La Società Stabiana corse

L’Ippica a Castellammare

di Giuseppe Zingone

Rivista delle Corse

Non è un invito ai nostri lettori a darsi alla nobile arte equestre. Ma un articolo… che potrebbe far gola sicuramente a qualcuno. Tant’è!

I cavalli, sono stati sempre amati, da tutti i popoli e in tutti i tempi. In tanti hanno ravvisato in questo nobile animale, un enorme potenziale e soprattutto prima dell’avvento dell’industrializzazione, i cavalli hanno svolto tutte quelle mansioni necessarie all’uomo, soprattutto per lo spostamento. Ancora oggi esiste una unità di misura che si rapporta proprio ai cavalli: Cavalli vapore (Horse Power) o anche cavalli motore.

Oltre all’utilizzo di questo animale nel quotidiano civile, se ne fece largo uso anche in guerra, ma da sempre, uno degli aspetti che di essi ha appassionato l’uomo è stata la sua corsa.

E proprio dalla corsa che ha sempre attratto tutta la nobiltà europea a partire dalla Gran Bretagna, che prende spunto questo articolo sull’Ippica a Castellammare.

Nell’Assemblea generale del Jockey Club del 4 maggio 1892, alla presenza di tutti i soci:

I. Il conte Di Sambuy1eletto presidente dell’assemblea dichiara aperta la seduta alle ore 2 e mezza pomeridiane

II. Si dà lettura del bilancio consuntivo 1891 che è approvato nelle seguenti cifre Entrata Lire 65.596 Uscita Lire 50.250,42 Avanzo Lire 15.345,58 dopo aver autorizzato i commissari a radiare il credito di Lire 100 per compenso allo starter nell’anno 1884 dovuto alla Società Stabiana non più esistente e dopo avere stabilito che lo stato patrimoniale sia diviso in due categorie valori liquidi e valori immobili.2

Esisteva dunque una Società Stabiana di Corse,3di cui facevano parte molti nobili che d’estate (maggiormente) venivano a  stabilirsi a Castellammare.

Ecco il documento:

Società Stabiana di corse (società riconosciute)

Il seguente articolo invece è tratto dal Giornale Fanfulla del 5 settembre 1884:

SPORT

Castellammare, 3 settembre.

Fanfulla ha già pubblicato i risultati della prima e seconda giornata di corse della riunione stabiana che ebbe luogo a Castellammare il 31 agosto e il 2 settembre.

La seconda giornata riuscì molto interessante, poiché comprendeva il Criterium riservato ai puledri italiani di due anni, ed il Grande Steeple-chase di Stabia,4corsa di 4000 metri e 18 ostacoli per cavalli di ogni razza e paese.

Il Criterium, nel quale erano inscritti nove puledri, riunì cinque partenti:

Twilight, 1/1, della scuderia captain Fagg, approfittando di una favorevole partenza, prese la testa, e senza essere raggiunto, vinse molto facilmente di varie lunghezze; seconda Lady Marshall del conte Calderoni, 2/1; terza Senorita del cavaliere Bertone, 6/1; poi Eco, della razza Sansalvà, 1 1/2/1, e Masaniello del signor Tafuri, 20/1.

Il risultato di questa corsa è assai importante, poiché, oltre a dimostrare il discreto allevamento dell’annata, permette di classificare una parte dei cavalli che in primavera correranno il Derby Reale del 1885.

Cinque cavalli hanno preso parte alla corsa premiata dal Jockey-Club:

Anzola del conte Fava, 7/1, seguita da Lo Sport di Calderoni, sembrava padrona della corsa, quando, a pochi metri dall’arrivo, Achanté della razza Sansalvà, 1/1, gli toglieva la vittoria con un rush stupendamente condotto e giungeva prima una mezza testa. Giungevano poi Lo Sport 3/1, Verte Bonne 1 1/2/1, e Fucino 8/1.

Il premio delle Patronesse (gentlemen riders) è stato una facile vittoria per Lady Annie del marchese di Roccagiovine che battè in un canter Fiammella del signor Tafuri, montata dal cavaliere Maglioni. Per questa corsa i bookmakers non accettarono scommesse.

