Decima Escursione
di Giuseppe Zingone
Qual è la preoccupazione maggiore che si ha, quando s’intraprende un viaggio? Quali ansie ci assalgono? Era così anche in passato?
Ebbene a giudicare dal numero di guide per turisti e forestieri che sono state pubblicate sin da tempi a noi lontani e che ancora oggi sono il pane quotidiano di chiunque sta per affrontare un nuovo itinerario, sembra proprio che il mondo sia mutato ben poco.
Oggi però la carta è stata sostituita dalla tecnologia. Tutto è a portata di schermo, sia esso uno smartphone, o un infotainment, di ultima generazione nella nostra auto. Tutto è smart, a portata di click, tutto si fa attraverso la tecnologia.
In passato vi “furono” è proprio il caso di dire, le GUIDE, libri più o meno grandi, cartacei con informazioni e itinerari dettagliatissimi, come il Baedeker, con cui si accompagnavano i turisti stranieri; Leggi ad esempio: Pensione Weiss, Il signore del numero 41; Castellammare nella guida Bradshaw, Francesco De Bourcard e tanti altri racconti nelle nostre pagine.
Questi volumi ad uso dei viaggiatori o dei turisti rimangono ancora una fonte incredibilmente vasta di informazioni di ogni tipo.
Qui a seguire la DECIMA ESCURSIONE, tratta dalla: Guida di Napoli e dintorni, di Benedetto Pellerano, anno 1904.
Castellammare — Quisisana — Vico — Sorrento Massa — Capo Campanella.
Per fare questa gita con comodo e divertirsi, bisogna partire dalle 7 alle 8 del mattino in ferrovia per Castellammare, 1 ora; vi sono diverse partenze al giorno. 1ª cl. L. 3,25, 2ª cl. L. 2,30. 3ª cl. L. 1,50; Biglietto di andata e ritorno nello stesso giorno, 1ª cl. L. 5,05, 2ª cl. 3,55, 3ª cl. L. 2,35.
Visitato Castellammare, la sua bella marina, l’Arsenale, i bagni minerali, il bosco di Quisisana e Monte Coppola, la sera andarsi a riposare a Sorrento. L’indomani uscire per tempo, dare un’occhiata alla città e poi recarsi ad osservare qualche punto dei suoi belli dintorni e la sera fare ritorno in Napoli. In una sola giornata sia pure d’està, non si avrà l’agio che di visitare il tutto a volo d’uccello.
Si può anche andare direttamente a Sorrento per mare, mezzo economico (vedi 11ª Escursione) e far ritorno via di terra per visitare Castellammare.
Partendo colla ferrovia abbiamo già descritto nella 9ª escursione, quanto osservasi lungo il tratto da Napoli a Torre Annunziata. Nei 15 min. che s’impiegano da qui a Castellammare, si traversa il piccolo fiume Sarno ed ammirasi nel mare l’isolotto di Ruvigliano, sul quale esisteva un vecchio castello diruto, divenuto oggi proprietà privata è stato trasformato in una casina.
All’uscita della stazione di Castellammare si è assaliti dai sensali di case mobigliate e di alberghi, dai conduttori di vetture, per andare a Quisisana, Vico, Sorrento ecc.; ad evitare quistioni con quest’ultimi trascriviamo qui appresso la tariffa.
Volendo partire immediatamente per Sorrento ed essendo solo si potrà prendere il migliore posto di vettura, pronta a partire per Vico Equense 50 cent. Meta o Sorrento L. 1. Convenirsi sempre.
TARIFFA DALLA STAZIONE ALLE LOCALITÀ SEGUENTI.
— Piccola vettura ad 1 cav. Corsa in città 35 cent. Ai bagni minerali, al Cantiere (10 m.) 25 c., all’Hotel Quisisana, (15 m.) 70 c., all’Hòtel Margherita e Bosco di Quisisana (15 m.) L. 1, compreso il ritorno dopo aver visitato il bosco L. 2; volendo dal bosco far ritorno per Pozzano, si paga un’altra lira. Per Monte Coppola passando per Quisisana (1 ora e ½) L. 1,70; ritorno compreso, potendosi fermare 2 ore a far colazione, portandosi le provviste, L. 3,40; per Privati (25 m.) 75 c., Pimonte L. 1, Pozzano 80 c. Per Scanzano (10 m.) 50 c. Per Vico Equense (35 m.) L. 1,20; ritorno compreso L. 2,40. Per Meta a Piano di Sorrento (ore 1,30) L. 2,50. Per Sorrento (2 ore) L. 3.
