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Accadde Oggi (30 aprile)

Accadde Oggi a Castellammare di Stabia

a cura di Maurizio Cuomo

Accadde oggi a Castellammare di Stabia

Accadde Oggi


Accadde il 30 aprile

Lucio Cornelio Silla - La distruzione di Stabiae

Lucio Cornelio Silla – La distruzione di Stabiae

Nel lontano 89 a.C., Stabiae viene distrutta da Silla

Il 30 aprile dell’89 a.C., Stabiae subì una devastazione irreversibile. Le legioni guidate da Lucio Cornelio Silla rasero al suolo la città in poche ore.

Questo tragico episodio avvenne durante la guerra sociale (91–88 a.C.), un conflitto interno che vide le popolazioni italiche ribellarsi contro Roma per ottenere la cittadinanza.

Stabiae, schieratasi con gli insorti, divenne un obiettivo militare. Silla non mostrò pietà. Ordinò la distruzione totale per lanciare un monito a tutte le città ribelli della Campania.

Le fonti antiche, come Appiano e Diodoro Siculo, raccontano che la distruzione fu metodica e spietata. Dopo l’assalto, Stabiae cessò di esistere come centro urbano fortificato.

Non furono più ricostruite le mura, né riattivati i servizi civici. L’abbandono durò diversi decenni. Tuttavia, il sito non perse importanza grazie alla sua posizione panoramica e alle acque termali.


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La distruzione di Stabiae

Storia e Ricerche

La distruzione di Stabiae

e la trasformazione in centro residenziale romano

Lucio Cornelio Silla - La distruzione di Stabiae

Lucio Cornelio Silla – La distruzione di Stabiae

Il 30 aprile dell’89 a.C., Stabiae subì una devastazione irreversibile. Le legioni guidate da Lucio Cornelio Silla rasero al suolo la città in poche ore.
Questo tragico episodio avvenne durante la guerra sociale (91–88 a.C.), un conflitto interno che vide le popolazioni italiche ribellarsi contro Roma per ottenere la cittadinanza.
Stabiae, schieratasi con gli insorti, divenne un obiettivo militare. Silla non mostrò pietà. Ordinò la distruzione totale per lanciare un monito a tutte le città ribelli della Campania.

Fine della città fortificata e abbandono urbano

Le fonti antiche, come Appiano e Diodoro Siculo, raccontano che la distruzione fu metodica e spietata. Dopo l’assalto, Stabiae cessò di esistere come centro urbano fortificato.
Non furono più ricostruite le mura, né riattivati i servizi civici. L’abbandono durò diversi decenni. Tuttavia, il sito non perse importanza grazie alla sua posizione panoramica e alle acque termali.

Rinascita come centro di otium

Già nel I secolo a.C., l’area conobbe una nuova fase. Aristocratici e senatori romani iniziarono a costruire residenze lussuose sulle alture costiere.
Le ville non avevano solo funzione abitativa, ma rappresentavano veri e propri spazi di otium, ovvero di riposo e riflessione per l’élite romana.
Ogni villa sfruttava la vista sul golfo, l’aria salubre e l’acqua minerale. Questi elementi naturali fecero di Stabiae una località privilegiata rispetto ad altre mete campane.

Ville aristocratiche tra arte e architettura

Le più celebri ville, come la Villa Arianna e la Villa San Marco, presentano ancora oggi affreschi straordinari, giardini porticati e ambienti termali privati.
Le strutture testimoniano un raffinato gusto estetico e una perfetta integrazione tra architettura e natura. Le decorazioni murarie riflettono lo stile pompeiano in tutte le sue fasi.
Molte ville avevano anche sale per banchetti, biblioteche e ambienti riservati alla meditazione, segno di una vita quotidiana colta e aristocratica.

Riscoperta archeologica e valorizzazione moderna

A partire dal XVIII secolo, gli scavi borbonici riportarono alla luce gran parte del patrimonio sepolto. I reperti furono trasferiti al Museo Archeologico di Napoli.
Nel XX e XXI secolo, grazie a nuove campagne di scavo e progetti internazionali, Stabiae è tornata protagonista della ricerca archeologica.
Oggi, il Parco Archeologico di Stabiae è visitabile e rappresenta un tassello fondamentale per comprendere la vita delle élite romane in Campania.