Di otto cavalli inscritti al Grande Steeple chase, cinque si presentarono alla partenza. I favoriti: Rufus del conte de La Field 1 1/2/1, Lady Annie del marchese di Roccagiovine 1/1 e Algol del principe di Ottajano 4/1 superano in gruppo la siepe, la grande riviera, la claie, la piccola staccionata ed il muro, e sono seguiti da Rustico 6/1 e da Modesty 12/1.

Lady Annie scarta la doppia barriera, ma vigorosamente riportata all’ostacolo, la supera, ed aumentando la sua velocità non tarda a raggiungere Rufus ed Algol quale cade saltando la grande staccionata. Mentre Rustico e Modesty non terminano il percorso, Lady Annie, seguita da Rufus, salta nuovamente la riviera e le ultime siepi, e giunge prima di molte lunghezze.

Il premio di questa interessante corsa era offerto dal municipio di Castellammare, e comprese le entrature ammonta a circa cinquemila lire.5

Il barone Alberto Barracco, principale fondatore della Società stabiana e organizzatore della riunione di quest’anno, sistemò tribune, pista ed ostacoli in modo superiore ad ogni elogio.

Eques.6

Ma cosa è il Jockey Club?  Il Jockey Club, nasce in Inghilterra a metà del 1700 il cui compito è la promozione e lo sviluppo del settore del galoppo e vennero realizzati i primi ippodromi (Ascot, Newmarket, Goodwood, York e Doncaster).

Nel 1881 fu fondato il Jockey Club Italiano, con il compito di promuovere l’attività allevatoriale dei purosangue e delle corse al galoppo in piano; successivamente, nel 1892, invece fu istituita la Società degli Steeple Chases d’Italia, per la selezione dei cavalli arabi e l’organizzazione di corse al galoppo in piano e ostacoli. Nel 1884 all’ippodromo delle Capannelle si svolse il primo Derby capitolino; nell’ultimo scorcio del secolo, altre città furono dotate di impianti ippici (Milano, Torino, Pisa, Firenze, Varese, Livorno, Napoli, Grosseto); a Roma venne creata una seconda struttura per le corse (il Parioli), e a Torino nel 1890 fu abbandonato l’ippodromo de Gli Amoretti per passare a Barriera di Orbassano.7

Jockey Club Italiano 1

Jockey Club Italiano 2

Come si vede nella prima immagine tra i Commissari, compare il nome del barone Alberto Barracco, tra i principali fondatori della Società Stabiana di Corse.

Ma quando è nata la Società Stabiana di corse?

Con molta probabilità intorno al 1880-1881, notizia giunta a noi grazie ad un trafiletto del Fanfulla del 19 settembre 1881, nel quale la Società Stabiana di corse viene definita nuova:

SPORT

(Nostro telegramma particolare.) Castellammare,19.

Ieri la prima giornata delle corse promosse dalla nuova Società ippica stabiana è riuscita molto brillante.

Hanno vinto: la prima corsa Lampo; la seconda Jalouse del conte Larderel: la terza Sweetest del principe d’Ottajano, montata dal signor Cassitto; la quarta King of the Gipsies del signor Morgan. La terza corsa era di gentlemen riders con premio offerto dalle patronesse.

Moltissime signore di Napoli ed alcune signore romane avevano toilettes elegantissime.8

Il resoconto apparso sul Fanfulla del 21 settembre è questo:

SPORT
Le corse di Castellammare. 19 settembre.
Per un miracolo d’iniziativa che fa molto ai pugni colla proverbiale indolenza napoletana, questi signori hanno saputo attuare un fatto che era quasi follia sperare. Non badando a spese, ad ostacoli sempre rinascenti, pagando di borsa e di persona hanno soprainteso a tutti i lavori, diretto tutte le operazioni, discussi tutti i contratti, durando fatiche incredibili, e rendendosi in perpetuo benemeriti dello Sport italiano… Non cito nomi, avendoli già citati altra volta.
Si trattava prima di tutto d’inventare un terreno; un terreno che riunisse tutte le condizioni così difficili d’un campo da corse. E lo si è trovato tale che più bello più buono non esiste in nessun altro paese d’Italia e fuori.
Un terreno vergine che par creato apposta per galopparvi…
E’ piaciuto perfino a Domineddio, il quale, per perfezionarlo sempre più, ieri l’altro vi versò sopra un’annacquata ch’è stata una vera benedizione…

