Le Compagnie amatoriali di Castellammare di Stabia
articolo di Margherita De Riso
Le origini: la nascita di “O vascio”
Verso la fine degli anni ’80 un gruppo di amici, con esperienze teatrali pregresse, decide di “fare sul serio” fondando il gruppo “O vascio”. La prima commedia rappresentata fu “Ditegli sempre di sì” del maestro E. de Filippo. Forse fu una scelta un po’ incosciente ed azzardata ma alla regia c’era il bravissimo e compianto Nicola D’Auria, il quale ci prese, letteralmente, per mano conducendoci in maniera egregia fino alla messa in scena avvenuta il 05/05/1990. Tra i componenti della compagnia, oltre a chi vi scrive, c’erano: Maria Pia Cascone, Giovanni Colasanto, Livia Ottone, Raffaele De Rosa, meglio conosciuto come Portobello, Nello Colasanto, Pasquale De Rosa, Andrea Di Somma, Vincenzo Spinelli (mi scuso se, sicuramente, avrò dimenticato qualcuno).
Le prime opere e i successi scarpettiani
Successivamente abbiamo trattato opere Scarpettiane: Lù cafè chantant, Tre pecore viziose, che nel 1991 partecipò ad un concorso teatrale tenutosi presso il cinema teatro Montil tra compagnie amatoriali di Castellammare e no, ottenendo un discreto successo di pubblico e critica, Misera e Nobiltà. Nel 2009 la compagnia decide di cambiare nome e così nasce “‘A Bagattella”, proprio a sottolineare la vena goliardica ma, soprattutto, la voglia di un gruppo di amici di stare insieme e condividere la grande passione per il teatro, senza tralasciare l’impegno e la dedizione.
L’arrivo di nuovi amici e nuove sfide
In questa nuova fase si aggiungono altri amici come il carismatico Alfonso Stella che, successivamente, diventerà il nuovo regista, l’eterno Peter Pan Gigi Ferraris, Angela Avitabile, preziosissima anche come direttrice di scena, Fabiana De Rosa, Adriana Di Capua, Melania Minetti, Francesco Cesino, Nunzia Casalbordino con i quali affrontiamo nuove sfide come: Nù Bambeniello e 3 San Giuseppe, Caviale e Lenticchie, Madama quatte solde, ‘ O scarfalietto dove è ancora oggi ricordata la magistrale interpretazione di Nicola D’ Auria nella parte dell’avvocato Tartaglia.
Da “‘A Bagattella” a “Nà Bagattella”
Nel 2013, solo aggiungendo una N, la compagnia passa ad essere Nà Bagattella ma nella sostanza e nei principi tutto rimane uguale. Nel 2014 portiamo in scena: Ce penza mammà, con la direzione artistica dell’indimenticato Lello Radice. Un nuovo componente prezioso, Biagio Esposito, si unisce a noi diventando, in futuro, il nuovo regista. Ancora: Il morto sta bene in salute, Gennaro Belvedere testimone cieco, Dio c’è ma non si vede, Mettimmece d’accordo e ce vattimme, fino ad arrivare a Click nel 2024.
Dietro le quinte del teatro amatoriale
Mentre scrivo mi rendo conto che parlare delle compagnie amatoriali in questi termini è molto riduttivo. Dietro a quell’ “amatoriale” si cela un mondo che solo chi ne fa parte può comprendere. Tanto tempo sacrificato a sé e alla famiglia, ore ed ore di prove, copioni da memorizzare, perdite economiche per parcheggi, trucco e parrucco, costumi, piccoli oggetti di scena; le corse per arrivare in tempo alle prove, la “faccia tosta” per trovare gli sponsor, per non parlare dell’ansia e dello stress in attesa di andare in scena… Ma tutto questo, come per magia, scompare una volta che respiri l’odore di quelle amate tavole e si apre il sipario. Ciò che rimane è solo la felicità e la soddisfazione nel vedere il pubblico che si diverte, applaude e ti chiede: “ma mò n’ata quanno ‘a facite?”







Mettere in scena da un senso alla tua vita e ti toglie ogni complesso di inferiorita’,cioe’ e’ terapeutico.
Complimenti all’autrice di questo articolo, sia per l’articolo stesso, sia, e soprattutto, per il grande talento artistico di cui è dotata che le permette di raccogliere innumerevoli consensi e complimenti ogni qualvolta si esibisce in scena. Se non ricordo male, in occasione del concorso teatrale del 1991, di cui lei parla nell’articolo, risultò vincitrice di una borsa di studio con l’indimenticabile attore e regista Ernesto Calindri (quello della pubblicità del Cynar di tantissimi anni fa, per capirci) e spesso le sono stati proposti ruoli in compagnie teatrali professionali, da lei sempre cortesemente rifiutati per dedicarsi alla famiglia. Ma continua ancora a recitare, e benissimo, a livello amatoriale. Ancora complimenti vivissimi. Ad majora semper.
Più che un commento il mio vuole essere un ricordo. Voglio ricordare a tutti il grandissimo attore e regista amatoriale Nicola D’Auria, scomparso tragicamente (si suicidò) alcuni anni fa.
Persona amabilissima, credeva tanto nell’amicizia (ero e sarò per sempre suo amico), disponibilissimo con tutti, purtroppo nessuno dei suoi amici ha saputo cogliere il suo enorme malessere che lo portò a compiere l’atto estremo. Ma lui vive nelle tante commedie che ha portato in scena, come attore e come regista e nel cuore ❤ di tutti noi che gli abbiamo voluto bene ed abbiamo avuto l’onore e il piacere di essere suoi amici.
Ciao carissimo Nicola. TVTTB. R.I.P.