Bagni e Villeggiature 1895
di Giuseppe Zingone
Un articolo d’altri tempi, un’epoca di grande splendore, un elenco di personaggi importanti frequentavano la nostra città preferendola a luoghi più in voga e rinomati; Siamo in Agosto è l’anno 1895, l’articolo è nella seconda pagina del quotidiano, IL POPOLO ROMANO.
Questo articolo, Bagni e Villeggiature 1895, non è l’unico ad essere presente nel nostro archivio, la stessa Olga Ossani, scrive un suo brano, dato in stampa al Pungolo, l’argomento è sempre lo stesso, la Ferrovia d’estate trasportava nella più fresca ed accogliente piccola città di Castellammare, migliaia di persone, nobili, stranieri, uomini ricchi, gente comune.
Una mia piccola riflessione fatta con amici e parenti, ha posto l’accento su quella che era la Castellammare degli anni ’80 e ’90. Li dove al mare a Pozzano erano presenti sulle spiagge solo gli stabiesi e forse nel pomeriggio giungeva sui lidi qualche pulmino da Gragnano, ma il mare era essenzialmente goduto da stabiesi, come anche il Faito, come le stesse terme.
Purtroppo con l’avvento del benessere, le cose cambiarono, ricordo che mio cugino, grazie al suo lavoro, riuscì a comperare un’auto, ebbene, il benessere ci portò a viaggiare fuori dal contesto e territorio stabiese, in un certo senso la voglia di viaggiare e di esplorare mettemmo da parte il nostro bel territorio, l’amore, la conoscenza della nostra terra.
Credo di non sbagliarmi nel dire che molti dei nostri giovani conoscono meglio le città della penisola e della costiera, ma non conoscono né la collina stabiese , né il centro storico della città di Castellammare.
I tempi sono radicalmente cambiati, nessuno vuole passare le proprie vacanze estive o quelle delle ferie lavorative a Castellammare. Tutti siamo diventati esterofili, non c’è da stupirsi dunque, se noi oggi parliamo con tono nostalgico su com’era bella nel passato la nostra città.
Ma forse se Castellammare è stata dimenticata non è solo colpa dei politici, forse è anche un po’ colpa nostra!
Castellammare di Stabia, 23 (Celotto).
– Castellammare, la città gentile, sorge, come Venere Afrodite, dalla spuma del mare, a piedi delle sue colline, che l’incoronano vagamente: si distende sotto il raggio dorato della luce del sole, frammezzato qua e là da macchie verdi, appoggiata, sostenuta da un lato, quasi da una base nereggiante di navi: e intorno ad essa nobile e quieto l’azzurro golfo, e sovr’essa l’azzurro del cielo; a destra e a sinistra una costiera distende le sue lunghe braccia cosparse di paeselli, di ville, di case sparse: e nell’insieme una vita, un brulichio, un ronzio come di un alveare, nella folla borghese e provinciale che passa, che assale gli stabilimenti balneari dai camerini piccoli ed eleganti; che si affolla, la sera, quando salgono nell’aria canti deliziosi, alla villa, al fresco dei platani, al profumo dei fiori, sotto un cielo stellato, con in mezzo la luna che si specchia nel mare.Qui la natura ha avuto per noi tutte le carezze di una madre, tutti i baci di un’innamorata: e qui, nel dolce soggiorno di Castellammare, vengono ad inebbriarsi uomini buoni, attivi, artisti, poeti; donne piacenti e amabili; fanciulli, vispi e intelligenti.
Castellammare, in una parola, è l’immagine della felicità serena, come il mite raggio delle sue aurore. Ed ora un po’ di rassegna sommaria,Quisisana – È qui che si svolge tutta la vita villeggiante: Quisisana è veramente un luogo che sana.
Per quei viali ombrosi, sotto quegli alberi secolari, tra i cui rami, che si distendono e si contorcono in mille guise, appare di tanto in tanto un lembo turchino del nostro cielo sempre bello, sempre sereno, è dolce godere un’ora del giorno, lungi dai rumori assordanti della città.
Quisisana è un luogo di delizia, di bellezza, di salute.E giacché mi trovo a parlare di Quisisana non posso affatto trascurare il superbo Hotel Margherita,1 tanto egregiamente diretto dal simpatico sig. Antonio Jannicelli.
L’Hotel Margherita (ex-reggia dei Borboni) è situato in una posizione incantevole, amenissima, tanto che molti touristes lo paragonano e lo preferiscono alla stessa Svizzera.
È a circa 350 metri sul livello del mare e sembra un colosso che domini maestosamente quell’infinità variata di casine e villini; è tutt’intorno circondata dal reale bosco di Quisisana avente a destra il delizioso Colle Coppola.
Il panorama che si gode da lassù è semplicemente stupendo; tutto il golfo di Napoli vi è sottoposto: basta passarvi una giornata per sentirsi rinascere, per dimenticare tutte le miserie umane.
Tra i fortunati abitatori di quel lembo di paradiso ho notato: principe e principessa di Linguaglossa, principessa Galatro Colonna, contessa Mazzarino, marchese di Carfitz-Martucci e famiglia, contessa Monfort, comm. Clician e signora, comm. Kossout, comm. E. Ruggiero, monsieur Natanshon, cav. Norvegne, on. Rossano e famiglia, contessa Mirabelli e famiglia, on. Romano e famiglia, conte Gaetani Ferdinando d’Aragona, conte Viti, madame Martuscelli, barone A. De Ferraris, M. Gesner, Parbone, Nerveglia, avv. Saccone, D. P. Kaiser e signora, signorine M. e C. Carignani, comm. Di Franco e famiglia, comm. Trione, on. Vollaro, signor Fischer, De Pace, cav. Cavaceppi ed altri moltissimi che a volerli notar tutti richiederebbero ben una colonna del giornale.
E faccio punto per ora, notando che lunedì sera, con l’ultimo treno, giunse tra noi S. E. Francesco Crispi,2 che è andato ad abitare con la sua signora all’Hotel Quisisana.
All’uopo è stato impiantato un filo telegrafico diretto tra l’Hotel Quisisana e Roma.
L’illustre uomo è venuto a passare una decina di giorni a Castellammare per fare i bagni minerali e per godersi un po’ di calma relativa fra le delizie del nostro bel mare e delle nostre amene colline.

Fig. 9 Il casino Longobardi che nel 1906 divenne di proprietà del principe Gioacchino Ruffo di Motta Bagnara
Nel prossimo settembre, nella superba villa Lucia a Quisisana avranno luogo le fauste nozze del conte di Sambuy con la distinta e geniale figlia del principe Bagnara Ruffo.3 Qui il nostro articolo: Fiori d’arancio a Castellammare.
Su questo lieto avvenimento vi manderò, se mi sarà possibile, altri particolari.4
Articolo del 1 gennaio 2025
Note:
1. L’autore dell’articolo, Signor Celotto, citando l’hotel Margherita, diretto dal Signor Jannicelli, afferma che l’attività è già in auge nel 1895 e che quindi la data 1898 che abbiamo letto in un altro articolo è sicuramente erronea.
2. Confronta: Piero Girace, Le Acque e il Maestrale, pag. 144, nella versione del 1961.
3. Si tratta del matrimonio di “Vittorio” Carlo Maria Lorenzo Emilio Balbo Bertone e Maria Lucrezia Ruffo avvenuto il 9 settembre 1895.
4. Il Popolo Romano, Castellammare di Stabia, Anno XXIII, Numero 235, Lunedì, 26 Agosto 1895, pag. 2.