La pista, che misura 1,300 metri, scorre sopra; un fondo rustico presso il ponte della Persica, attraversando, sciupando, se volete, dei campi coltivati e restando in continuo commovente contatto con quella vegetazione modesta che il dizionario d’agricoltura battezza col nome di grano turco, verze, fagiuoli e cavoli… Qualche casa colonica messa qua e là interrompe la monotonia del quadro, cui fa poi ampia e solenne cornice la catena dei monti salernitani, la pianura verdeggiante del Sarno, e i cento pittoreschi paeselli disseminati sui dolci pendii, come Gragnano, Scafati, il castello di Lettere…
Dalla parte opposta, il Vesuvio, Pompei, il mare… Questo contrasto di grandioso e di semplice, di poetico e d’agreste è d’un effetto piccante da non si dire.

Tutto ciò che sia arredo e servizio del campo non lascia nulla a desiderare. Le tribune, il pesage, il ring, i boxes, i locali d’ogni genere indispensabili per il turf sono stati costruiti coi più rigorosi criteri dell’arte, e da persone competenti… come dire l’architetto Maglio.
Le autorità hanno prestato validamente l’opera loro, sino a fare costruire delle strade apposite per facilitare le comunicazioni. Il servizio di truppa e di carabinieri è stato fornito con lodevole profusione.

Ed ora vediamo come il pubblico ha corrisposto a tanto zelo, a tanta premura dei fondatori delle corse stabiane. I palchi a dieci lire non si può dire che fossero precisamente gremiti.
Vi si notavano però le più belle e più eleganti signore della colonia castellonica e sorrentina; alcune altre venute da Napoli; nomino la principessa Di Moliterno, le marchese Jannace e San Felice (due bellezze che si somigliano e che si fanno una concorrenza spietata), le contesse Balsorano (colla graziosa sorella), Middleton e Gabardi, la contessina Tronco, la principessina Fondi, le signore De Martino, Mazzola e Tramontano ecc, ecc.
Toilettes di vario genere. Ad ogni signora la direzione offrì gentilmente un bel mazzo di fiori… Très-chic!
I palchi a due lire poco popolati… fino al momento che lo furono moltissimo per un’invasione gratuita, cui non si fu in tempo a riparare.
Il centro del prato… ossia del podere, era riservato alle vetture ed ai pedoni paganti venticinque centesimi a testa. E questo fu il compito principale dell’incasso, che superò complessivamente le tremila lire.
I bravi pacchiani approfittarono del giorno festivo per correre in massa al nuovo e gradito spettacolo.
Dei posti distinti di nuovo genere. Ognuno degli alberi fiancheggianti la pista era sovraccarico di grappoli umani. Peccato che Zola non ne avesse visti di simili il giorno in cui scrisse la sua famosa descrizione di Longchamps!
Ho notato parecchi bellissimi drags; stages e breaks a quattro cavalli appartenenti al conte De La Feld, al marchese Serra Gerace, al principe Marsiconovo, al principe Santobono, al conte Balsorano, al duca Del Gualdo… Heureux proprietaires! (Proprietari felici)9

