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la Magia del Presepe Stabile Stabiano

Una bambina sale le scale della Cattedrale quale sarà la sua meta? Sembra attratta da qualcosa mai vista prima.

Entra in chiesa, si gira intorno, guarda con curiosità alcuni dipinti come a carpirne il significato mistico, poi nota la grande vetrata del Presepe, la scena però è tutta muta, come potrà accenderne le luci? Con la fantasia…

I Pastori del Duomo 2022 (parte prima)

Anche quest’anno si rinnova la magia del Natale sul portale di Libero Ricercatore. Immagini inedite e spunti nuovi aprono le porte al Natale.

Tornano gli antichi Pastori del Duomo insieme a zampognari e luminarie mentre i bambini sognanti rinnovano con i loro sguardi la tradizione del Presepe.

Una tradizione il cui fascino vive nelle persone sensibili, rinnovandosi di anno in anno.

Un mito il cui fascino non subirà mai l’usura del tempo.

lìAngelo Custode di Porto Salvo

Domenica 27 novembre, la statua restaurata dell’Angelo Custode di Porto Salvo di Aniello Stellato, sarà consegnata alla città.

Celebrerà la Santa Messa S.E. Mons. Francesco Alfano, parteciperanno: Davide Nicolao, don Pasquale Vanacore, Ida Maietta, Palma Maria Recchia, Luigi Scavella, Salvatore D’Alessandro, Egidio Di Lorenzo (moderatore).

L’opera è stata restaurata in tre anni di duro lavoro da Salvatore D’Alessandro e Luigi Scavella, già restauratori del quadro della Madonna di Porto Salvo.

Come detto varie volte sulle nostre pagine, la statua rappresenta inequivocabilmente l’Angelo Custode.

Torroncino stabiese (foto Enzo Cesarano)

La vera storia del “torroncino stabiese”

a cura di Enzo Cesarano

Nel periodo delle festività dei morti, per tradizione popolare, in Campania si usa regalare il “torrone dei morti”. Un omaggio che vuole esorcizzare mediante il cibo l’angoscia della morte. Il torrone, originariamente composto da cioccolato e mandorle (oggi proposto nei più svariati gusti), secondo radicata credenza, simboleggia la nuda terra che inghiotte la vita.

Torroncino stabiese (foto Enzo Cesarano)

Torroncino stabiese (foto Enzo Cesarano)

Nella cultura napoletana, si usa preparare nel succitato periodo e per gli stessi motivi, un particolare torrone, a forma di sigaro, fatto di zucchero e mandorle, chiamato “ll’uosso ‘e muorto”. Continua a leggere

Salvatore 'o cuzzucaro (foto gentilmente concessa dal figlio Leopoldo)

Salvatore ‘o cuzzecaro

a cura di Enzo Cesarano

Nella presente pagina di LR, seppur brevemente, ho il piacere di ricordare Salvatore Schettino, un figlio di Stabia molto noto agli estimatori dei cosiddetti frutti di mare, un uomo che con il suo particolare lavoro, contribuiva a rendere caratteristica la nostra “piccola città”.

Salvatore 'o cuzzucaro (foto gentilmente concessa dal figlio Leopoldo)

Salvatore ‘o cuzzecaro (foto gentilmente concessa dal figlio Leopoldo)

Salvatore, detto ‘o cuzzecaro, per anni (dal ’60 circa fino alla fine degli anni ’80) ha venduto prodotti ittici sul suo “puosto” di via Bonito, un banco ittico che affacciava sul porto a poca distanza dal mare della sua cara Stabia. Continua a leggere