per qualche istante su un foglio di carta paglierina così da eliminare l’olio in eccesso e servite ben caldi.

* * *

3) Risotto con turzilli di Schito: difficoltà 3

Ingredienti per 4 persone:
– 500 gr di turzilli lessi
– 400 gr di riso ribe
– Una noce di burro
– Una cipolla piccola
– Un po’ di vino bianco
– Brodo vegetale
– Formaggio parmigiano grattugiato
– Sale (quanto basta)
– Un ciuffo di prezzemolo fresco

Preparazione: soffriggere la cipolla con il burro, aggiungere i turzilli lessi tagliati a tocchetti, dopo qualche minuto sfumare con un goccio di vino bianco, aggiungere il riso lasciarlo tostare e continuare la cottura utilizzando il brodo vegetale precedentemente preparato. Quando il riso è cotto al dente mantecare con abbondante formaggio parmigiano e qualche ciuffo di prezzemolo fresco.

Note: in data 12/04/2013 la signora Concetta Esposito propone la seguente variante: “Turzilli di Schito con le patate fritte. Taglio i turzilli, a pezzetti, poi unisco: patate, cipolline novelle, olio e sale; metto tutto in padella e friggo lentamente fino a cottura. Sono molto buoni anche in questo modo!”.

Per segnalazioni, consigli o nuove ricette scrivere a: liberoricercatore@email.it

 

Lo spaghetto del Capitano

Ricetta del sig. Catello Di Vuolo

Spaghetto del Capitano

Spaghetto del Capitano

Lo stabiese Catello Di Vuolo, si pregia di condividere con noi di liberoricercatore.it questa inedita ricetta di sua invenzione, frutto di anni di prove dettate dall’esperienza maturata lavorando sulle navi mercantili, con le quali ha girovagato per i mari di tutto il mondo.
Nello specifico il sig. Catello era solito preparare questo piatto allorquando aveva nelle sue disponibilità tutti gli ingredienti per prepararlo. Inutile dire che nell’apprezzare il sapore e la bontà di questi spaghetti, i commensali suoi ospiti, finita la già abbondante porzione a loro servita, ne richiedevano solitamente un’altra ad attestarne l’assoluto gradimento. Continua a leggere

“Mare e monti”

ricetta di Vincenzo Di Maio

linguine mare e monti

linguine mare e monti

Caro liberoricercatore, mi chiamo Vincenzo Di Maio e abito nel rione Scanzano, vi scrivo per segnalare una ricetta che la mia famiglia fa da tempo e che si tramanda sempre in forma orale…
Questa ricetta non ha un nome, ma mio padre la chiama “Mare e monti”.
Affermo che questa ricetta sia stabiese perchè parlando in giro nessuno la conosce, e in particolare parlo di tutti i miei conoscenti campani e non stabiesi (poi sembra quasi un’eresia per molti mettere salsiccia e frutti di mare insieme), comunque facendo anche ricerche culinarie non ho mai trovato qualcosa di simile (penso seriamente che sia una ricetta tutta stabiese). Scrivo di seguito la ricetta in termini sommari:

Ingredienti per 4 persone:

500 gr. di linguine
½ Kg di salsiccia paesana
150 gr. di lupini
100 gr. di maruzzielli
una manciata di pomodori maturi
olio extra vergine di oliva (quanto basta)
2 spicchi di aglio
1 peperoncino piccante
1 ciuffo di prezzemolo fresco
Sale quanto basta

 

Preparazione:

( tempo: circa 40 m –    difficoltà: ***)

Soffriggete aglio, olio, prezzemolo e peperoncino in un tegame grosso tradizionale fatto di rame ricoperto di alluminio… (descrivo anche il tegame perchè a casa mia è un oggetto sacro usato solo per questa ricetta e per la salsiccia coi friarielli).
Preparate in un altro tegame una lieve bollitura della salsiccia mettendola per pochi minuti a cuocere in un dito “d’acqua”, a operazione ultimata fate rosolare la salsiccia semicotta con qualche eventuale “pellecchia” di pomodoro, nell’olio precedentemente soffritto, a questo punto aggiungete nel tegame di rame anche i lupini e i maruzzielli e coprite con un coperchio fino a cottura ultimata. Mettete a cuocere le linguine, scolatele al dente e insaporitele con il sugo ottenuto dalla cottura congiunta di salsiccia, frutti di mare e olio soffritto. Servite la salsiccia con i frutti di mare come secondo piatto, fine…

Per segnalazioni, consigli o nuove ricette scrivere a: liberoricercatore@email.it