Break

Le corse propriamente dette.
Alla 1°, subito un’emozione, Prima, della partenza, Sans-peur perde la testiera con tutta, la brigliatura e si slancia al galoppo; col fantino sopra. Questo, Sans-peur anche lui, fa due giri del prato, reggendo la bestia col solo sperone, finché si riesce a fermarla. (Applausi).
La corsa è vinta da Lampo. nome benissimo portato da un cavallo di razza napoletana.
2°. Premio appetitoso di 4000 lire, per cavalli d’ogni paese, contrastatissimo. Arriva primo
Jalouse montata da Rook (scuderia Larderel) seguita a brevissima distanza da Ontarde
del conte Calderoni.
3°. Corsa di gentlement riders; premio delle patronesse consistente in una magnifica coppa d’argento. Val la pena d’accopparsi per conquistarlo.
Così pensa il signor Meuricoffre che ruzzola per le terre con Harriet del marchese Gerace.
Per fortuna non si fa nessun: male. Più fortunato di lui però è il principe d’Ottaiano che vince l’ambito oggetto con Sweetest, montata dal signor Cassitto.
4°. Premio del Sarno, 1500 lire com salto di siepi. Scommesse animatissime;
il Bookmaker (c’è anche il bookmaker!) ha molto da fare: Chi tiene per Rufus di De La Feld, chi per King of gipsies di Morgan, Guglielmina di Larderel essendo ritirata.
C’è un terzo e brutto cavallo che al momento di correre si rifiuta. Il fantino invece acconsente… a fare una figura infelice.
La vittoria, molto disputata, rimane a King of e Gipsies, un nome che a telegrafarvelo m’ha preso quattro parole!
Firma Brigada10

Ancora:

SPORT
(Nostro telegramma particolare.) Castellammare, 21.
La seconda giornata di corse è riuscita egualmente bene come la prima.
Il premio Quisisana è stato vinto da Guglielmina del conte Larderel.
Il premio reale da Outarde del signor Calderoni.
La corsa dei gentlemen riders da Dona Sol del signor Calderoni.
ll grande steeple-chase con dodici ostacoli da Rufus del conte De la Feld.11

L’articolo:

SPORT
Le Corse di Castellammare 21 settembre.
Seconda giornata.
Messa in scena quasi identica alla prima. Un po’ meno di sole… e un po’più di caldo.
Il numero dei four in hands è anch’esso aumentato piuttosto che diminuito. Bellissimi i quattro carrossiers del principe di Santobono, e i quattro Piccoli sauri del conte De La Feld. Lo stage del barone Compagno fa compagnia a quelli del conte Giusso e del signor Elefante… I pezzi grossi non mancano, come vedete.
Nel ring lauto servizio di colazioni. Champagne a torrenti… e a catinelle in cui si lavano lucullescamente i gentlemen riders.

La prima corsa (premio 2,000 lire per cavalli italiani) riesce poco interessante, perchè tutti sanno che vincerà Guglielmina di Larderel. L’esito conferma le previsioni.
All’opposto la seconda (altre 2,000 lire offerte da Sua Maestà) suscita un deciso entusiasmo. Corrono Jalouse di Larderel, Arc del conte Telfener, Outarde di Calderoni e King of the gipsies del signor Morgan. Quattro famosi, che arrivano quasi contemporaneamente alla meta. Il barone Alberto Barracco, giudice d’arrivo, deve aver passato un brutto millesimo di secondo!… Coll’occhio fisso al traguardo, ha però potuto constatare che Outorde è arrivata prima, per una mezza incollatura: Secondo Arc, terzo Jalouse, quarto King of the gipsies. Corsa sorprendente, applausi in proporzione.
Corsa di gentlemen. Premio 1,000 lire per cavalli d’ogni razza e paese.
Il signor Cassitto monta Centure del principe d’Ottaiano; il signor Pace è su Bonnie-Dundee
del signor Huber; il conte Calderoni cavalca da sè la sua Dona Sol… e vince anche questa volta, a maggior gloria del turf fiorentino.12

L’ultima corsa merita uno stellone a parte.
Si tratta del Gran steeple-chase di Stabia, con ostacoli seri, serissimi. Tanto è vero che uno degli inscritti, un Inglese, abituato alle corse del Derby, crede prudente di ritirarsi per non compromettere l’osso del collo al cavallo e al fantino.
Il municipio di Castellammare (sia detto a sua amplissima lode), ha concesso per questa corsa un premio straordinario, anzi straordinarissimo, di 5.000 lire; modo abbastanza efficace per incoraggiare lo sviluppo della razza equina… e delle corse stabiane.
L’interesse è vivissimo. Si presentano nell’ardua lizza: Rufus di De la Feld, Campomorto di Mazzoleni, Gallopade di Meuricoffre, e Black-Prince di Marsiconovo.
La distanza è di metri 3500 circa… Ed io l’abbrevio per dirvi in poche parole che Rufus l’ha percorsa in ciuque minuti e dieci secondi, superando felicemente tutti gli ostacoli tra gli applausi e gli hurrà della moltitudine.
Riassumendo si può concludere che le corse della Scoietà stabiana di Castellammare sono riuscite splendidamente fino dal primo suo anno di vita. Costituitasi per quattro anni, è ormai lecito e fondato augurarle l’esistenza di Matusalemme.
Firmato Brigada13