Vetture a 2 e 3 cav. Corsa in città 80 c., alle Acque minerali o Cantiere (18 m.) 80 c, all’Hotel Quisisana L. 2, all’Hotel Margherita e Bosco di Quisisana o pel convento di S. Maria a Pozzano L. 3, ritorno compreso con 2 ore di aspettativa L. 6. Per Vico Equense L. 2,50 e Meta e Piano di Sorrento L. 4,50. Sorrento dal mattino alle 3 pom, L. 6 e più tardi L. 7; Torre Annunziata o Pompei L. 3, ritorno compreso con 3 o 4 ore d’aspettativa L. 8 a 10. Agerola (3 ore) L. 7, ritorno compreso ripartendo verso sera L. 12. Convenire sempre in ogni escursione per evitare quistioni e per economizzare. A Monte Coppola, causa la strada non ci possono salire che le vetture ad 1 cavallo L. 2.
Alberghi.
Tutti a 5 e 15 m. dalla stazione. Grand Hotel Stabia, nella bella strada a dr. uscendo dalla stazione, che conduce in città, camere L. 3 e 4, pensione L. 8 e 10. Gli alberghi che seguono sono sulla deliziosa collina di Quisisana, posizione incantevole, fra giardini, dominante il golfo.
Hotel Margherita, nell’antico Palazzo Reale di Quisisana, di prim’ordine, aperto solo in està, appartamenti mobiliati e pensione a L. 10 e 12 Hotel Quisisana, di prim’ordine, rinnovato ed elegante, ben servito ed ottima cucina, camere L. 4 e 5, pensione L. 10 a 12 al giorno; piccoli e grandi appartamenti mobiliati. Hotel de la Grande Bretagne, più modesto e più economico, però decente, camere L. 2,50 a 3, a due letti L. 3,50 a 4; pensione L, 6 e 7, piccoli appartamenti, mobiliati a prezzi moderati.
Hotel Pension Valentino, in alto della collina, pensione a L. 6 e 7. Villa Cannavacciuoli pensione a L. 6 e 7. Pension Anglaise di M.ᵐᵃ Campbel, nella villa Belvedere. Pension Allemande di M.ᵐᵃ Weys nella villa Cotticelli, tutti e due situati in punti deliziosi fra giardini, da dove si gode di un panorama incantevole, pensione per giorno L. 7 e 8, per settimana L. 40 a 45; per mese L. 200, decenza e buona cucina.
Hotel Pension, Piccolo Paradiso, sulla collina di Pozzano, pensione L, 6. Pozzano Cottage, superba posizione sopra la collina di Pozzano, molto decente, pensione a L. 7 e 8 Hotel Minerva (antica Stabia), piccolo albergo economico, situato presso il Porto. Per dimora di qualche mese, si trovano dei graziosi appartamenti mobiliati sulla collina di Quisisana. Nella stagione dei bagni minerali, volendo, come suol farsi, trovare stanze in famiglia, per economia, rivolgersi ai sensali all’uscire dalla stazione.
Caffè Ristorante. Nella stazione della ferrovia, colazione L. 1,25 a 2, pranzo L. 2,50 a 3,50 piuttosto ben servito. Caffè d’Europa, e Trattoria del Commercio, sulla Piazza Principe Umberto, alla marina, ove la sera vi è la musica 1 a 3 volte la settimana, secondo la stagione.
Castellammare di Stabia.
— Città incantevole con 32,500 ab. dediti al commercio ed alla navigazione; famosa per l’industria dei biscotti, gallette e ricotte; è posta in riva al mare nell’angolo orientale del golfo di Napoli ed edificata sulle rovine dell’antica Stabia, che fu sepolta sotto le ceneri contemporaneamente a Pompei l’anno 79. Prese il suo nome dal castello situato sulla collina che dominava la città al S., fatto costruire dall’imperatore Federigo II nel secolo XIII°, e fortificato da Carlo I d’Angiò con torri e mura; di cui ora non si veggono che le rovine.
La città è frequentissima nella stagione estiva, per le sue acque minerali già celebri presso gli antichi e per le sue deliziose villette e casine situate sulla bella collina di Quisisana, ritrovo della più eletta società napoletana. Bella la strada dai graziosi giardinetti lungo la Marina, che conduce dal lato orientale al R. Cantiere Navale, dirimpetto al quale avvi lo stabilimento delle acque minerali.
Castellammare è il punto di partenza per le piacevoli gite a Pompei, Scafati, Sorrento, Gragnano, Monte Coppola, Monte Santangelo, Quisisana, ecc.
Dalla Stazione volendo andare al già Palazzo reale e Bosco di Quisisana (a piedi 25 m., in vettura 15 m.) si prenda per la grande strada a dr. e bentosto per l’altra a sin. che immette in 5 m. nella Piazza Principe Umberto, da dove seguendo diritto un poco a sin. per la Salita Marchese de Turris, al finir della quale voltando a dr., si giungerà alla Salita di Quisisana, tortuosa ed erta, ma deliziosa, poiché ombreggiata da querce sino all’estremità, ove trovasi il
Palazzo e Bosco di Quisisana, (oggi Villa Quisisana).
