Il Sacello di San Giacomo Apostolo

Storia e Ricerche

Il Sacello di San Giacomo Apostolo

a cura di Maurizio Cuomo

Immacolata - Chiesa di San Giacomo Maggiore (foto Enzo Cesarano)

Chiesa di San Giacomo Maggiore (foto Enzo Cesarano)

Questa breve ricerca di approfondimento prende spunto da una lapide muraria posta nella chiesa di San Giacomo Maggiore, la cui iscrizione ricorda la ricostruzione dell’antico sacello, crollato a causa dell’usura del tempo.

In particolare, l’edificio preesistente, ormai pericolante, fu demolito e quindi ricostruito dalle fondamenta grazie all’impegno dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione (Sodales sub titulo SS. Conceptionis), un’associazione di laici dedita sia al culto mariano sia alle opere pie.

Inoltre, la frase primevae labis immuni (“immune da ogni macchia fin dal primo istante”) rappresenta un chiaro riferimento alla devozione verso l’Immacolata Concezione, un dogma che sarà proclamato ufficialmente solo nel 1854, ma che già all’epoca risultava ben radicato nella tradizione popolare e religiosa stabiese.

Chiesa di San Giacomo Maggiore (foto G. Zingone)

Chiesa di San Giacomo Maggiore (foto G. Zingone)

Successivamente, la nuova chiesa fu consacrata il 10 agosto 1761 (IV Idus Augusti) dal vescovo Giuseppe Coppola, il quale stabilì di celebrare annualmente l’anniversario della dedicazione nella quarta domenica di ottobre.

Infine, l’epigrafe costituisce una testimonianza preziosa, sia dell’architettura sacra del Settecento stabiese, sia della vivace spiritualità mariana della comunità locale.

La lapide di San Giacomo Maggiore (foto G. Zingone)

La lapide di San Giacomo Maggiore (foto G. Zingone)

D.O.M.

SACELLVM IAMDIV IN HONOREM S. IACOBI AP.
VETUSTATE E COLLAPSVM AC SOLO AEQVATVM
SODALES SVB TITVLO DICTI SS CONCEPTIONIS
INCOMPARABILI TANTAE VIRGINI DEI MATRI
PRIMEVAE LABIS IMMVNI
NEC NON EIDEM SANCTO APOSTOLO
AMPLIVS ET PERFECTIVS TEMPLVM
EODEM LOCO
A FVNDAMENTIS EREGI CVRARVNT
DENVM
IOSEPH COPPOLA HVIVS STABIANAE ECCLESIAE PRAESVL
RITV SOLEMNI DD
IV ID AVGVSTI ANNO DNI MDCCLXI
EIVSQVE CELEBRITATIS MEMORIAM
DOMINICA IV OCTOB RECOLENDAM
STATVIT

Senza alcuna pretesa di sorta, propongo a seguire una possibile traduzione dell’iscrizione, in maniera da rendere più chiaro e diretto il significato della stessa.


Traduzione:

A Dio Ottimo Massimo

Il sacello, da tempo dedicato in onore di San Giacomo Apostolo, caduto in rovina per l’antichità e ridotto al suolo, i confratelli sotto il titolo della Santissima Concezione, devoti all’incomparabile Vergine Madre di Dio, immune da ogni macchia fin dal primo istante, e al medesimo Santo Apostolo, lo fecero ricostruire nello stesso luogo, dalle fondamenta, più ampio e più perfetto.

Infine, Giuseppe Coppola, vescovo di questa Chiesa stabiese, lo dedicò con rito solenne il 10 agosto dell’anno del Signore 1761 e stabilì che la memoria di questa celebrazione fosse rinnovata ogni anno la quarta domenica di ottobre.


Testi consultati:

Giuseppe Zingone, Reale Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione e San Catello, Tipografia De Martino, 1999.

Giovanni Celoro Parascandolo, I Vescovi e la Chiesa Stabiana (dalle origini al 1800), vol. I, Nicola Longobardi Editore, 1997.


Per eventuali approfondimenti:

Congrega dell’Immacolata Concezione e San Catello, le Origini


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