Cavalli e Fantini

Nonostante l’augurio del giornalista (alias) Brigada, la Società di corse stabiane (vedi nota 2) nel 1892 è dichiarata, non più esistente terminando il suo ciclo vitale in poco meno di un decennio. Forse proprio nel 1884.14

In un’ultima notizia ricavata dagli Atti della Deputazione Provinciale di Napoli, anno 1883, è da leggersi, il primo segnale di una crescente difficoltà a sostenere le ingenti spese delle corse ippiche a Castellammare.

Non potrebbe quest’anno accordarsi il sussidio chiesto dalla Società stabiana di corse di cavalli, stante le restrizioni avvenute nel bilancio provinciale.15

Articolo terminato il 26 luglio 2024


 

  1. Ernesto Balbo Bertone Conte di Sambuy, è stato sindaco di Torino e figura politica italiana, suo figlio Vittorio sposerà a Castellammare Maria Lucrezia Ruffo, matrimonio officiato da Mons. Sarnelli, la cui festa si svolgerà a Villa Lucia.
  2. Rivista delle Corse, Anno VI, Milano 16 maggio 1892, numero 218, pag. 128.
  3. Annuario ufficiale delle corse del Jockey Club Italiano, 1883-1884, Volume III, Roma tipografia Cecchini, 1884, pag.7-8.
  4. Per Steeple-chase, s’intende una corsa ad ostacoli su un percorso piano non minore a 3000 metri.
  5. Una piccola nota di curiosità: esistono oggi sistemi per convertire in euro, le lire di un tempo in base all’anno: In base al calcolo oggi il premio delle 5000 lire messe in palio dal Comune di Castellammare di Stabia nel 1884, dovrebbe corrispondere a circa 26.000 euro. Vedi https://inflationhistory.com/it.
  6. Fanfulla, Anno XV, Roma, venerdì 5 settembre 1884, numero 242.
  7. Informazioni tratte da: La storia dell’ippica italiana.
  8. Fanfulla, anno XII, Roma, martedì 20 settembre 1881, numero 256, pag.v3.
  9. Break, Vettura scoperta, con la cassa che contiene due sedute trasversali. Il break è una vettura sportiva,per la campagna. Si attacca a due o quattro cavalli, e viene utilizzata per l’esercizio dei cavalli, la caccia, la passeggiata. Il modello di base, detto “piccolo break” è composto da una seduta elevata per il guidatore e un servitore e due sedute vis a vis per i passeggeri dentro la cassa alla quale si accede tramite due piccole portiere poste al centro delle fiancate laterali. Il grande break comunemente chiamato “Break de chasse” o “Shooting break” in Inghilterra o”Hunting break” in America.
  10. Fanfulla, Anno XII, mercoledì 21 settembre 1881, numero 257, pag. 3.
  11. Fanfulla, Anno XII, Roma, giovedì 22 settembre 1881, numero 258, pag. 3.
  12. Turf, terreno erboso dove si svolgono le gare di ippica.
  13. Fanfulla, Anno XII, Roma, venerdì 23 settembre 1881, numero 259, pag. 2.
  14. Così nel testo: (Il conte di Sambuy, dopo aver autorizzato i commissari a radiare il credito di Lire 100 per compenso allo starter nell anno 1884 dovuto alla Società Stabiana.
  15.   Atti della Deputazione Provinciale di Napoli, Anno XXII, Dal 1° Gennaio al 30 Giugno 1883, Napoli 1883,  punto numero 16, pag. 49.

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