— Già residenza reale. ceduti nel 1877 allo Stato, ed acquistati nel l879 dalla città di Castellammare, per conservare al pubblico questi luoghi di delizie. Il palazzo oggi Hòtel Margherita è situato sulla collina di questo nome, nel sito di una casa sana, costruita da Carlo II d’Angiò, ove dimorarono il re Ladislao e sua sorella Giovanna II allorché la peste fé’ strage a Napoli. Ferdinando I Borbone fece rinnovare l’edifizio chiamandolo Quisisana. Gli appartamenti non destano più alcuno interesse, eccetto la bella terrazza da cui si gode l’incantevole panorama del golfo, la piana del Sarno, Pompei, il Vesuvio, Scafati, ecc.
Per un cancello a dr., dirimpetto al viale che conduce al Palazzo si entra nel Bosco, traversato da magnifici stradoni e viali ombreggiati da castagneti e adorni di fontane. Fatto un tratto nel viale d’entrata s’incontrerà a dr. il Belvedere della Regina, da dove si gode una delle più deliziose vedute.
Percorso il bosco ed avendone il tempo non sapremmo consigliare di meglio che di andare da qui al Monte Coppola a piedi 1 ora; avendo la vettura convenirsi per la differenza L. 1.
Monte Coppola, a sin. del bosco.
Andata e ritorno da Castellammare 1 ora ½ a piedi 2 ore. Si passa per tortuosi e bei sentieri attraverso castagneti; sulla vetta da una specie di terrazza ove suol farsi colazione portandosi la provvigione, vi si gode di un sorprendente panorama a dr. il monte di Pimonte, a sin. le montagne di Faito.
Di ritorno al bosco, o non andando a Monte Coppola, si può rientrare in città per Pozzano, antico convento fondato da Gonsalvo di Cordova, oggi Albergo, impiegando 1 ora ½ traversando il bosco dai bei viali ombreggiati da castagneti, godendo sempre della bella veduta del golfo, passando per davanti il vecchio castello del XIII° s. costruito da Federico II, da dove si vede nel basso, a volo d’ uccello il R. Cantiere Navale. Facendo questo giro si fissi prima il prezzo col vetturino, pel dippiù a pagargli (50 a 60 cent.).
Escursione a Monte Santangelo. A piedi o su asino andata e ritorno 7 ad 8 ore, portando seco un po’ di provvigione e procurando di rientrare in città prima del tramonto del Sole; una guida è indispensabile, (asino compreso L. 5), convenirsi e spiegarsi bene, che vi si deve condurre alla vecchia cappella di S. Michele, per godere di uno splendido ed incantevole panorama, in contrario vi si potrebbe condurre in siti meno elevati e poco interessanti. Per lo più ci si va per una strada a traverso castagneti passando per Pimonte. Ci si può pure andare in 3 ore per una via scabrosa ed erta poco piacevole, dal bosco di Quisisana o da Agerola,
Monte Santangelo.
Il Gaurus degli antichi, alto 1.524 m., il più elevato dei dintorni del golfo, dalla cui vetta si vede a sin. il monte Circello, in lontananza le Calabrie ed a dr. le montagne degli Abruzzi.
Da Castellammare in 21 m. in ferrovia, 2ª cl. 35 cent, si va a
Gragnano. (13,850 ab.).
Situato sui fianchi delle montagne, al N. di Castellammare; città celebre pei suoi vini e pei suoi maccheroni, che sono la ricchezza del paese e che si vedono da per ogni dove sospesi lungo le case ad asciugarsi, offrendo un sorprendendo colpo d’ occhio.;
Pompei.
Situata ad Occ, ci si va in 40 m. per una bella strada, che traversa la piana ove scorre il fiume Sarno, o in 15 m. in ferrovia.
Scafati.
Piccola città ad 1 ora, situata presso il fiume Sarno, che si costeggia lungo il cammino per una bella strada coperta da pioppi (vettura a 2 cavalli L. 4 a 5, metà ad un cav. ritorno compreso, convenire).
Rovigliano.
Questo scoglio (isolotto) che si vede in mezzo al golfo, invita ad una piacevole gita in barca col bel tempo (andata e ritorno 1 ora, barca da convenirsi L. 2).
Una delle gite più deliziose e pittoresche, è l’andata da Castellammare ad Agerola, passando per Gragnano ed il traforo di 700 metri, traversando a riprese ridenti colline e montagne ombreggiate da castagneti, 3 ore per l’andata e 2 pel ritorno, vettura a 3 cav. L. 7, ad 1 L 4, ritorno compreso, fermandosi ad Agerola 4 a 5 ore L. 12 e L. 6, convenirsi sempre.[1]
Carta di Salvatore PelleranoArticolo terminato il 5 aprile 2025
Nota:
[1] Benedetto Pellerano, Guida di Napoli e Dintorni, Napoli, Libreria Scientifica, 1904, pag. 223 228.